26
novembre

SCHOOL OF GLAM: QUANDO LA DELUSIONE E’ FASHION

School of Glam

Sono le 22:45 di lunedì sera e, dopo aver indossato il pigiama piu’ fashion del nostro guardaroba, ci prepariamo alla visione di School of Glam, il programma prodotto da Fox Life e dedicato al fashion system. I due conduttori esordiscono prendendo subito le distanze da quelli che vogliono rifarti il look o risistemarti il guardaroba. Si riferiranno mica a Enzo e Carla di Real Time? L’approccio è cosi poco stiloso che il primo pensiero e’ che Uberta Zambetti e Danilo Di Pasquale abbiano un rapporto complicato con la simpatia oltre che con la telecamera e  il gobbo.

Il resto della trasmissione ci lascia spiazzati. Innanzitutto, la figura della stylist, che dovrebbe essere la protagonista del programma, appunto gara tra stylist, rimane avvolta nell’indefinito. L’affermazione di Uberta per cui stylist non ci si improvvisa non trova poi riscontro nello sviluppo della puntata. Prima di tutto perche’ nessuno spiega cosa fa una stylist e poi perche’ le due ragazze che si  confrontano nella prima puntata sono una redattrice di moda e un’aspirante fashion designer che dunque, a conti fatti, si improvvisano stylist.

Le due concorrenti devono vestire le loro modelle per passare un pomeriggio di autunno in campagna da un amico. E se all’inizio pensano che ci siano temperature basse, ecco che i conduttori arrivano con il fattore sorpresa. Il meteo dice che fa molto caldo. Non si capisce però se alla fine le modelle in campagna devono andarci a fare una passeggiata o  un servizio fotografico. E poi adesso che non ci sono piu’ le mezze stagioni e che il pizzo si abbina con la lana, i concetti di caldo e freddo risultano tremendamente  antichi.

Se poi il glam emerge chiaramente quantomeno nel linguaggio dei conduttori che parlano di outfit, shooting, moodboard come se tutte le donne aprendo l’armadio la mattina dicessero “non so davvero che outfit scegliere oggi” invece di “cosa cavolo mi metto“,  la school e’ completamente assente. Chi insegna cosa a chi?

Noi alla fine della prima puntata abbiamo visto sfilare due modelle vestite per andare in campagna. Una ha vinto e l’altra ha perso. Spiegare i motivi pero’ e’ evidentemente poco glamour. Dunque, due concorrenti che devono trovare il look giusto per un’occasione ben definita. Quando Real Time si chiamava ancora Discovery Real Time, il programma era R.S.V.P. Le concorrenti facevano loro stesse da modelle e avevano un budget a disposizione, in School of Glam le concorrenti hanno a disposizione due modelle professioniste e due showroom.  Per il resto cambia poco. Occasione mancata per la moda made in Italy in tv, ma ghiotta per le fashion blogger, che sicuramente recupereranno un paio di spunti per scrivere una valanga di banalita’. Non sappiamo se guarderemo la seconda puntata in onda tra poco, ma, se si, indosseremo il pigiama da Porta a Porta.



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4 Commenti dei lettori »

1. Alessandra Pepe ha scritto:

26 novembre 2012 alle 20:43

“Occasione mancata per la moda made in Italy in tv, ma ghiotta per le fashion blogger, che sicuramente recupereranno un paio di spunti per scrivere una valanga di banalita’” Questa frase si poteva anche evitare, giusto per non continuare ad alimentare lo stereotipo delle fashion blogger prive di cervello, visto che non sono, anzi, non siamo, affatto tutte così. Ti dirò di più, tutto il circo di questi programmi tv sulla moda per me sono inutili, non ispirano, non hanno ispirato e non ispireranno mai il lavoro che faccio, che è un altro, quello di fare informazione su temi come moda, beauty e lifestyle. Mi avevano contattata per partecipare al programma, ho fatto il provino senza conoscere bene il format, ma convinta dal fatto che voleva davvero essere qualcosa di diverso e dal respiro più internazionale. Alla fine non sono stata scelta perché “non volevano persone che lavorassero nel mondo della moda, a qualsiasi titolo”. Evidentemente poi così non è stato. Il mio commento si ferma qui, perché non avendo Sky non ho visto il programma né mai lo vedrò probabilmente, mi è venuta voglia di rispondere solo perché è da tre giorni (dopo l’episodio della blogger truffatrice arrestata sabato) che leggo banalità sul mondo dei fashion blog (le banalità vere) e sento in qualche modo di dover difendere il mio lavoro e quello di tante altre che con le banalità ci si puliscono il naso come tutti voi e nel resto del tempo cercano di fare un buon lavoro di informazione sul web, esattamente come questo sito lo fa per il mondo dello spettacolo e della televisione ;)

Alessandra



2. Valeria Carola ha scritto:

26 novembre 2012 alle 21:44

Ciao Alessandra,
se ogni ragazzina che da piccola ha giocato con Gira La Moda e si è abbonata a Vogue a un certo punto apre un blog e si diefnisce fashion blogger allora è inevitabile che la figura venga svalutata.
E purtroppo oggi su internet è pieno di persone che pretendono di insegnare agli altri come vestirsi, che marchi indossare, che colore di smaloto scegliere. La moda non è questo. E da quello che hai scritto dovresti essere d’accordo con me.



3. elea ha scritto:

26 novembre 2012 alle 23:37

in italia rovinano tutto, un programma scialbo che non a di niente. ho sentito dire che vorrebbero fare la versione italiana di project runway,temo che rovinino il programma….



4. Alessandra Pepe ha scritto:

28 novembre 2012 alle 14:46

Valeria, certo che sono d’accordo con te, per questo cerco di difendere il mio lavoro ;)



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