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GIAN BURRASCA: LO STORICO SCENEGGIATO CON RITA PAVONE TORNA SU RAI5 DAL 15 DICEMBRE

Il giornalino di Gian Burrasca

Il passaggio al digitale, con il conseguente moltiplicarsi dei canali, ha permesso un notevole ampliamento dell’offerta televisiva e in particolare nel caso della Rai, passata da 3 a ben 14 reti tv, la possibilità di far conoscere alle nuove generazioni parte dell’enorme patrimonio radiotelevisivo conservato nelle teche. Un patrimonio in grado di raccontare come pochi altri – attraverso il varietà, i documentari, le inchieste e gli sceneggiati – i costumi e la storia del nostro Paese.

Tra la miriade di titoli presenti in archivio, un posto di particolare prestigio appartiene a Il Giornalino di Gian Burrasca, uno degli sceneggiati di maggior successo della tv di stato, che Rai5 ha deciso di ritrasmettere in prima serata a partire da sabato 15 dicembre (in replica la domenica pomeriggio alle 14.00 circa).

Sulle note della celebre sigla “Viva la pappa col pomodoro”, rivivremo quattro serate in compagnia delle avventure del pestifero Giannino Stoppani, interpretato da una giovanissima Rita Pavone. Una produzione passata alla storia della piccolo schermo, tratta dall’omonimo libro di Vamba e diretta da Lina Wertmuller, con un cast composto tra gli altri da Valeria Valeri, Ivo Garrani, Milena Vukotic, Arnoldo Foà, Sergio Tofano e Bice Valori.

A motivare la scelta di riproporre a distanza di trentotto anni esatti dalla prima messa in onda, risalente al 19 dicembre del 1964, le avventure di Gian Burrasca, è il direttore di Rai5 Massimo Ferrario:

“Non si tratta di una semplice replica perché la nostra scelta è quella di produrre, anche in estate, programmi nuovi. Ma ci sono casi in cui replicare un programma significa riportare alla luce un patrimonio collettivo e culturale da non dimenticare, anche oggi, anche per chi allora non c’era. E’ successo con il Nero Wolfe di Tino Buazzelli e con il Maigret di Gino Cervi: il Gian Burrasca con Rita Pavone e altri grandi attori non poteva mancare, anche perché è, insieme, divertentissimo e istruttivo. Per me sarà un tuffo nella memoria, e sono convinto che sarà così anche per i nostri telespettatori. O, per i più giovani, una scoperta inattesa”.

Dello stesso parere anche il direttore delle Teche Rai Barbara Scaramucci.

“Il Giornalino di Gian Burrasca  è uno dei titoli più significativi dell’archivio Rai ed è importante che venga riproposto oggi in un canale di cultura e spettacolo come Rai 5, che, insieme con altri canali tematici, rappresenta un fiore all’occhiello della nuova offerta del servizio pubblico. Come molti ricordano, si tratta di un genere particolare, cioè di uno sceneggiato tratto da un classico della letteratura per ragazzi, ma sul quale la Rai, nel 1964, fece addirittura la scommessa di trasmetterlo il sabato sera e riscosse un enorme successo di pubblico, sia in termini di quantità sia in termini di gradimento. La regia di Lina Wertmuller e l’interpretazione di Rita Pavone lo hanno reso indimenticabile, confermando che nelle Teche della Rai sono conservati autentici gioielli, un patrimonio aziendale unico che ogni giorno cerchiamo sempre più di valorizzare”.

La serie delle puntate comincerà sabato 15 dicembre con “Giannino comincia a far guai” e “La girandola sul frac”. Seguiranno “Il piumino nell’occhio” e “I razzi nel caminetto”, il 22 dicembre; “Giannino in casa Collalto” e “Giannino in casa Maralli”, il 29 dicembre; e “Giannino in collegio” e “Addio Giornalino!”, il 5 gennaio.

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4 Commenti dei lettori »

1. Giuseppe ha scritto:

2 dicembre 2012 alle 18:15

L’ho rivisto qualche tempo fa: a distanza di quasi cinquant’anni rimane un capolavoro. Fa rimpiangere veramente la tv del passato. Che, poi, non proponeva sempre sempre produzioni così elevate. Però…



2. Marco89 ha scritto:

2 dicembre 2012 alle 20:00

Ne sento parlare tutti molti bene, fatto bene a rifarla, forse la guarderò, la curiosità c’è. Rai5 secondo me, rete che seguo poco, è una delle reti temariche più di pregio che ci siano. E’ settale ma credibile, e fa ottime cose per gli appassionati. Ormai il servizio pubblico e l’ intrattenimento si stanno passando sempre più sui canali digitali, mentre nelle generaliste ormai prevalgono solo cadaveri, sangue e telefilm triti e ritriti.



3. tinina ha scritto:

2 dicembre 2012 alle 20:10

Che meraviglia!!! Io ho 54 anni e ancora me lo ricordo! Dovrebbero replicare anche altre cose del passato che sono ormai un cult, una per tutte L’Odissea di Franco Rossi con l’introduzione (in ogni puntata) di Giuseppe Ungaretti!



4. Nina ha scritto:

3 dicembre 2012 alle 11:09

Che bello! Non ho potuto vederlo perchè ancora non c’ero, però mio padre aveva il 45 giri che io da piccola ascoltavo sempre.



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