Fenomeno irresistibile il Big Brother, lo impariamo sempre di più ad ogni appuntamento di questa rubrica enciclopedica. Oggi la navicella della nostra indagine fa scalo nel più recondito dei continenti. Facciamo visita agli australiani infatti per vedere come si sono posti, e come ultimamente si rapportano, al cospetto della rivoluzione impressa alla storia dello spettacolo dal Grande Fratello, considerato che ad esempio un paese, a loro molto affine, come l’ex madrepatria inglese ha appena proclamato la morte mediatica del reality.
Big Brother Australia accese le sue telecamere nell’aprile del 2001, con una durata media di novanta giorni per tutte le edizioni. Il format ha vissuto nel paese molte innovazioni che hanno prodotto un effetto di varietà molto gradito dai telespettatori, tanto che sono già andate in onda otto edizioni normal e un breve esperimento nella formula celebrity.
Una prima peculiarità riguarda già la location della casa, situata all’interno del parco tematico di Dreamworld nel Queensland dando così ai visitatori la possibilità, prima, di assistere da una zona specifica a quello che avviene nella casa e di riaprire, poi, dopo la fine della trasmissione e prima dei preparativi per la nuova, la leggendaria porta rossa per visitare quei luoghi iperscrutati per mesi da casa: una scelta simbolica di grande impatto nelle logiche di democratizzazione del mezzo televisivo che tanto imperano nell’intrattenimento contemporaneo. Consideriamo anche il formidabile ritorno in termini di business di tale strategia di marketing incrociato del prodotto.
Lo show vive di molteplici rubriche, si è arrivati quasi a diversificare talmente l’appuntamento seriale da ottenere un segmento diverso per ogni giorno della settimana. L’obiettivo è ovviamente quello di dare una panoramica a 360 gradi dei concorrenti reclusi, ma soprattutto quello di creare uno zoccolo duro di audience da drogare sotto mille forme che poi in realtà rimandano ai consueti pochi concept del format. Ogni edizione si apre con una sorta di gala di ingresso in cui si presentano i protagonisti, mentre poi si organizza la narrazione delle vicende quotidiane nelle pillole consuete del daily e negli speciali UpLate in cui, al commento delle eliminazioni e dei fatti più importanti, si accompagna un quiz che permette ai più attenti telespettatori di vincere fino a mille dollari.
Le nominations in alcune edizioni sono state relegate a parte della cronaca daily mentre in altre hanno avuto rilievo primario con uno show dedicato. Il meccanismo stesso dell’eliminazione non è mai rimasto uguale (sarebbe ora che anche l’Italia aggiornasse il suo schema classico ormai troppo prevedibile dato che tutte le altre produzioni hanno cercato di variare sempre i regolamenti). Nella prima edizione si facevano solo i consueti nomi senza dare motivazioni, mentre dalle edizioni successive è stata introdotta una variante davvero niente male: ogni concorrente ha tre punti nomination, due da attribuire al primo suo nominato e l’altro al secondo che ha intenzione di eliminare; la produzione poi hai il potere di dimezzare da due a uno i punti in caso di motivazione superficiale. Alla fine di tutto il giro di nomi i tre che riportano maggiore punteggio negativo entrano al televoto.
Ulteriori modifiche sono state apportate in seguito dando la possibilità al migliore delle prove, deciso durante il segmento che va in onda in diretta il venerdì, di detrarre tre punti dalla classifica delle nominations cambiando così le sorti del gioco. Il leader della settimana ha anche la possibilità talvolta di incidere ancora più pesantemente sul gioco e il privilegio di godere di premi a scatola chiusa (più volte i concorrenti hanno conquistato il diritto di uscire per poche ore dalla casa e immergersi tra la folla del parco durante qualche show particolare. Pensate come è costantemente intrecciata, grazie a tale strategia di product placement, l’audience del parco e della tv).
Per l’eliminazione si è predisposto un segmento specifico chiamato The eviction di breve durata, utile a comunicare esclusivamente chi deve lasciare il gioco. In alcune edizioni si è votato per salvare, in altre per eliminare. Come vediamo non c’è tempo per fossilizzarsi su una pratica che gli autori sconvolgono tutti gli schemi. C’è comunque la tendenza a ridurre sempre di più gli show in diretta per dare più solennità agli eventi speciali, ma anche per aggirare il problema del differimento del live, stratagemma inizialmente usato per tagliare espressioni e atti non consentiti dalla legge locale di regolamentazione audiovisiva.
Di grande interesse risulta anche il tentativo, portato avanti per un’intera stagione, di creare un segmento hot-uncut, sconsigliato ai minori di 15 anni, in cui mostrare le discussioni più piccanti, le docce e i vari movimenti notturni dei bollenti ospiti. L’esperimento ovviamente è stato profondamente avversato e non ha avuto seguito generando un calo di affezione globale alla trasmissione da parte del pubblico (o almeno, gli autori addebitano a tali censure il calo degli ascolti).
Come in tutti gli altri paesi la frangia cattolica e conservatrice ha battuto presto alla porta dell’opinione pubblica per manifestare tutto il suo sdegno additando il programma come ricettacolo di persone di malaffare, forma di intrattenimento toxic. Le autorità per il controllo del sistema radiotelevisivo hanno chiesto all’emittente di marchiare con gli appositi bollini di avviso i contenuti più estremi e la trasmissione ha deciso bene di usare il divieto ai minori in due occasioni particolari, molto distanti tra loro: in un caso una canzoncina inventata in allegria nella casa a riguardo di alcuni feticci sessuali dei concorrenti, nell’altro un massaggio corpo a corpo praticato da un uomo in abbigliamento meno che adamitico ad una concorrente, diventata celebre nel paese per la sua essenza libertina.
E non finiscono qui i tormentoni sessuali che hanno cangureggiato nelle case australiane destando grande scalpore. Micidiale fu la Turkey slapping, atto tra lo scherzoso e il dispregiativo che prevede lo strofinamento del pube maschile in faccia alla donna in situazione non esplicitamente sessuale. Due concorrenti, entrambi di nome Michael (quando si dice il destino in un nome), con questa trovata ”cazzona” (è proprio il caso di dirlo!) si sono guadagnati l’uscio della casa ingenerando un vespaio di polemiche senza fine, durante il quale è ulteriormente emersa la testimonianza di una ex concorrente della casa, a suo dire vittima dello stesso trattamento. Il Primo Ministro australiano voleva la sospensione del reality, invano però perché le logiche economiche prevalsero sulle condanne morali.
Ogni paese ne riserva delle belle in questo nostro viaggio. Più giriamo il mappamondo del reality e più i nostri concorrenti risultano amabili collegiali e pudiche educande. Anche il famoso vizietto di Guendalina Canessa, le fantasie di Vittorio Marcelli e i bollori precoci di Diana Kleimenova (la sua determinazione sessuale e i suoi amabili ammiccamenti non sono mai più stati eguagliati) scoloriscono dinanzi all’audacia estera. Non è mai troppo tardi per imparare e l’edizione fiume alle porte, che dovrà sfornare sempre nuove chicche fragranti per non floppare, potrebbe farci risalire parecchie posizioni in questa graduatoria tutta particolare di GF-Hardore internazionale. Ne vedremo ancora delle belle? Appuntamento alla prossima puntata.
[Per non perdere nemmeno una delle puntate della rubrica segui questi link per saperne di più delle edizioni di: Olanda, Africa, Filippine, Medioriente]
1. Peppe ha scritto:
31 agosto 2009 alle 16:34