Era da tempo che molti di noi erano desiderosi di “frugare tra le tasche” della regina Mida della televisione per farsi un’idea del gettito che Maria De Filippi riesce a produrre grazie alla sua formidabile strategia comunicativa. Ci ha pensato l’analisi pubblicata questa mattina da Italia Oggi, e ripresa dai colleghi di Televisionando, che riesce a fornirci la dimensione d’impresa di Fascino, “sanguinaria” società di produzione di cui la De Filippi detiene la metà delle azioni (il partner azionario per la restante quota è Mediaset con RTI).
Il 2008 è stato un anno eccezionale infatti per le produzioni di Maria de’Miracoli e nonostante l’atmosfera di pesante recessione che ha fatto crollare globalmente i mercati, il bilancio Fascino è lapalissianamente in positivo. Le cifre parlano chiare: utile di 48 milioni di euro (+ 15, 6% rispetto al 2007), risultato che deriva dal successo combinato di almeno tre abilità di gestione del patrimonio mediatico defilippiano.
Innanzitutto balza agli occhi la riuscita strategia di internazionalizzazione dei prodotti con la conseguente vendita sui mercati esteri, in primo luogo la Spagna con Telecinco, dei format che in Italia primeggiano con forza nel daytime, ovvero il vituperatissimo Uomini e Donne e, più recentemente, Amici (info in questo post).
Secondo fattore, per nulla marginale, la sempre più sopreprendente integrazione verticale delle produzioni con il conseguente controllo (dalla ricerca della materia ai mercati di sbocco) di tutte le fasi della creazione e della commercializzazione multipiattaforma di sempre nuove merci (passateci il termine dato che si tratta solo di un resoconto meramente aziendale ed economico). Ci rendiamo conto immediatamente del business provando solo a sommare i principali introiti provenienti da attività incrociate quali televoto (più di 2 milioni nel 2008), merchandising vario (1 milione di ricavi circa), musical, libri e tour, e i dischi degli Amici. Solo per avere un’idea dell’ultimo parametro citiamo le 250 mila copie vendute da Scialla e le oltre 200 mila dell’ultima vincitrice del talent, Alessandra Amoroso.
Terza, ma non ultima, virtù è la sapiente gestione delle risorse con un taglio del personale impiegato valutabile intorno al 23% , correzione produttiva che ha fatto lievitare sensibilmente i ricavi diretti dalle produzioni televisive, con un innalzamento superiore alla decuplicazione (dai 237 mila euro del 2007 ai 3,4 milioni del 2008). E i nuovi affaire legati all’acquisto dei diritti per i Grammy e per il nuovo programma di Scotti non possono che allargare sensibilmente il raggio d’azione economica della Fascino (che potrebbe diventare una sorta di major tutta italica).
Se, come ogni buon economista sa, un’azienda si valuta sulla base delle dimensioni d’impresa stimata tramite il rapporto tra il volume delle attività, il capitale investito e le dimensioni della forza lavoro, al talento comunicativo della De Filippi si deve sommare sicuramente anche un incredibile fiuto strategico che potrebbe presto condurla, per il dispiacere di tanti e la gioia di pochi, a scegliere il ruolo meno faticoso della produzione seguendo da dietro le quinte quelle sue creazioni geniali che però fino a questo momento vivono solo della sua luce riflessa.
1. dan ha scritto:
19 agosto 2009 alle 19:57