16
settembre

CESARE MORI – IL PREFETTO DI FERRO: VINCENT PEREZ E GABRIELLA PESSION DANNO IL VIA ALLA NUOVA STAGIONE DELLE MINISERIE RAI

Vincent Perez e Gabriella Pession in Cesare Mori - Il Prefetto di Ferro

Con la stagione televisiva entrata ormai nel vivo, torna puntuale l’appuntamento con le miniserie in due puntate targate RaiFiction. Si parte questa sera e domani, in prima serata su Rai1, con Cesare Mori – Il Prefetto di Ferro, fiction che, attraverso il volto dell’affascinante Vincent Perez, ripercorrerà le gesta del celebre funzionario dello Stato che spese tutta la sua vita contro la mafia.

Diretta da Gianni Lepre, con soggetto e sceneggiatura di Antonio Domenici, Pietro Calderoni e Gualtiero Rosella, e con le musiche del maestro Pino Donaggio, la miniserie vedrà nel cast anche Gabriella Pession nei panni della Baronessa Elena Chiaramonte, e Anna Foglietta in quelli di Angelina, la moglie di Mori.

Il  Prefetto “di ferro”, così definito in quanto uomo tutto d’un pezzo, con le sue operazioni in Sicilia rappresentò negli anni venti dello scorso secolo una lezione di dedizione e grande determinazione. Cesare Mori s’impegnò da subito per riaffermare in Sicilia l’autorità dello Stato, e fu tra i primi a capire che la mafia andava colpita nella consistenza patrimoniale e nella rete di interessi economici ad essa legati. Con il suo lavoro cercò in tutti i modi di creare intorno alla malavita isolana un ambiente culturalmente ostile, combattendo l’omertà e curando l’educazione dei giovani.

Una vita dunque quella di Mori, ricca di eventi e di numerosi spunti narrativi sul versante dell”attività pubblica, ma altrettanto interessante anche sotto l’aspetto privato; dal rapporto con la moglie malata alla lunga indagine condotta dallo stesso Mori sulla circostanza di essere cresciuto in un orfanotrofio.

Di seguito la trama della prima puntata.

E’ il 1916 e in Sicilia le bande di disertori e delinquenti la fanno da padrone. A dar loro la caccia c’è il commissario Cesare Mori, un uomo duro, all’apparenza inflessibile, cresciuto in un orfanotrofio, ed ora felicemente sposato con Angelina (Anna Foglietta). Un matrimonio appagante ma senza figli. Mori ha fatto una promessa alla vedova dell’appuntato Michele Morelli (Luca Bastianello), ucciso dalla banda capeggiata dal bandito Carlino: consegnare alla giustizia i responsabili. Tenendo fede alla promessa, bracca e uccide Carlino. Il bandito ucciso ha un figlio: Saro (Marco Mandarà), orfano di madre dal giorno della nascita. Cesare lo vede e decide di portarlo a casa sua, ma non ha il coraggio di dirgli che è stato lui ad uccidere suo padre.

Nel frattempo, alle prese con una delle sue tante inchieste, il Prefetto incontra la baronessa Elena Chiaramonte (Gabriella Pession) nella sua masseria, rimanendone affascinato. La donna però sembra subire la presenza del massaro Tano Cuccia (Paolo Ricca). L’incontro tra lui e Mori si trasforma subito in scontro. E’, infatti, Cuccia a tirare le fila della banda Carlino, e Mori decide dunque di arrestarlo.

In Tribunale inizia il processo alla banda Carlino e a Cuccia. L’avvocato difensore accusa Mori di non avere prove contro Cuccia e di aver ucciso a tradimento Carlino. Mori protesta, ma quello che non sa, è che in Tribunale, portato lì con l’inganno, c’è Saro. Quando Mori torna a casa, affranto per il verdetto che ha assolto Cuccia, scopre che il ragazzino è scappato di casa. Mori lo cerca, inutilmente. La sconfitta in tribunale lo conduce al trasferimentoBologna. Il rispetto della legalità lo rende da subito inviso ai fascisti. Nel corso di una sommossa Angelina si sente male. Il suo cuore è sempre più debole. Pochi mesi dopo Mussolini (Maurizio Donadoni) diventa Presidente del Consiglio. Il duce lo convoca offrendogli un nuovo incarico in Sicilia. Angelina lo sprona ad accettare. Potranno ritrovare Saro. Lei, appena starà meglio, lo raggiungerà.

In Sicilia, insieme al suo vecchio collega Francesco Spanò (Adolfo Margiotta), Mori ricomincia da dove ha lasciato: da Gangi, dalle Madonie, lì dove comanda ancora Cuccia. E soprattutto il temuto Don Filippo Virzì (Franco Trevisi). Una sera a teatro Mori rivede la baronessa Chiaramonte. La donna, ancor più affascinante, è in compagnia dell’onorevole De Giorgi (Antonio serrano). E’ lui ora a starle accanto, a occuparsi della masseria e soprattutto dei lavori del nuovo acquedotto. Quella notte, fuori dal teatro, un’ombra osserva Mori nel buio: è Saro. Adesso vive con Cuccia. Dall’America, nel frattempo, sono arrivati gli uomini del boss Vito Cascio Ferro (Cosimo Cinieri). Un nuovo affare si profila all’orizzonte: far transitare a Palermo l’oppio e la morfina provenienti dalla Turchia. Mori intanto decide di sferrare il decisivo attacco ai suoi acerrimi nemici. Lui e i suoi uomini circondano Gangi. Perlustrano casa dopo casa alla ricerca di latitanti e ricercati. Mori fa arrestare tutti. Solo Cuccia, grazie ad un cunicolo sotterraneo, riesce a fuggire. Mori lo insegue ma arriva troppo tardi, appena in tempo però, per vederlo salire sul cavallo di Saro.



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