Noi siamo stati gli unici, assieme al mensile Millecanali e Utelit Consum, ad esprimere qualche dubbio circa la completa affidabilità di Auditel, riportandovi l’appello di Guido Veneziani Editore, che tramite i suoi settimanali ha lanciato l’iniziativa “Pari Opportunità per tutti gli operatori televisivi”. Il problema principale, come denunciato da Utelit, è che Auditel non effettua alcun controllo sul proprio panel, che avrebbe il compito di aggiornare costantemente i decoder in proprio possesso per ricevere la totalità dei canali, affinché vengano registrati i ripetuti spostamenti di frequenza e di posizionamento nella numerazione dei network, sia nazionali che locali.
La società di rilevazione che fa capo principalmente a Rai e Mediaset ha però ignorato la questione perché di non rilevanza sugli ascolti. Fino ad ora, almeno. Perché è notizia di pochi giorni fa che durante la riunione del Consiglio di Amministrazione di Auditel è stato consegnato un documento a tutti i Consiglieri in cui si evidenziano alcune criticità sulle neutralità della società rispetto agli editori più grandi, ovverosia Rai e Mediaset. Come sottolineato nel nostro precedente articolo, Rai, Mediaset e Telecom Italia (e Sky per altri motivi legati al decoder proprietario) sono gli unici broadcaster che non risentono del problema della risintonizzazione degli apparecchi, in quanto i loro principali canali non subiscono i continui cambi di numerazione e frequenza che invece affliggono le locali ma anche diverse nazionali.
Ebbene, come riportato da Corriere delle Comunicazioni, nel documento è riportato che Rai e Mediaset potrebbero addirittura essere a conoscenza delle città dove sono ubicati i meter perché i due editori, nelle fasi di switch off, sono gli unici ad essere riusciti a garantire una risintonizzazione immediata dei decoder rispetto ai competitor. In Lombardia il 72.5% delle famiglie si è risintonizzata su Rai1 il primo giorno (61.7% su Canale5) mentre solo il 35% su La7. Il dubbio è che Auditel non si basi solo sulla popolosità del bacino di utenza, ma anche sulla conoscenza dell’ubicazione dei meter. Per questo è stato richiesto che un terzo soggetto indipendente effettui dei controlli presso le famiglie Auditel sulla ricevibilità di tutti gli altri canali, garantendo quindi quelle Pari Opportunità richieste da Guido Veneziani.
L’altra criticità, meno tecnica, riguarda invece il panel stesso, che non rispecchierebbe più quello che è il mercato attualmente, sempre più web-oriented. Ossia i contenuti televisivi si guardano anche altrove (computer, smartphone, tablet e via discorrendo), mentre i meter registrano esclusivamente il flusso trasmesso tramite gli apparecchi tradizionali, ossia i televisori. Questo implica che il 7.5% dei casi influisce sul 22% degli ascolti: sostanzialmente chi guarda i contenuti tramite il televisore influisce pesantemente sugli ascolti dei primi 7 canali sul telecomando. Il modello diventerebbe quindi inefficace, presentando diverse distorsioni sul campione rappresentativo.
Le proposte sarebbero quindi tre: introduzione di un soggetto terzo per il controllo del panel, modifica del panel stesso, che passerebbe dalle famiglie ai singoli, e misurazione degli ascolti su smartphone, tablet, computer e smart tv.
1. MisterGrr ha scritto:
17 novembre 2012 alle 17:01