Si avvia alla conclusione in questi minuti su Canale5 la seconda puntata Il clan dei camorristi, la serie tv di Taodue con protagonisti Stefano Accorsi e Giuseppe Zeno. Proprio quest’ultimo, impegnato nel ruolo del boss camorrista Francesco Russo, detto O’ Malese, ha commentato a Tgcom24 il motivo del buon riscontro di pubblico e critica ottenuto con la prima puntata trasmessa venerdì scorso.
“Abbiamo ottenuto un ottimo risultato perché siamo riusciti nell’intento di raccontare la parte buona di Napoli senza creare falsi eroi. Siamo andati a documentarci sui risvolti storici, anche di attualità sociale, di una vicenda che copre un arco temporale di vent’anni durante i quali una organizzazione criminale è riuscita a imporre il proprio dominio in una regione allargandosi fino all’estero. E in questo periodo ha creato danni irreparabili. Non solo per le vittime, che sono quasi 700, ma ha devastato territori, sventrato montagne, inquinato falde acquifere. Il pubblico ha capito che non è un’opera di semplice intrattenimento né che a noi andava di fare i pistoleri. È arrivato il fatto che è una cosa fatta con coscienza.”
Zeno coglie inoltre l’occasione per respingere al mittente le critiche legate al fatto che la fiction, a detta di alcuni, darebbe alla città di Napoli un’immagine negativa.
“A quelli che affermano che in questo modo si dipinge Napoli come una città di camorristi, io vorrei chiedere di spiegare il perché di questa tesi. Dire semplicemente che queste cose non vanno fatte è un po’ semplice e riduttivo… Magari nemmeno l’hanno vista la serie e si sono limitati al titolo. Se analizzi il nostro lavoro viene fuori tutta una Napoli che si ribella a determinate situazioni”.
Sul fatto di ritrovarsi spesso a vestire i ruoli del cattivo precisa:
“È più una casualità che altro. Il mio essere napoletano mi ha portato a questi ruoli, un po’ per fisicità, un po’ per appartenenza linguistica. Non nego che però siano stimolanti da più punti di vista. Da quello attoriale ti porta a cercare delle sfaccettature, dei colori. Approcciarsi a una psicologia tanto particolare ti stimola. Poi c’è l’altra faccia della medaglia, quella del senso civico e dell’etica.”
L’appuntamento con Il clan dei camorristi proseguirà ancora per sei settimane. La terza puntata sarà trasmessa da Canale5 venerdì 8 febbraio alle 21,10. Dopo l’omicidio di Vescia si avvia la prima di tante guerre con oggetto del contendere la successione al comando della camorra di Castello di Aversa. Ruggiero, braccio destro di Vescia ed esecutore materiale dell’omicidio, crede di essere il legittimo erede, ma O’ Malese non la pensa così e decide di eliminare chiunque si frapponga tra lui e il potere, aprendo una breve ma sanguinosa lotta in grado di produrre decide di morti.
1. mister ha scritto:
1 febbraio 2013 alle 23:43