A volte ritornano, in questo caso resuscitano. Non parliamo di personaggi televisivi che tornano alla ribalta, ma di format. Nel festival degli scimmiottamenti Rai lamentati pochi giorni fa da Veltroni, potremmo annoverare, ma nel nostro caso con cognizione di causa, l’ultima creazione (o meglio ricreazione) di Raiuno per smuovere il primo pomeriggio dell’ammiraglia cercando di rubare seguaci a Maria De Filippi.
La risposta al defilippico pomeriggio di Canale5 ha mille risvolti proprio perché si vuole “rubare in casa nemica“ proprio con il vecchio grimaldello del proprietario. Festa italiana infatti inaugurerà il suo nuovo ciclo (sintonizzarsi il 14 settembre alle 14) con un nuovo segmento, chiamato Per Capirti, che torna a proporre il concept del conflitto generazionale traghettato al successo ben sedici anni fa da Maria de’Miracoli. Si intensificano le voci che vogliono al timone di questo nuovo mini talk del contenitore la promessa Rai, Miriam Leone.
Lasciare tutti gli assi della trasmissione in mano alla stessa conduttrice potrebbe infatti risultare vano e non aggiungere aficionados a quello che è già il pubblico di Caterina Balivo. Variare il volto del mazziere invece potrebbe risultare vincente per rosicchiare pian piano la distanza dai competitor. A Viale Mazzini valuteranno nei prossimi giorni ogni possibile strategia di riduzione del rischio: non si può sprecare un’ennesima carta.
Le insidie che attendono il nuovo appuntamento sembrano essere parecchie. La stessa De Filippi ha spiegato la chiusura del suo vecchio talk con la stereotipia generatasi col passare del tempo: gli adolescenti ormai recitavano ruoli da personaggio con frasi ad effetto perdendo ogni spontaneità. A tutto questo sempre necessario aggiungere la voglia (già presente) del pomeriggio di Raidue di intercettare parte del pubblico più giovane (target a cui punterebbe la novità) desideroso di alternative all’effetto trono, e lo scarso successo degli ultimi talk dedicati ai giovani.
Alla luce di tali memorie ci chiediamo se abbia veramente senso tale scommessa ma allo stesso tempo ci chiediamo perché non scommettere sull’emancipazione nella rete ammiraglia della D’Eusanio, regina del talk Rai. Si tenga presente infatti che ci vuole una grande capacità di leggere la nuova realta della tv che, dopo l’era dei reality, ha abituato il pubblico a nuove dinamiche di interazione: chiunque sarà chiamato a interagire con ospiti e telespettatori dovrà elaborare un linguaggio che contemporaneamente sia adatto allo stile della rete e attento alle mode della comunicazione del presente, onde rischiare di non bucare lo schermo creando un’atmosfera da oratorio poco accattivante, ma soprattutto poco reale.
1. sar89 ha scritto:
25 agosto 2009 alle 16:39