10
ottobre

SVEVA SAGRAMOLA A DM: “GEO&GEO INCARNA IL VERO SERVIZIO PUBBLICO, NON SIAMO LA RAI SPRECONA”

Sveva Sagramola

Sorride, Sveva Sagramola, nella vita privata come davanti alle telecamere. La conduttrice Rai sta attraversando un periodo felice della sua vita, costellato di sentimenti positivi e gratificazioni. E’ serena, e lo si anche capisce dai toni equilibrati coi quali ci rilascia questa intervista. A DM, Sveva ha raccontato della sua maternità e della figlia Petra (“l’avventura più bella che mi sia mai capitata“), ma soprattutto della trasmissione Geo & Geo, che conduce ogni pomeriggio alle 17.40 su Rai3. Il programma, diventato ormai un vero cult, è un viaggio alla scoperta del Pianeta e delle sue meraviglie, con un’attenzione speciale alla salvaguardia dell’ambiente…

In quale prospettiva raccontate al vostro pubblico il mondo della natura?

Geo è una finestra sul mondo. In questi 15 anni abbiamo sempre trattato i temi della sostenibilità, perché l’obiettivo quello di mantenere il Pianeta intatto per il futuro dei nostri figli. L’uomo, infatti, attinge senza tenere conto degli equilibri naturali e restituisce solo inquinamento: dobbiamo educarci tutti a un maggior rispetto della Terra. Geo è anche un viaggio nella nostra storia e nelle nostre tradizioni culturali, gastronomiche, artistiche, paesaggistiche, dove approfondiamo tante cose che riguardano la vita quotidiana.

Avrai notato che ultimamente vanno in onda programmi di divulgazione che parlando di natura ed ambiente coi toni dell’avventura. Come giudichi questa tendenza?

La giudico bene. Il problema è sempre a che pubblico ci si rivolge: noi parliamo soprattutto a persone anziane, casalinghe e bambini che possono avere delle debolezze rispetto a certi linguaggi difficili. Per questo raccontiamo la natura in modo garbato, didattico, anche un po’ antico, che però ci ha sempre ripagati. Non ho niente contro la spettacolarizzazione della natura, che di per sé è già spettacolare, anche se quando guardo un documentario preferisco la calma e non uno stile aggressivo. A Geo facciamo approfondimento, incarniamo lo spirito di servizio della tv pubblica.

In questa missione, che portare avanti da anni, la Rai ha saputo gratificare il vostro impegno?

Sì, mi sono sempre sentita sostenuta dall’azienda che ha fatto il possibile per mettermi nelle condizioni di lavorare bene. Sento che c’è sempre stata una grande cura per Geo. Noi iniziamo alle 15.50 con Massimiliano Ossini e arriviamo fino alle 19, quindi copriamo tre ore con una proposta che richiede un grande impegno di mezzi e persone, e la Rai in questo ci ha sempre sostenuti. Noi non siamo la Rai sprecona, ma ogni anno facciamo i conti con la crisi e i tagli: a Rai3 c’è proprio un’etica su questo!


Com’è il tuo rapporto con il collega Massimiliano Ossini? C’è mai stata rivalità tra di voi?

Ossini è subentrato quando hanno allungato il programma di un’ora ed era appena nata mia figlia Petra, quindi non me la sentivo di aumentare il mio impegno in onda. Massimiliano è una bella persona, viene da Linea Verde e ha una sensibilità verso i temi dell’agricoltura e dell’ambiente. E’ pieno di energia, mi ricorda com’ero io alla sua età. Siccome lui è un uomo e io una donna non c’è stata una competizione, ma io l’ho accolto a braccia aperte e lo considero un arricchimento per la proposta di Geo.

Di recente la Governace Rai ha espresso l’intenzione di dare spazio ad una tv di qualità. Vi aspettate che Geo venga ulteriormente promosso nel palinsesto?

Geo è concepito per il pomeriggio e se, ad esempio, ci affidassero degli speciali in prima serata dovremmo lavorare per ripensare completamente certi linguaggi perché il prime time è molto diverso dal pomeriggio. Quindi io non ambisco nemmeno a che Geo abbia altre collocazioni, mi sembra che il lavoro che facciamo vada bene nella nostra consueta fascia oraria.

Parliamo un po’ di te. Nel 2010 è nata tua figlia Petra: come è stato vivere la maternità a 46 anni?

E’ l’avventura più bella che mi sia mai capitata di vivere. Petra è arrivata in un momento della vita giusto, l’ho molto cercata e oggi sono una donna realizzata e felice. Diventare mamma a 46 anni è molto bello, perché sei più consapevole, hai più solidità e non ti importano le rinunce che una maternità comporta. Io sinora ci vedo solo dei grandi vantaggi.

