È durato 48 ore l’assaggio di futuro cui la politica italiana era stata costretta dal ritiro di Silvio Berlusconi. Un ritiro che, da più parti, era stato letto subito come un’uscita di scena obbligata in previsione della sentenza che, rispettando di fatto le attese, ha finito per macchiare ulteriormente l’immagine dell’ex Premier, condannato in primo grado a 4 anni di reclusione per frode fiscale. Così, a sole 24 ore dalla condanna, ecco arrivare quello che potrebbe benissimo essere definito un annuncio ad “orologeria”: Berlusconi torna in campo.
Ad innescare la retromarcia di Berlusconi, stando alle dichiarazioni che l’ex Premier ha reso durante un’infuocata conferenza stampa trasmessa questo pomeriggio da Rete4 e da La7, è stata proprio la sentenza di condanna pronunciata ieri. Berlusconi ha affermato di sentirsi “obbligato a restare in campo per riformare il pianeta giustizia, e per reagire contro questa barbarie“, pur confermando di non volersi ricandidare alla Presidenza del Consiglio, assicurando che “il Pdl farà le primarie”.
Resta, così, tutto da decifrare il ruolo che Berlusconi si assegnerà per restare nell’agone politico, dando per scontato che una sua ricandidatura come deputato, certamente verrebbe considerata da molti come un tentativo di blindare la sua posizione giudiziaria, dietro l’immunità parlamentare. Ma durante la conferenza stampa tenutasi nella residenza di Villa Gernetto a Lesmo, in Brianza, Berlusconi ha anche attaccato pesantemente “la Germania egemone e poco solidale guidata dalla signora Angela Merkel“.
L’ex Premier ha poi parlato di “sentenza incredibile motivata da un uso della giustizia a fini di lotta politica“, ribadendo inoltre che “non c’è nessuna connessione” tra il suo annuncio in cui rinunciava a ricandidarsi, e l’attesa sentenza di ieri. Al contrario, Berlusconi ha dichiarato di voler restare in politica “proprio per evitare che succeda a qualche altro cittadino” ciò di cui si sente vittima. Così facendo, però, ha legato di fatto la sua decisione odierna alla sentenza di ieri, scegliendo di portare di fronte agli elettori la sua battaglia contro la giustizia italiana.
Resta da valutare anche la reazione che avrà il pubblico televisivo, ormai abituatosi a talk e approfondimenti lontanissimi dall’avere Silvio Berlusconi come convitato di pietra abituale. Anche se il successo d’ascolti della prima puntata di Servizio Pubblico, autorizza a pensare che non sarà difficile per gli spettatori ricordarsi delle vecchie, care abitudini.
1. Enrico ha scritto:
27 ottobre 2012 alle 19:51