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dicembre

ALESSANDRO DI PIETRO A DM: SBAGLIATA LA COLLOCAZIONE DI ‘STORIE VERE’, OCCHIO ALLA SPESA FACEVA PIU’ ASCOLTI

Alessandro Di Pietro

E’ considerato il re delle casalinghe, il paladino dei consumatori. Alessandro Di Pietro conosce infatti i segreti del buon vivere domestico e ogni giorno, alle 10.00, a Unomattina Occhio alla spesa regala consigli preziosi per migliorare l’economia delle famiglie italiane. Il conduttore di Rai1 aiuta così le massaie ad acquistare i prodotti più convenienti al mercato, fornendo loro le dritte per riempire la dispensa senza far piangere il portafoglio. Un vero “servizio pubblico”, del quale abbiamo approfittato anche noi di DM in vista del Natale…

Unomattina Occhio alla Spesa sembra particolarmente attuale in questi tempi di crisi…

Sì, l’attualità del programma si è manifestata nel corso di tutti i suoi dieci anni di vita, a partire dal gennaio 2002, quando lo inventai e proposi a Rai1. In quel periodo ci fu il passaggio tra la lira e l’euro, con l’aumento dei prezzi e il verificarsi della più grande speculazione economica degli ultimi 100 anni. Ma Occhio alla Spesa è attuale anche oggi, quando molte famiglie non riescono ad arrivare alla terza o addirittura alla quarta settimana del mese.

Come sono cambiati i consumi degli italiani con la crisi?

Sono cambiati per due aspetti. Il primo è quello quantitativo, con un crollo direttamente proporzionale alla scarsità di entrate nel bilancio familiare. In Italia, infatti, gli stipendi non cambiano da quindici anni mentre il costo della vita si è triplicato, originando così delle fasce di povertà. L’altro aspetto riguarda l’aumento del tasso d’indebitamento delle famiglie, favorito anche da quelle offerte sospette che ti invitano a comprare oggi e pagare domani: l’opposto del concetto di risparmio.

Secondo lei è possibile e conveniente tornare al vecchio conio, come alcuni teorizzano?

No, perché qualsiasi Paese della Comunità Europea che tornasse indietro verrebbe tagliato fuori e questo sarebbe un trauma dal punto di vista economico.

Ad un anno dal suo insediamento, quali conseguenze concrete hanno portato le manovre del Governo Monti?

Il Governo ha rimesso in piedi un’economia i cui frutti si vedranno solo nel prossimo triennio. Nel frattempo la famiglia italiana, che già si trova in condizioni difficili, dovrà sostenere una pioggia di tasse: l’Imu, l’aumento dell’Irpef e dell’Iva sui prodotti dal 20% al 21%… La sua situazione è in via di peggioramento, poi dal 2015 ci sarà una ripresa, con l’abbassamento dei prezzi e l’aumento dei consumi.

In questa stagione Occhio alla Spesa è stato inglobato all’interno di Uno Mattina. Si sente ridimensionato?

No, assolutamente. E’ stata solo una questione di natura economica, tanto per restare in tema di crisi, perché anche la grande famiglia di Rai1 deve tirare la cinghia. Prima nella fascia mattutina c’erano tre programmi con altrettanti studi televisivi, redazioni e produzioni; oggi, invece, per motivi economici sono stati accorpati all’interno del grande contenitore di Uno Mattina. Le singole trasmissioni, però, hanno mantenuto la loro identità.

E’ soddisfatto degli ascolti nella nuova collocazione oraria?

Molto. All’inizio della stagione la gente mi cercava nella vecchia fascia, quindi abbiamo avuto un leggero calo degli ascolti, che però abbiamo subito recuperato ed oggi siamo al 20% di share.

Unomattina Storie Vere con Georgia Luzi e Savino Zaba registra ascolti più bassi rispetto a quando lei occupava quella stessa fascia. Questo dato le dice qualcosa?

Mi dice molto, però a questi interrogativi non devo rispondere io ma la dirigenza di Rai1…

Qualche tempo fa lei disse: “che in Rai non brillino le intelligenze può essere vero…”. A cosa si riferiva?

Tutte le emittenti, Rai compresa, soffrono un calo di pubblicità e dunque si dovevano lasciare integri in palinsesto quei programmi che facevano ascolto e che, di conseguenza, portavano pubblicità. Questo non è avvenuto e quindi oggi ne paghiamo le conseguenze.

In che termini?

Coi bassi ascolti. In una fascia così importante come quella dalle 11.00 alle 12.00 per tanti anni si è radicata Occhio alla Spesa, che totalizzava un 19-20% di share e dava la linea all’amica Antonella Clerici al 21% o addirittura al 23%. Oggi non è più così, perché la media di Storie Vere è attorno al 15%-14% ed Antonella deve fare i salti mortali per riportare lo share ad un livello accettabile. Di questo, però, non hanno colpa il programma Storie Vere o la bravissima conduttrice Georgia Luzi, ma è sbagliata la collocazione in palinsesto.

Come vive il fatto di essere ormai considerato il paladino dei consumatori?

Sono dieci anni che tutti i giorni sto davanti a una telecamera, e quando si accende quella lucetta rossa so che dall’altra parte ci sono un milione e mezzo di persone. Una mia dichiarazione erronea avrebbe certamente un peso, quindi sento una responsabilità che mi fa crescere l’adrenalina e sto molto attento.

