Parla tanto su Twitter e poco ai giornali. Forse anche perché cosciente che alle domande dei giornalisti è costretto a rispondere. Certo, con molta nonchalance anche con Riccardo Bocca de l’Espresso è riuscito a smarcarsi dalle questioni spinose che avvolgono la sua struttura, nonostante l’insistenza del giornalista. Parliamo ovviamente di Giancarlo Leone, capo della neonata struttura Intrattenimento della Rai che da questa nuova stagione televisiva è operativa al 100% dopo una garanzia di rodaggio.
Struttura che ha sfilato alle direzioni delle tre reti l’intero intrattenimento di Viale Mazzini, evidentemente troppo indipendenti, poco coraggiose e tutt’altro che coordinate. E ora ci penserà lui a trovare “nuove idee, nuovi stimoli e nuove sensibilità”, che a dire il vero per ora nessuno ha visto. Certo, c’è Pechino Express su Rai2, trasmesso tra L’Italia sul 2, pardon Parliamone in Famiglia, con Lorena Bianchetti e i Fatti vostri di Michele Guardì. Nuove idee e nuovi stimoli, per l’appunto.
Ma “Pechino Express non è l’unica novità Rai” ci tiene a sottolineare il Direttore. Pensate un po’, a dicembre ci sarà anche Mission su Rai1, due puntate pilota al sabato sera “dove i cosiddetti vip si trasferiscono nei posti più disagiati e sofferenti del pianeta per fornire il loro aiuto concreto” racconta Leone. Altolà: alla conduzione i soliti nomi? No, “dobbiamo lavorare, subito e con decisione, sulla proposta di volti nuovi” promette il Direttore. Ma intanto il duo Conti-Clerici fa manbassa di programmi su Rai1, tre ciascuno e la garanzia anche quest’anno è assicurata? Chissà, anche perché la concorrenza – alle strette per via della crisi economica – è scesa in campo con alcune produzioni di peso.
Ah, a proposito di quella concorrenza che “ha come primo obiettivo quello di costare il meno possibile e accaparrarsi il pubblico dei consumatori”, Leone non si è dimenticato di dispensare qualche frecciata: “Non per denigrare il lavoro altrui, ci mancherebbe, ma Mediaset mette in campo sempre gli stessi conduttori, replicando le trasmissioni fino a distruggerle”. Il che a dire il vero, non per denigrare il lavoro altrui ci mancherebbe, ci ha solo ricordato quel vecchio proverbio del bue e dell’asino.
1. MisterGrr ha scritto:
14 settembre 2012 alle 19:10