Alla fine della conferenza stampa di presentazione de La Scimmia, la prima certezza, non da poco, è che il programma esiste per davvero. Andrà in onda su Italia 1, parallelamente alla programmazione web e la conduttrice sarà Giulia Bevilacqua. Con riserva, però, perchè solo alla fine della prima puntata, la giovane attrice deciderà se proseguire o no nell’avventura della conduzione.
Per il resto, è subito evidente che quello de La Scimmia è un programma ambizioso e complesso. Pietro Valsecchi, ideatore del format e AD di Taodue, lo descrive con l’entusiasmo di chi crede fortemente in un’idea molto rischiosa. Nel comunicato ufficiale, salta subito agli occhi l’accenno al “romanzo di formazione”, che già di per sé è un riferimento impegnativo che, da solo, avrebbe bisogno di una lezione di letteratura per essere spiegato.
Il programma, non a caso è definito learning show, seguirà la crescita culturale ed emotiva di 22 ragazzi, tutti tra i 18 e i 22 anni, che per motivazioni diverse non hanno preso il diploma di maturità e hanno adesso una seconda chance per riprovarci. Il programma fornirà loro tutti gli strumenti per arrivare all’esame di Stato da privatisti e per superarlo. Una scuola vera. O meglio, un college, in cui i ragazzi vivranno insieme, liberi però di avere contatti con l’esterno, di uscire il sabato sera e di vivere le loro vite. Ci saranno un Preside, Walter Siti, e dei docenti, che impareremo a conoscere nel corso delle puntate, materie da studiare, interrogazioni da superare e conseguenti momenti difficili da superare. (Qui la nostra preferita, Silvana Grasso).
E’ evidente però che un programma basato solo su lezioni di matematica, storia e filosofia, latino e greco non riuscirebbe a superare gli ascolti delle repliche notturne di Classe di Ferro nemmeno se evocasse direttamente Stendhal per spiegare il romanzo di formazione. Quindi, Valsecchi e i suoi autori hanno pensato un programma che, pur mantenendo, inequivocabile, la sua finalità educativa riuscisse a coinvolgere il pubblico, non solo nel senso di attaccamento al programma, ma di vera e propria partecipazione, permettendo, prima di tutto, la fruibilità delle lezioni a tutti coloro che si collegheranno al sito internet.
È lo stesso Valsecchi a parlare del suo learning show come di una piattaforma in cui potranno interagire anche i ragazzi esterni al programma e che potranno trovarsi coinvolti nelle attività creative. Come la musica, la scrittura, il teatro, il canto o semplicemente lo sport. Sempre nella consapevolezza che il programma va in onda in televisione, è stato previsto anche una sorta di meccanismo di gara.
Infatti, sebbene tutti i 22 ragazzi verranno portati nella condizione di poter sostenere l’esame di Stato a giugno, solo 16 saranno gli effettivi alunni della scuola. Gli altri sei seguiranno dall’esterno le lezioni e avranno la possibilità di sfidare l’ultimo della classe per prenderne il posto. E poi ancora un concorso interno alla scuola, la partecipazione di personaggi del mondo dello spettacolo, Checco Zalone e I Soliti Idioti per primi, premi per il primo della classe. Fino poi ad arrivare alla fine della trasmissione quando i ragazzi verranno concretamente aiutati, con l’assegnazione di borse di studio o con l’aiuto concreto a cercare un lavoro.
La sensazione è quella di un programma pensato da professionisti della televisione, che sono già pronti ad aggiustare il tiro nel caso in cui i risultati non siano quelli sperati. Come sottolineato da Luca Tiraboschi, direttore di Italia 1, si tratta di un vero e proprio esperimento, di cui lui, attraverso la sua rete vuole essere megafono.
La programmazione web prenderà il via il prossimo primo ottobre sul sito www.lascimmia.it. L’appuntamento televisivo invece è fissato sabato 6 ottobre alle ore 14 su Italia 1.
1. Phaeton ha scritto:
28 settembre 2012 alle 16:33