Lo stop alla carriera e il successivo riscatto, il tempo che passa e il figlio che non è mai arrivato, i pregiudizi e la storia d’amore con Paolo Bonolis… E’ una Laura Freddi a trecento sessanta gradi quella che si racconta su DM. L’ex ragazza di Non è La Rai ci porta alla scoperta dei suoi primi quarant’anni, venti dei quali passati in televisione, partendo proprio dalla sua ultima avventura professionale sul canale Vero (numero 55 del digitale terrestre).
A pochi mesi dal lancio del canale Vero qual è il tuo bilancio?
E’ un’esperienza molto stimolante e impegnativa che mi sta dando grandi soddisfazioni. Questa è la prima grande occasione di poter condurre da sola e fare dei talk show. Mi metto in gioco, in un ruolo che avevo ricoperto solo in parte nel mio percorso televisivo ed è stato bello scoprire di potercela fare. Ci sono ovviamente delle difficoltà ma queste rafforzano, credo che i problemi non siano altro che un’aggiunta al bagaglio professionale. Quello che oggi è una difficoltà, domani sarà utile.
Qual è lo spazio in cui ti trovi più a tuo agio?
Dovendo fare una classifica al primo posto metterei Salute perché sono un’appassionata di medicina e benessere. Anche la rubrica di gossip è divertente mentre trovo importante aiutare gli altri in Storie raccontando, ad esempio, di famiglie separate o bambini contesi. Sono argomenti delicati ma sempre emozionanti.
Sei bionda, ex ragazza di Non è la Rai, ex velina, ex fidanzata di un conduttore famoso (Paolo Bonolis, ndDM) e di un calciatore (Fabio Galante, ndDM): quanti pregiudizi hai dovuto sopportare nella tua carriera?
Proprio recentemente abbiamo parlato in trasmissione di quanto può contribuire l’avere un personaggio famoso in famiglia per l’ascesa nel mondo dello spettacolo. Nel mio caso ho conosciuto Bonolis durante Non è la Rai, lui non era famosissimo e io stavo cominciando a diventare nota, eravamo tutti e due giovani e innamorati. Qualcuno ha provato a malignare sul nostro rapporto ma non ci è riuscito visto che io ho deciso di non stare più con Paolo nel momento in cui raggiungeva l’apice del suo successo. Per me non è mai stata una cosa voluta o mirata. Comunque è anche naturale innamorarsi di chi fa il tuo stesso mestiere: noi personaggi della tv siamo chiusi tutti i giorni in uno studio televisivo e non frequentiamo molto altri ambienti.
Credi che la tua carriera sarebbe andata diversamente se la tua storia con Bonolis non si fosse interrotta?
Non credo anche perché entrambi volevamo fare questo lavoro in maniera indipendente, abbiamo avuto sì l’opportunità di lavorare insieme in due programmi, entrambi di grande successo, ma solo per volontà di Canale 5 che puntò sulla coppia.
Oggi sembri diventata molto più riservata sulla vita privata.
Sì perché impari col tempo a difenderti dal mondo che ti circonda, soprattutto se hai vissuto esperienze negative. Se un personaggio pubblico vuole essere esposto meno alle critiche e alle chiacchiere deve trovare da solo il modo affinché ciò avvenga. Poi c’è anche chi preferisce che il proprio lavoro sia un tutt’uno con la vita privata… Io sono restia alle interviste e se mi è capitato di raccontare la mia storia è perché volevo far sapere qualcosa in più di me al pubblico. Oggi ho quarant’anni e la mia vita privata è solo mia.
Recentemente in trasmissione ironizzavi sul fatto che sei arrivata alla soglia degli anta senza avere un figlio. E’ un rimpianto quello di non esser diventato madre?
Ho avuto dei momenti della mia vita, quando ero sposata in cui ci sono andata vicina. E’ sempre stata una cosa a cui ho pensato, ma un figlio deve essere frutto della volontà di due persone perchè comporta un serio cambiamento di vita, non è un gioco. Non farei un figlio perché il mio orologio biologico ha i minuti contatti, lo farei solo se trovassi qualcuno che vuole lottare con me, perché di lotta e di sacrificio si tratta. Devo confessare che con il mio ex marito c’era questo desiderio, ho avuto anche una gravidanza interrotta precocemente, ma poi è andato male il matrimonio. Mi dispiace che non sia successo sinora, probabilmente non ho incontrato la persona giusta. Anche se avrei preferito avere un figlio da giovane, in un certo senso mi rincuora sapere della gravidanza di Carmen Russo, vuol dire che ho ancora tempo.
Alla conferenza stampa di presentazione del canale hai parlato di “proposta finalmente dignitosa”, cosa di non dignitoso ti è stato offerto in questi anni?
