Angese Gullotta ha 22 anni ed è una studentessa di psicologia. E’ originaria di Catania
Biografia: Siciliana doc, sono curiosa e amo sperimentare. Sono cresciuta a Misterbianco, un paesino in provincia di Catania e sin da piccola osservavo, in ginocchio su una sedia, mia madre cucinare. Poi sono cresciuta e ho spiccato il volo, mi sono trasferita a Milano per studiare e mi sono laureata in Psicologia. L’autonomia e l’indipendenza necessarie per sopravvivere fuori casa mi hanno fatto applicare molto e mi hanno sempre rilassata. Impugnati poi padelle e cucchiai, ho cominciato il mio percorso da amante del gusto. Amo gli odori forti e i sapori delicati, anche se ogni tanto mi abbandono alla sana e saporita cucina della mia terra. Quando preparo un piatto penso a chi lo deve mangiare e di volta in volta creo delle nuove storie e ne modifico l’impianto globale sebbene gli ingredienti rimangano uguali. Osservo e ascolto molto e, dato che tutti possono insegnare qualcosa a qualcuno, accolgo sempre ogni consiglio. La cucina è fatta da opposti che si attraggono: è riposo e stacanovismo; è libertà e precisione; è creatività e tecnica. Ma in fondo, come ho già detto, amo gli odori forti e i sapori delicati, direi che è un buon compromesso!
Una frase che ti rappresenta: “Tutte le cose buone sono frutto dell’originalità” – John Stuart Mill
Sogno nel cassetto: Vorrei diventare un critico enogastronomico. La strada è lunga e tortuosa ma è fondamentale poter studiare la materia prima da vicino e mettere le “mani in pasta”. Chissà magari quando i tre giudici non avranno più le forze e saranno vecchietti potrò sostituirli!
Il piatto del cuore: Il bianco mangiare. Non è un classico dolce siciliano ma mia nonna lo preparava sempre quando ero piccola: se penso alla mia infanzia, penso al bianco mangiare!
L’ingrediente che non può mai mancare nella tua cucina: La noce moscata perché ne amo la fragranza, e la farina Perché ci si può saziare sempre se la si tiene in dispensa; chi come me spesso non ha molto in dispensa, una pasta fresca è un toccasana!
Come nasce la tua passione? Con la voglia trasmessa dai miei genitori, in particolare da mia madre. In più, con gli studi in psicologia ho avuto modo di approfondire i temi di sensazione e percezione, e ho deciso di sviluppare la tesi di laurea sul gusto. Inoltre mi piace molto poter coinvolgere i bambini nelle pratiche culinarie, e poterli convincere che tutto è buono se fatto bene e in maniera giocosa.
Motto: La bontà non ha confini! Bisogna credere sempre in se stessi e rischiare anche quando non ne siamo completamente convinti. Io l’ho capito entrando a MasterChef, perché prima non ne ero molto consapevole.
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