A parte quelli che soffrono di sindrome da talent e che non sapendo né cantare né ballare la … “buttano in cucina” perché tanto se un piatto ha un sapore strano è fusion e non disgustoso, nessuno ha mai sentito l’esigenza di un talent sul cibo. Poi è arrivato MasterChef e la nostra percezione dell’origano è cambiata. Masterchef si è subito imposto come programma cult… che in una conversazione fa più cool accennare ai suggerimenti di Bruno Barbieri di Masterchef piuttosto che a quelli della Clerici de La Prova del Cuoco. Anche se, un piatto di tagliatelle al ragù con la Clerici…
Una tendenza, quella di “cultizzare” i programmi, con cui Sky sta prendendo confidenza. Lo sappiamo tutti che quando XFactor andava in onda su Rai2 era il gemello sfigato di Amici, poi è passato a Sky ed è diventato il primo vero show internazionale trasmesso in Italia. Comunque, tornando a MasterChef non si può negare si tratti di un buon programma. E’ un format, infatti. Un format inglese, per la precisione, in cui i giudici per contratto devono dare di matto contro gli aspiranti chef circa 4 volte nel corso dell’edizione e rompere piatti da un minimo di 2 a un massimo di 10. Se poi ne rompono di più, vale la regola del “chi rompe paga”. D’altronde siamo a Sky, mica nel paese delle ceramiche a costo zero. La struttura è minimal. Puntate di un’ora, con una voce fuori campo al posto del conduttore in studio.
Nella versione americana, in giuria c’è Gordon Ramsay, uno che spaventerebbe pure l’incredibile Hulk, l’atteggiamento dei giudici italiani deve adeguarsi. Così ci ritroviamo davanti a tre che sono una via di mezzo tra il lupo cattivo di Cappuccetto Rosso e Jack Nicholson di Psycho o, per i fan di XFactor, Arisa dell’eliminazione dei Freres Chaos. Una cosa che quelli di Sos Tata per zittire i mammoccetti indemoniati minacciano l’arrivo di uno dei giudici di MasterChef, preferibilmente quello di Bastianich che il nome fa più paura, soprattutto se sussurrato a mezza bocca da Tata Lucia.
Bruno Barbieri, Carlo Cracco, Joe Bastianich sono un trio perfetto. Il figo, Carlo Cracco, che le donne dopo essersi chieste se per la carbonara usa gli spaghetti o i rigatoni, si chiedono se per l’intimo usa i boxer o gli slip. Il tenebroso, Joe Bastianich, che … ehi tu “stai facendo assaggiare a me?”. E infine il simpatico stellato Michelin, Bruno Barbieri, che, si scherziamo pure, ma se poi la pasta è salata, gli aspiranti chef si ritrovano con una stella. Marchiata a caldo sulla mano che ha messo il sale.
Ed eccoci agli aspiranti chef. Partono in 18 e di puntata in puntata vengono eliminati. Quelli che vengono risparmiati dai giudici rischiano l’eliminazione per liquefazione. In confronto al loro, il più famoso processo di sudorazione di Paolo Bonolis è infatti roba da pischelli. Per le immagini e gli argomenti trattati si consiglia la visione del programma al pubblico a dieta solo se accompagnato dal proprio nutrizionista o dal trainer motivazionale. Tutti i giovedi alle 21:10 su Sky Uno.
1. telecrisi ha scritto:
23 dicembre 2012 alle 15:03