L’esperienza della maternità ha influenzato il tuo lavoro o ha cambiato il tuo modo di condurre? Ad ascoltarti, sembra quasi che tu ti sia anche più addolcita…

Forse un po’ sì. Ti devo dire la verità, adesso ho la lacrima molto più facile di prima (ride, ndDM), perché sono mamma e probabilmente sono anche più sensibile. Magari mi capita di fare un lancio che mi commuove o di presentare un ospite che mi emoziona. Sul lavoro ho senso di responsabilità ma rinuncio anche a delle cose per stare vicino a Petra: ad esempio non viaggio più come prima e non vado a fare reportage. Quando mia figlia crescerà sarà diverso.

Quali progetti hai per il futuro?

Per il momento Geo è già un grande impegno, quotidiano e in diretta, quindi professionalmente è questo il mio orizzonte. Poi dopo si vedrà…

Non ti piacerebbe condurre un programma dedicato ai più giovani, come già facesti ai tuoi esordi televisivi?

No, perché in questo momento mi sento abbastanza lontana dai giovani. Quando Petra avrà 20 anni ed io sarò di nuovo dentro all’universo giovanile allora sì, ma adesso sono in una fase nella quale ho perso contatto con quel mondo. Di recente ho condotto in seconda serata su Rai3 Sei miliardi di altri, un programma coi filmati del registra Bertrand e le interviste sui grandi temi della vita: ecco, quello mi è piaciuto molto. Mi appassionano molto gli approfondimenti sulle storie di vita, sull’umanità, sui sentimenti.

Ma la tv di qualità esiste ancora o sta diventando sempre più un ricordo?

Non è un ricordo perché io lavoro su una rete, Rai3, che fa tv di qualità. Ma ci sono anche Rai Educational, Rai Storia che lavorano bene… Purtroppo in giro si vede tanta tv degenerata: ormai i reality ci hanno dato questa ‘droga’ per cui niente ha più senso se non è vissuto in diretta con le telecamere che ti spiano, quando in realtà spesso è tutto finto. Vedo tanta volgarità e un atteggiamento dei conduttori presuntuoso e poco rispettoso nei confronti del pubblico. Ogni tanto, però, vedo anche qualcosa di interessante.

Ad esempio?

Pechino Express, il nuovo reality di Rai2, mi è piaciuto molto perché è tutto on the road e poi ti fa vedere un paese e delle persone che si misurano con delle realtà stimolanti. L’ho trovato carino e questo dimostra che, anche nelle cose più ludiche, ogni tanto emerge qualcosa di interessante. In questo momento, però, la tv soffre di mancanza di idee e noto che spesso ripropongono programmi sempre uguali, vecchi di trent’anni, che poi vanno male. E puntualmente li cancellano.

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6 Commenti dei lettori »

1. LucaZ ha scritto:

10 ottobre 2012 alle 19:33

Sveva è una delle mie conduttrici preferite. Ti fa interessare alla materia in modo tranquillo. Geo&Geo rilassa. Geo&Geo è un appuntamento che Rai3 deve concedere al pubblico ancora per molti anni.



2. Sanfrank ha scritto:

10 ottobre 2012 alle 20:38

Leggo quest’articolo in un momento sbagliato, in quanto proprio qualche giorno fa, facevo una considerazione su Geo & Geo, in merito allo spreco del denaro pubblico, che in alcuni momenti ti fa venire la voglia di non pagare più il canone.
Mi riferivo al fatto che ero venuto a conoscenza (vedendolo con i miei occhi e non sapendolo da altri) che gli ospiti che intervistano fugacemente all’interno della trasmissione (circa cinque minuti e via), oltre ad avere il biglietto aereo di andata e ritorno pagato, hanno diritto ad avere vitto e alloggio, tutto neanche tanto a buon mercato … anzi!
Vedendo un’oretta di trasmissione ho contato un nutrito numero di ospiti intervistati e facendo due conti (conteggiando un rimborso spese di quasi mille euro a persona), mi sembra che non siano così parsimoniosi come la conduttrice vuole farci credere.
Sarebbe interessante conoscere quanto costa una puntata, dividendo il programma di Sveva Sagramola, da quello di Massimiliano Ossini.
Inoltre, a dirla tutta, il programma era una delle punte di diamante del day time di Rai3 con quasi due milioni di telespettatori fedeli, prima che lo stesso fosse allungato (come si fa col brodo) in tre (dico tre!!!) ore di programma, sicuramente di ottima fattura, ma molto meno seguito di prima.



