Caffè e sigaretta e l’equilibrio al palato è servito. Ma non per i giudici di MasterChef, per cui in cucina non si butta via niente, manco le bevande più impensabili. Ed è così che i chicchi di caffè sono diventati l’ingredienti principali della Mistery Box di questa sesta puntata. Sapevate che i chicchi si possono usare come spezia di un piatto salato? Probabilmente no, ma di modi per usare il caffè gli undici superstiti di MasterChef ce ne hanno fatti vedere a bizzeffe.
Comunque sia a sorpresa la migliore è stata Marika, poco apprezzata in linea di massima dai giudici per via anche di quel caratterino arrogante che poco si addice alla cucina del talent di Magnolia. A Marika è toccata una bella responsabilità: scegliere l’ingrediente principale del suo Invention Test a base di pesce ma, soprattutto, scegliere i 10 ingredienti principali degli Invention Test dei suoi colleghi. Sì, la seconda edizione di MasterChef in linea generale è sostanzialmente uguale alla precedente, ma le novità di certo non mancano. E quindi, adottando una strategia opinabile, Marika ha appioppato i pesci più complessi – più che altro perché meno noti – a Tiziana, Agnese, Suien e Daiana.
Se non fosse che sono stati proprio i concorrenti teoricamente favoriti (tra cui Maurizio e Michele, finiti tra i peggiori) a compiere i più gravi errori. Ma un obiettivo l’aspirante chef napoletana è riuscito comunque a centrarlo: portare all’eliminazione Suien che, dopo la botta di fortuna nel precedente Pressure da cui ne è uscita salva assieme all’inseparabile amica Daiana, ha dovuto abbandonare definitivamente la cucina del talent di SkyUno. Ma a rischiare è stata anche l’avvocato Tiziana, che ha sperato di ingannare giudici e concorrenti – lei che lavora nella giustizia poi – aggiungendo l’olio al piatto durante la presentazione dei piatti. Una mossa poco apprezzata da Bastianich, ma su cui poi i tre temibili giudici hanno deciso di passare sopra per la qualità sufficiente del capitone.
Nella prova in esterna siamo invece tornati nel Medioevo dove i dieci superstiti si sono dovuti cimentare con un menu tutto medievale: fondamentale – per la buona riuscita della sfida – tenere a bada il “sacro fuoco”, su cui andavano cotte tutte le portate (niente fornelli e attrezzature tecnologiche, in sostanza). Due ovviamente le squadre, due i capisquadra: Ivan, che ha puntato su una squadra di soli uomini dove ha regnato serenità e tranquillità come da previsioni, e Marika, che invece ha dovuto gestire più di qualche difficoltà tra le (prime)donne che suo malgrado si è ritrovata nel suo team. Alla fine i nobili commensali hanno preferito la squadra dei ragazzi che ha vinto con ben otto voti a zero. Un “cappottone” che ha portato le donne al Pressure Test (dove non è mancato lo scaricabarile sulle responsabilità della sconfitta) a base di erbe aromatiche. Scopo della sfida estrema individuare, dagli odori e dai sapori, le dieci erbe aromatiche messe a disposizione sul bancone.
E tra le tre peggiori sono finite, ironia della sorte, Agnese, Tiziana e Daiana, ossia gli obiettivi che si era posta Marika nella strategia adottata nell’Invention. Il panino all’americana è stato il protagonista della seconda parte del Pressure, che ha visto primeggiare l’avvocato Tiziana. Sconfitta invece la “finta tonta” Agnese, che a dire il vero meritava di uscire già la scorsa puntata.
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1. tinina ha scritto:
18 gennaio 2013 alle 11:00