Sta per arrivare l’autunno quando, la mattina, l’istinto è mettersi una felpa piuttosto che andare a farsi una doccia gelata oppure quando ti sintonizzi su Canale 5 e il loop “prima pagina – borse e mercati – meteo – traffico – oroscopo” ti manda in un tale stato catatonico che ti ritrovi a guardare una puntata di Mattino Cinque, ancora convinta stia andando in onda il grafico con il rapporto euro/dollaro. La nuova edizione, cominciata da un paio di settimane, è ancora condotta da Federica Panicucci e Paolo Del Debbio.
Una cosa è certa. Anzi, a pensarci bene le cose certe sono due. La prima è che se la Panicucci mi offrisse libero accesso al sua guardaroba e alla sua scarpiera e poi mi chiedesse di regalare alla D’Urso un cestino di mele dopo averle lavate con l’acqua corrente di Sharm el Sheik, io lo farei. La seconda è che di sicuro la coppia di conduttori non è stata riconfermata per l’empatia che ha con il pubblico.
L’entusiasmo che trasmettono è più o meno quello che aveva qualsiasi impiegato delle poste il 5 del mese prima della riforma Monti, quando doveva affrontare il giorno della riscossione delle pensioni. Probabilmente solo una coppia di agenti del Ris in tuta bianca riuscirebbe a raggiungere un risultato più asettico. I sorrisi della Panicucci, sulla cui autenticità Dan Brown sta portando avanti alcuni studi per il suo prossimo best seller, vengono subito compensati in negativo da Del Debbio che quando conduce ha lo stesso atteggiamento effervescente di un gatto davanti al camino dopo che ha mangiato le lische di un chilo di triglie.
Certo di fronte ad alcune storie non si può essere allegri, però il mix tra sguardi languidi, servizi melodrammatici e pause durante una frase che nemmeno Giorgio Albertazzi nella sua interpretazione più intensa del V canto dell’Inferno di Dante si abbatte sul telespettatore come 30 gocce di valium. Che però, ahimè, fanno effetto solo dopo aver ascoltato la predica di Alessandra Mussolini sulla qualsiasi e i consigli pratici per risparmiare in tempo di crisi dal vip di turno che, a ridosso della scadenza della bolletta della luce, sente il bisogno di condividere la sua quotidianità con il pubblico a casa.
D’altronde, è in tempo di crisi, quando i reality vengono chiusi, lo spread aumenta e i salari diminuiscono, che il vero opinionista viene fuori! E sa, lui lo sa, che un petto di pollo costa meno di un’orata.
1. Luca ha scritto:
18 settembre 2012 alle 02:04