Parole, parole, parole. Anna Maria Tarantola non perde occasione per enunciare proclami sul rilancio della tv pubblica, è un fiume in piena. Ad una prima diagnosi, la Presidente Rai sembra affetta da una leggera forma di dichiarazionismo tecnico: è un virus di stagione, dicono. Ieri vi davamo conto della sua relazione alla Commissione di Vigilanza, nella quale parlava di rilancio per l’azienda di Viale Mazzini. Oggi, invece, la top manager ha rilasciato un’intervista al Corriere che riprende ed approfondisce quegli stessi temi.
Al quotidiano di via Solferino, la Tarantola ha spiegato che la Rai deve “sostenere, senza pedagogismi, la crescita culturale e civile del sistema Paese“. Poi ha illustrato l’intenzione di promuovere alcune specifiche linee guida: “pluralismo, responsabilità ed etica“. Tali valori dovranno essere garantiti anche in vista delle prossime elezioni politiche, nelle quali – ha detto – “spero che la Rai non venga tirata per la giacca da nessuno“. Con questa governance, niente vincoli extra aziendali, ha promesso.
E riguardo alla funzione di servizio pubblico nei palinsesti:
“Molti contenitori del mattino offrono ormai approfondimenti più corretti e sobri. Altrove forse dobbiamo lavorare di più (…) Bisognerà anche ricordare che non si approfondisce solo la politica: si dovrebbe parlare di più di economia, di legalità, di corruzione, di giovani, di droga, di scuola“
Per completare la girandola di dichiarazioni, la Presidente Rai è tornata a parlare del ruolo della donna, che andrebbe valorizzato “nell’informazione, nell’intrattenimento, nella fiction“. Un tema, questo, sul quale già si era espressa.
“Ma che belle parole“, avrebbe commentato Luciano Rispoli al cospetto di tali proclami. Il fatto è che di buone intenzioni è lastricato Viale Mazzini, ma quelli che contano sono i fatti. E poi: è questa la ricetta giusta per rivitalizzare il servizio pubblico?
Finora dai tecnici abbiamo ascoltato solo dissertazioni teoriche sulla buona tv e, a tre mesi dall’insediamento del nuovo CdA, non si sono viste le rivoluzioni epocali annunciate. Dategli tempo, dirà qualcuno. Vabbè, allora aspettiamo, nella speranza che i morsi di Tarantola non siano solo parole al vento.
1. Giuseppe ha scritto:
13 ottobre 2012 alle 17:08