C’era chi a metà della seconda stagione lo dava per spacciato. Senza poi avere tutti i torti, visto il tortuoso plot attraverso cui, a fatica, dovevano districarsi i sin troppo numerosi personaggi di Heroes.
Il celeberrimo serial ideato da Tim Kring, invece, si è egregiamente ripreso, tornando a essere oggetto di culto per i suoi milioni di fans, fino a divenire la serie tv più scaricata del web. Con ben 55 milioni di download, Heroes è schizzato in cima alla classifica stilata da Big Champagne, compagnia leader nella fornitura di strumenti di analisi nel consumo dei media digitali on line.
Secondo Eric Garland, punta di diamante della Big Champagne, “scaricare film o serie televisive dalla rete è diventato ormai un comportamento socialmente accettabile“: era quindi inevitabile tastare il gusto del pubblico virtuale, per comprenderne il comportamento e i gusti.
Le sorprese non sono state poche. Scopri classifica e curiosità dopo il salto:
1° posto per Heroes con 54,562,012 di download
2° posto per Lost con 51,151,396 di download
3° posto per 24 con 34,119,093 di download
4° posto per Prison Break con 29,283,59 di download
5° posto per House con 26,277,954 di download
6° posto per Fringe con 21,434,755 di download
7° posto per Desperate Housewives on 21,378,412 di download
8° posto per Grey’s Anatomy con 19,916,775 di download
9° posto per Gossip Girl con 19,706,870 di download
10° posto per Smallville con 19,598,999 di download
La classifica ufficiale delle serie più scaricate tira in ballo cifre da capogiro e, di conseguenza, un mercato nero dalle potenzialità illimitate.
Un mercato caratterizzato da utenti non solo giovanissimi, ma accumunati dal desiderio di consumare il loro show preferito appena sfornato. Una volta approdato in tv, gli addicted di una determinata serie trovano l’episodio trasmesso già vecchio, soprattutto perché oggetto di spoiler dalle community che ruotano attorno alla seriality-sfera.
La pratica del filesharing è ampiamente diffusa anche nel nostro paese. Le probabili cause e caratteristiche di questo fenomeno, già illustrate e segnalate proprio qui su davidemaggio.it, tradiscono la nascita di una nuova modalità di fruizione dei prodotti mediali e, di conseguenza, di un nuovo profilo dello spettatore modello. La fruizione televisiva è determinata da un palinsesto e quindi collegata inesorabilmente a coordinate temporali, che ne sanciscono l’inizio e la fine: la logica del file sharing ne è totalmente indipendente. Il peer2peer dà all’utente possibilità di scelta a dir poco illimitate e una condizione di fruizione privilegiata: si può scegliere quando, dove e come seguire una determinata serie tv.
La disponibilità potenzialmente continua di tutti gli episodi di una determinata serie, permette allo spettatore di seguirne con maggiore facilità intrecci verticali (plot di una singola puntata) e orizzontali (plot che si snoda lungo l’intera serie), mettendo in crisi le regole di fruizione di un palinsesto normale.
Come già ampiamente studiato da esperti del settore come Colombo, Scaglioni, Pozzato e Grignaffini, la relazione fra new media, prodotti seriali, contesti fruitivi e spettatore sta radicalmente cambiando.
A coloro i quali si occupano di distribuzione delle serie tv non resta che cercare di recuperare il mercato sommerso del filesharing, proprio come sta cercando di fare i-Tunes: dal suo sito è possibile scaricare legalmente gli episodi di molte serie di successo a soli $ 1,99.
1. Biagio Chianese ha scritto:
29 agosto 2009 alle 16:01