E’ toccato a La5 rendere “giustizia” a The Forgotten, il serial crime di Jerry Bruckheimer andato in onda sugli schermi della ABC da settembre 2009 a marzo 2010 per un totale di 17 episodi ed immediatamente sospeso per il basso riscontro di pubblico registrato. Il drama, con protagonista Christian Slater, non ha avuto maggiori fortune neppure nel nostro Paese. Dopo un pressoché inosservato passaggio sul canale Joi di Mediaset Premium, è stato, infatti, proposto in chiaro nel gennaio del 2011 da Italia1, che l’ha sospeso dopo appena due episodi sempre per bassi ascolti. Un vero smacco per Bruckheimer, produttore di alcune tra le più celebri e longeve serie crime del piccolo schermo come la saga di C.S.I., Cold Case e Senza Traccia.
In onda dallo scorso 16 gennaio, tutti i mercoledì in prima serata con un doppio episodio, The Forgotten ruota intorno alle indagini di un gruppo di detective dilettanti, volontari di un’agenzia investigativa, che fedeli al motto “Perduti ma non dimenticati”, indaga sulle morti delle persone cui la polizia non riesce a dare un’identità, i cosiddetti Joe e Jane Doe. Il team prima cerca di identificare il corpo e poi l’omicida.
Slater è Alex Donovan, il coordinatore di questa squadra di civili composta da membri molto preparati, ognuno con il proprio complicato background e le proprie motivazioni, come la testarda Candace Butler (Michelle Borth) in fuga dalla monotonia del tran tran quotidiano, l’inquieta insegnante di scienze Lindsay Drake (Heather Stephens) in cerca di redenzione per un passato che la tormenta e il sin troppo entusiasta Walter Baley (Bob Stepehnson), dipendente di una società telefonica e appassionato di criminologia.
Completano la squadra Tyler Davies (Anthony Carrigan) e Grace Russell (Rochelle Aytes), il primo intelligente e volenteroso aspirante artista, la seconda detective della polizia di Chicago, collegamento di Donovan con le autorità. Rispetto ad altri serial The Forgotten si distingue per l’originalità della narrazione. Ogni episodio, infatti, è raccontato dal punto di vista della vittima, che spiega come il gruppo cerchi di trovare la sua storia e di conferirgli un degno saluto.
1. amazing1972 ha scritto:
30 gennaio 2013 alle 18:24