Madre e figlio, i due fratelli, zio e nipote, i due fidanzati. A Pechino Express mancava la coppia formata da padre e figlio, un altro classico familiare. Ecco allora che dalla schiera dei non famosi arrivano Marco e Antonio Pizza per non lasciare la casella vuota ed esplorare tutte le gamme di possibilità relative all’interazione affettuosa dinanzi alle sfide del viaggio, dell’incognito e della difficoltà.
Il reality condotto da Emanuele Filiberto ha scelto di bussare a casa Pizza ad Avellino. Il primo, il figlio, è uno studente di Marketing alla Luiss di Roma, già protagonista del web reality Luiss on the Road, un programma incentrato sul tema del viaggio in cui è riuscito ad intervistare personaggi famosi in giro per il Belpaese.
Il maggiore di casa Pizza, Antonio, è invece un ingegnere. Entrambi adorano viaggiare e hanno personalità molto diverse tra loro. Anche in questo caso comunque la scelta è caduta su un target abbastanza diverso dal consueto stereotipo della genuinità della gente comune. L’intenzione, evidentemente, è di creare un prodotto più esotico, più affascinante, diverso dalla solita pizza – scusate il gioco di parole – e fichi della discussione accesa.
Bisognerà vedere come reagirà il pubblico a questo innalzamento e se un tale cast, nel complesso così ben articolato e più dotto del consueto, potrà convincere i detrattori ad abbandonare il pregiudizio contro il genere del reality game. Il pericolo è quello di scontentare il target più tradizionale di questo tipo di programma non riuscendo al contempo a stuzzicare l’appetito più radical chic.
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