Crisi e austerity fanno capolino anche sul palco dell’Ariston. Mamma Rai avrebbe deciso di risparmiare almeno un milione di euro sul budget e ottimizzare gli introiti pubblicitari del prossimo Festival di Sanremo targato Fazio e Littizzetto. Stando a quanto rivela l’Ansa, i costi complessivi di questa edizione subiranno un taglio di circa il 10%, per una cifra totale vicina ai 18-19 milioni di euro rispetto ai 19-20 delle ultime due edizioni, inclusi i 7 milioni della convenzione con il Comune di Sanremo.
I cachet stratosferici attribuiti l’anno scorso a Gianni Morandi (si parlò di 800.000 euro) e al superospite Adriano Celentano (700.000 euro devoluti in beneficenza) sarebbero solo un ricordo. Nel frattempo, però, la Sipra mira al pareggio dei ricavi pubblicitari, puntando cautamente al rialzo, confortata dai risultati auditel della precedente edizione (47,3% di share).
Francesco Siliato, professore di Sociologia delle comunicazioni al Politecnico di Milano, spiega che “in periodo di crisi Sanremo vale ancora di più. Con la moltiplicazione dei canali e la segmentazione dei pubblici trovare un programma in grado di produrre audience nell’ordine di 10 milioni di spettatori, fatta eccezione per lo sport o per eventi eccezionali, è sempre più difficile”. Riuscirà il Festival ad arginare lo spinoso problema budget confezionando un prodotto attendo alla qualità e alla semplicità?
Certo, con lo scarto intellettuale portato avanti da Fabio Fazio e le gag di Luciana Littizzetto, il Festival 2013 potrebbe dribblare l’austerity evitando di investire su ospiti internazionali dalle pretese regali e puntando sulla padrona indiscussa della kermesse, ormai ripetutamente soffocata dallo spettacolo: la musica. Ma sarebbe, in queste condizioni, il Festival di Sanremo?
1. Schattol89 ha scritto:
1 febbraio 2013 alle 14:34