Dopo anni di battaglie che nel nostro Paese hanno visto come capofila Emma Bonino, la radicale d’acciaio che si è dovuta arrendere per poco a Renata Polverini nella corsa alla Presidenza della Regione Lazio (con i risultati poi che tutti conosciamo), nella giornata di ieri è arrivata la decisione, storica, dell’Onu per la lotta contro la barbarie delle mutilazioni agli organi genitali delle donne conseguenti a credenze mediche e religiose prive di alcun fondamento.
A seguire dalla sede del Partito Radicale di Roma la comunicazione ufficiale dell’assemblea generale delle Nazioni Unite per la risoluzione di messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili è stato Jimmy Ghione, inviato di Striscia la Notizia che giustamente ha deciso di dare il risalto dovuto all’evento ascoltando in diretta dalla voce della Bonino le emozioni dopo anni di manifestazioni e campagne di sensibilizzazione.
Ai microfoni del tg satirico di Antonio Ricci è arrivata anche Khady Koita, attivista dei diritti umani e membro del Consiglio Generale del PRNTT, reduce dalla conquista del Premio Roma per la Pace e l’Azione Umanitaria e anche lei in prima linea contro le MGF che per anni hanno imperversato nel silenzio, soprattutto nel continente africano, mettendo a rischio la salute di milioni di donne, specie bambine. Numeri davvero impressionanti.
Le Nazioni Unite hanno dato un chiaro segno con un’adozione per consenso, senza discussione ed emendamenti al testo, a testimonianza dell’ampio accordo politico per una risoluzione che esorta gli Stati a sanzionare penalmente le mutilazioni genitali femminili, sia che siano praticate all’interno di strutture sanitarie sia che avvengano per mano privata. E’ solo il primo passo, come ha ricordato la vicepresidente del Senato, ma è già una grande vittoria simbolica.
Tanto cammino da fare e sarà interessante capire come verrà recepita questa decisione, e se, come avviene spesso in questi casi, ci sarà una resistenza a quello che viene percepito come ingerenza esterna in usi e costumi radicati territorialmente. Il corollario di discussioni tra eredi dell’illuminismo e frange di conservatorismo estremo non si esauriranno sicuramente.
Speriamo che ci sia almeno Antonio Ricci a continuare la sua opera di informazione sul tema, essendo il resto della televisione impegnata sui vari fronti dell’attualità politica (sono questi i giorni decisivi per comprendere gli assetti e gli equilibri della prossima legislatura e del prossimo esecutivo). I Radicali, di solito polemici contro l’accentramento mediatico delle televisioni sui grandi partiti, sentitamente ringraziano.
1. Nina ha scritto:
21 dicembre 2012 alle 18:12