3. Valerio ha scritto:

11 ottobre 2012 alle 03:01

Sanfrank chi te l’avrebbe detto, una persona sulla cui parola ti fidi? Conosci di persona qualche “esperto” che è stato ospite in trasmissione? Visto che ci sei, per una questione di credibilità, perché non ti fai dire anche la cifra tra rimborso biglietto aereo e albergo di cui questo tuo conoscente avrebbe beneficiato? O te l’ha detto una persona terza? In questo caso io ci andrei piano a dare per buone tutte le presunte verità che le persone riferiscono perché non sempre le cose dette arrivano così come sono uscite dalla bocca della prima persona. Te lo dico perché un conto è averlo letto in un articolo o leggere dichiarazioni con nomi e cognomi, e un altro conto è il “sentito dire”.



4. Valerio ha scritto:

11 ottobre 2012 alle 03:15

Io sono contento di pagare il canone per una trasmissione come Geo & Geo perché è una delle poche di contenuto rimaste in Rai, che ha anche valore scientifico e da cui sì apprendono molte cose per cui non mi indignerebbe affatto sapere che ospiti qualificati e competenti nei loro ambiti sopraggiungano da varie parti di Italia ottenendo un giusto rimborso per le spese sostenute. O pensi che un esperto laureato che spesso insegna in un’università dovrebbe caricarsi delle spese do viaggio per venire a insegnarti qualcosa a te? Ma sai che glie ne frega, mica è la scuola dell’obbligo! E la Rai giustamente a fronte di un canone (oltretutto basso rispetto a quello di altri paesi europei come la Francia ad esempio) chiede a chi usifruisce di un servizio di contribuire in parte al mantenimento della struttura, anche perché per legge il tetto pubblicitario è quello che è. E poi ci sono molteplici programmi nel pomeriggio dei primi due canali che invitano molti vip, a cominciare da La Vita In Diretta. Perché nessuno di voi lettori qui fa le mai le pulci per capire se ci fossero.o meno anche li eventuali rimborsi spesa per ospiti ben meno qualificati e da servizio pubblico? Scusa ma picconare queste piccole oasi di servizio pubblico rimaste facendo leva sulla facile indignazione in un periodo di crisi nel quale in molti mettono sullo stesso piano cose che sullo stesso piano non potrebbero mai stare mi rattrista. La tv del pomeriggio è già.abbastanza degradata, non c’è neanche più Atlantide su La7. Almeno non diamo alibi alla Rai per far affondare anche questa trasmissione a beneficio del nulla che la sostituirebbe.



5. Sanfrank ha scritto:

15 ottobre 2012 alle 09:59

Ciao Valerio. E’ sempre un piacere leggere i tuoi interventi, sempre precisi ed interessanti.
Per quanto concerne il problema del rimborso spese, avevo scritto che era un caso vissuto di persona e non raccontato da altri.
Pensa che solo il biglietto aereo era di quasi 500 euro. Poi c’era il costo del taxi, dell’albergo e del ristorante. A conti fatti arriviamo a quai 1000 euro per 5-10 minuti di programma (nel caso di mia conoscenza). Ovviamente immagino che anche gli altri ospiti abbiano beneficiato degli stessi trattamenti.
Ma devo anche dire che lungi da me penalizzare il singolo programma. Se proprio dovessi farlo, certo non comincerei da uno dei pochi programmi educativi rimasti in tv, ma era inteso che criticavo l’abitudine di spendere il denaro in questo modo.
Il mio intervento, inoltre, voleva evidenziare l’italica abitudine di diluire i programmi di successo: Geo & Geo era un programma che raccoglieva alle 18.00 due milioni di telespettatori che apprezzavano immagini spettacolari in una ipotetica finestra sul mondo. Oggi dura 3 ore (compreso il programma di Massimiliano Ossini) con un numero di spettatori più che dimezzato. Quando il numero dei telespettatori cala così tanto, ho sempre il terrore che possano pagarne le conseguenze dei programmi che meritano (tra cui va annoverato questo di Sveva Sagramola).



6. Franco ha scritto:

23 ottobre 2014 alle 16:47

Qualcuno può può far presente a Sveva che il suo “eccoci qua” ogni volta che si presenta sul video è davvero fastidioso!?
Un altra entrata sarebbe davvero gradita.
Inoltre la sua tendenza a gardare ininterottamente/alternativamente la telecamera induce lo spettatore a distrarre l’attenzione del momento.



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