Ho avuto una brutta esperienza con Italia1, registrai delle cose ma non mi piacque come ero stato impostato il mio ruolo e mi tirai indietro. A volte è meglio non apparire che apparire. Questa di Vero era una proposta giusta e dignitosa perché non sarei scesa a compromessi con me stessa facendo una cosa che non era nelle mie corde.
Secondo te perché negli ultimi anni ti sono mancate le proposte?
Ho sempre cercato di fare le cose al meglio, partecipando a programmi di grande successo, al contrario non ho mai fatto programmi o cose che sono rimaste impresse nella memoria della gente per la negatività. Ad un certo punto, però, è come se si fosse spento un interruttore. Anche da parte mia c’è stato un momento, dopo il matrimonio, in cui mi sono concessa una pausa per dedicarmi alla vita privata. Quando però avrei desiderato tornare a lavorare con stabilità qualcosa era cambiato. Ammetto di essere rimasta un po’ con l’amaro in bocca nei confronti di Mediaset, che non mi ha più chiamata, perché sono nata e cresciuta in quell’azienda. E’ una cosa che mi rimarrà sempre nel cuore.
Non ne hai parlato con i dirigenti?
Molti sono amici e sono tutte persone carine con me. A Mediaset mi conoscono tutti, mi vogliono bene ma forse oggi sono diverse le loro esigenze e un po’ mi dispiace. Non ne faccio un dramma, accetto le loro decisioni. Il mio attuale impegno è anche un modo per “rinfrescare” la memoria a persone che sapevano già della mia esistenza e di come facevo il mio lavoro.
Mi fai pensare anche a Marco Columbro, che ha fatto tante cose a Mediaset, salvo poi essere accantonato.
Io capisco che dopo tanti anni le cose cambiano, nascono volti nuovi ma questo non significa dover mettere da parte dei professionisti che hanno dato l’anima. Sicuramente manca anche un po’ di riconoscenza, secondo me ci deve essere uno scambio reciproco. Si pensa di dover dare il massimo affinchè le cose possano funzionare quando in realtà siamo numeri. Pazienza, uno si rassegna. Io sono ancora giovane e spero e penso che ci saranno opportunità come questa, che peraltro mi serve e che mi fa imparare ulteriore cose. Non sono una persona presuntuosa, sono una che accetta quello che succede, anche perché il destino un po’ ce lo costruiamo da soli. Non do’ colpe a nessuno, forse io ho avuto quella di essermi staccata un attimo, forse troppo, ma non pensavo di essere dimenticata. Anzi non sono mai stata dimenticata veramente. E’ stato molto interessante vedere che la gente mi segue ancora, su internet ho un fan club di affezionati che mi segue da tanti anni. Alla fine non è andata male.
All’epoca forse eri in un limbo, troppo giovane per prime serate, troppo esperta per ruoli secondari.
Sicuramente oggi affronto le cose diversamente. Sono più matura, sono una donna, con un’esperienza alle spalle diversa, pronta ad affrontare situazioni imprevedibili. Ad esempio ho scoperto che mi piace fare le interviste, mentre prima avevo paura, e sono riuscita a “gestire” personaggi come Emilio Fede o Vittorio Sgarbi.
Aumenta il rammarico verso Mediaset quando si pensa che ci sono alcuni personaggi, come ad esempio Belen, che vengono utilizzati su più produzioni?
All’età di Belen facevo quello che faceva lei. E’ giusto così, ognuno ha il proprio picco di successo. La gente si stanca delle persone come dei programmi, che vanno avanti per troppi anni per esaurimento. Questo è il momento di Belen, prima c’è stato il mio, poi della Hunziker e di altre. L’unica cosa che trovo sbagliata è quella di dare più programmi allo stesso conduttore, meglio sperimentare più conduttori per dare possibilità di non stancare e a nuove leve di crescere.
Tornando al canale, se dovessi scegliere un nuovo volto su chi ti orienteresti?
Siamo già quattro donne, servirebbe un giovane “bellomo”, nulla togliere a Corrado Tedeschi e Marco Columbro ma non c’è un bel giovane da crescere (ride). Non mi viene in mente un nome, perchè forse non è stato preparato nessuno nella generazione intermedia. Ci vorrebbe un personaggio un po’ più giovane di me per prendere un’altra fascia di pubblico.
Forse perchè abbiamo una tv forse che crea tanti ruoli per le ragazze, seppur di minor spicco, ma non per i ragazzi.
Fare il conduttore o la conduttrice non è facile, mentre fare la spalla o la velina è più semplice. Andando avanti negli anni ti rendi conto che la conduzione è un mestiere vero, una cosa di grande responsabilità. Quindi sì tanti ruoli per le ragazze ma condurre è un’altra cosa.
1. Diabolikk99 ha scritto:
5 novembre 2012 alle 12:57