13
novembre

IL CONFRONTO PRIMARIE CENTROSINISTRA DI SKY TG24 REALIZZATO DALLA FREMANTLE DI LORENZO MIELI, INTERVENUTO AL BIG BANG DI RENZI

Il Confronto - Primarie Centrosinistra

Il Confronto - Primarie Centrosinistra

Pensate un po’: per mettere 5 politici in piedi davanti ad un leggìo in plexiglass nello studio di XFactor ed interrogarli a turno sulle questioni politiche e sociali più spinose, cronometrando le risposte, Sky si è dovuta affidare ad una produzione esterna. La realizzazione tecnica (studio e parte del personale tecnico) del Confronto di Sky TG24 sulle Primarie del Centrosinistra per la scelta del candidato Premier alle prossime elezioni è stato affidato alla Fremantle di Lorenzo Mieli.

La stessa società che in sostanza co-produce XFactor per SkyUno – assieme a Magnolia -, ma anche Un posto al sole per Rai3, The Apprentice per Cielo e Per tutta la vita per Rai1. L’inedito format (produzione e contenuti di Sky Tg 24) è stato messo a punto proprio in vista di questo atteso Confronto, seguito da più di 1.8 milioni di spettatori totali tra la all news e il canale in chiaro Cielo.

Sky TG24 è da diversi anni la “casa dei confronti televisivi”, la all news diretta da Sarah Varetto ha fatto dei faccia a faccia politici un suo cavallo di battaglia e in passato ne ha ospitati davvero tanti con i candidati per le regionali. Quindi, vista l’esperienza pregressa, per quale motivo per le Primarie del centrosinistra si è reso necessario affidarsi ad una produzione esterna? Da Sky ci dicono per questioni logistiche.

Che poi, come fa notare la testata online diretta da Lucia Annunziata, Lorenzo Mieli – figlio dell’ex Direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli -, è anche intervenuto in passato alla Leopolda per il Big Bang di Matteo Renzi. Un semplice dettaglio, per carità.

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6 Commenti dei lettori »

1. Aldo ha scritto:

13 novembre 2012 alle 18:21

Ma che post da ignoranti…Sky si è trovato a dover organizzare in fretta e furia il confronto. Ha deciso di farlo nel suo studio più grande e lussuoso: quello di X Factor. Il programma è prodotto da Fremantle e Magnolia a chi doveva pagare le spese Sky? A Endemol?



2. osservatore ha scritto:

13 novembre 2012 alle 18:31

se nessuno degli altri 4 contendenti ha trovato nulla da ridire sulle regole del confronto, non mi pare il caso di trovare cavilli o presunte anomalie dove non ci sono. probabilmente volevano un ‘format’ per il panorama italiano che stupisse e leggendo in giro i commenti molto positivi sul linguaggio innovativo rispetto a quello usato nei soliti talk rissosi dove non si capisce nulla, possiamo dire che hanno fatto bene



3. Marco C ha scritto:

13 novembre 2012 alle 18:42

Posso dirlo? Macchissenefrega…sono d’accordissimo con aldo e osservatore!
PS: nello stile del confronto però per me ci sono 2 pecche:
1 – niente pubblico che possa fare i cori da stadio dei talk
2 – il giornalista ha interrotto troppo i candidati(quando stava saltando la Puppato, le ha fatto quasi perdere tutto il suo tempo facendole una domanda in più per smarcarsi dal suo errore…)



4. SchumacherPRO ha scritto:

13 novembre 2012 alle 19:36

Utile che sky abbia messo il programma sull’on demand così da poter rivedere alcune delle risposte date.



5. Valerio ha scritto:

13 novembre 2012 alle 20:42

È una questione di lana caprina… Certo, sempre che non si voglia pensare che per questo Sky potesse simpatizzare per il sindaco di Firenze (hanno però dichiarato che le postazioni davanti alla telecamera sarebbero state sorteggiate). Io l’ho trovato abbastanza equilobrato, soprattutto nelle regole e nei meccanismi. Trovo la questione posta sopra del tutto pretestuosa: Freemantle (benché sia del figlio di Paolo Mieli, ma si sa che in Italia i figli di personaggi pubblici e/o potenti ricoprono a loro volta sempre ruoli di rilievo nella società) è per l’appunto la stessa casa di produzione che cura X Factor ed era ovviamente impensabile poter sfruttare uno studio con la scenografia e gli effetti di un loro format senza potersi rivolgere a loro. È come se si fosse fatto da Fazio senza contattare la Endemol per questioni puramente organizzative che non credo entrino nel merito dei quesiti e dei compromessi trovati per le regole del dibattito, ovviamente gestito tra Sky e i candidati.

Ps: se non fosse stata di Lorenzo Mieli sarebbe stata di Pinco Palla e non credo sarebbe andata diversamente da come è andata.



6. Valerio ha scritto:

13 novembre 2012 alle 20:53

MarcoC: «Niente pubblico che possa fare i cori da stadio dei talk»

Hai ragione. Ho trovato molto sgradevole che non si fosse ribadito prima della diretta al pubblico in studio che non avrebbe potuto applaudire se non all’inizio e alla fine. Addirittura per Renzi – era evidente da casa – c’era una vera e propa claque di sostenitori invasati, con tanto di gridolini da concerto.
È stata la falla più grande del confronto: chi ascolta da casa non deve essere assolutamente condizionato dagli umori del pubblico in studio ma dovrebbe valutare ciò che viene affermato solo in base ai propri ragionamenti. Ma si sa che l’effetto traino è sempre stato comodo per alcuni politici. Berlusconi stesso lo ha utilizzato in surplus quando gli era congeniale, basti ricordare le ospitate miracolose a Porta a Porta dove l’ex premier aveva di fronte a se una vera e propria corte dei miracoli di giornalisti addolciti a fare “domande”, e un pubblico molto generoso.



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