Diamo un occhio al format del suo programma: lei è stato un pioniere dei collegamenti con le piazze, oggi molto in voga in tv…

Sì, io sono stato il primo ad usare la multimedialità e a collegarmi in diretta con i negozi e i supermercati. Oggi moltissimi programmi della Rai e di altre emittenti hanno seguito il mio stesso criterio, ormai i servizi esterni si fanno quasi tutti con le webcam.

Si avvicina il Natale… quali sono i suoi consigli per le festività ai tempi della ’spending review’?

Innanzitutto dobbiamo cambiare la nostra mentalità. Il Natale è una festa religiosa, è il compleanno di Gesù, il quale è nato in una mangiatoia e non a Beverly Hills. Dobbiamo essere responsabili: è inutile indebitarsi per fare lussurie alimentari o per acquistare regali costosissimi. E’ giusto mantenere la tradizione, perciò ben vengano il cenone della vigilia o il pranzo di Natale, ma senza esagerazioni. E i regali facciamoli ai bambini, perché il Natale è soprattutto la loro festa.

Come sarà la tavola natalizia a prova di portafoglio?

La spesa per un cenone a base di pesce potremmo farla con dieci euro a testa. Suggerisco un antipasto di alici, uno spaghetto al tonno, un salmone con broccoli fritti, il panettone, una buona bottiglia di vino e di prosecco italiano: considerando che a Natale la famiglia si allarga, tutto questo menù di pesce costa circa 80 per otto persone, cioè dieci euro ciascuno. Sfido chiunque ad andare in un ristorante e a spendere così poco!



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9 Commenti dei lettori »

1. osservatore ha scritto:

7 dicembre 2012 alle 12:00

ha ragione sulla sbagliata collocazione di storie vere ed ha ragione sul fatto che occhio alla spesa dava in eredità alla clerici uno share più alto -anche se era altalenante-



2. Peppe93 ha scritto:

7 dicembre 2012 alle 12:05

Non sono proprio convinto che gli acolti di Di Pietro erano più alti, qualcuno può dirmelo? Detto questo Storie Vere si va anche a scontrare con i Fatti Vostri che trattano attualità e sociale cioè gli stessi argomenti di Rai uno per questo la collocazione è da cambiare



3. Matto ha scritto:

7 dicembre 2012 alle 12:09

Non basterebbe invertire l’ordine dei due programmi..?penso non lederebbe a nessuno…



4. Franco2 ha scritto:

7 dicembre 2012 alle 12:28

Difficile dargli torto, in questo caso. Sarebbe meglio mettere:
-Unomattina
-Unomattina rosa
-Verdetto finale
-Occhio alla spesa
-Prova del cuoco
-Tg1
-Storie vere
-La vita in diretta.



5. Peppe93 ha scritto:

7 dicembre 2012 alle 12:29

Ho controllato gli ascolti ed in effetti Di Pietro faceva di più.



6. DomyRc ha scritto:

7 dicembre 2012 alle 13:01

Non ha tutti i torti Di Pietro: Storie Vere è un programma di temi sociali, ma anche I Fatti Vostri che va in onda contemporaneamente lo è in certi spazi: la Rai non si è resa a suo tempo conto di fare un gigantesco autogol a mettere SV alle 11:00: ci ha guadagnato più Magalli e quindi Rai 2 che Rai 1 e non che il secondo canale ci debba perdere, ma nemmeno guadagnare a discapito del primo, altrimenti dove la Rai guadagna in un settore ne perde in un altro…

Mi auguro che si sveglino e che non cancellino Storie Vere ne lo diano alla Bianchetti (come a qualcuno gli era saltata l’idea sciocca di metterla al posto di Georgia Luzi…uno scherzo di cattivo gusto!) ma semplicemente lo riporteranno alle 10:00, riportando Occhio Alla Spesa alle 11:00: gli argomenti di Alessandro di Pietro si scontrano meno con quelli del programma di Guardì (Sardella lo mandano solo il giovedì dopo mezzogiorno…) e sarebbe meglio per tutti…



7. aleimpe ha scritto:

7 dicembre 2012 alle 13:49

Prima lo spazio si chiamava Unomattina Verde, poi è diventato Unomattina Occhio alla Spesa, come mai ?



8. Vaso82 ha scritto:

7 dicembre 2012 alle 21:28

Mi sa che DiPietro ha preso un abbaglio. A voler guadar bene gli ascolti, Uno Mattina Storie Vere, lo scorso anno nella fascia oraria che oggi è di Di Pietro, faceva una media del 22-23%. Quando andava malissimo faceva il 19%, quello che oggi lui fa. E’ vero, forse hanno sbagliato a scambiare i programmi di orario, la coppia Zaba-Luzi e il programma Storie sono forse troppo “alti” per la fascia 11-12, abituata alle zucchine, ai formaggi e ad un livello cheap.



9. kalinda ha scritto:

7 dicembre 2012 alle 22:08

Occhio alla spesa era più adatto prima della Clerici e faceva molto di più, già a gennaio dovrebbero riportare Storie Vere alle 10,00 e Di Pietro alle 11,00.



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