Vittorio Sgarbi al centro di zuffe, parapiglia e accesi dibattiti. Sai che novità, direte. A colpire stavolta la frequenza con cui il critico d’arte, volente o nolente, si è ritrovato protagonista in questi ultimi giorni, sia da vittima che da carnefice, di una dialettica ad alto tasso di pericolosità con i suoi interlocutori. Ascoltate bene, se non credete che possa avere battuto i suoi record.
Una presunta accusa, a suo carico, secondo quanto riporta Il Resto del Carlino di Ferrara, per atti osceni in luogo pubblico (sul quale l’avvocato di Sgarbi sembra essere molto diffidente) per un boxer bianco, poco coprente dopo il bagno, mostrato in un agriturismo in Sicilia, ma anche uno scontro radiofonico molto pesante con Oliviero Toscani e una lite televisiva con Gianni Barbacetto: giorni incandescenti insomma.
Per intensità, ma soprattutto per la gravità delle parole che sono volate, non si può non partire dalla schermaglia con il fotografo artista. Pur trattandosi di due intellettuali che hanno vissuto fianco a fianco per tutta la vita con l’arte e le immagini, la figura collezionata alla fine è abbastanza magra. Questo il loro dialogo, riportato dalla testata online di Libero:
Toscani:
“Ha finito col sesso da tanto tempo, è coitus interruptus, non ci arriva proprio. Dicono che sia così. A me non me ne frega se Vittorio Sgarbi è impotente o no, dicono così. E non dice più cose intelligenti, sta perdendo anche quella”.
Sgarbi:
“Toscani dice che sono impotente perché ha delle pulsioni omosessuali. È un cocainomane”.
Ma il polemico Sgarbi nel frattempo non è certo rimasto a contemplare gli affreschi. Sulla televisione di Vero, ospite del talk condotto da Marco Columbro, l’avversario di turno diventa Gianni Barbacetto, ‘reo’ di averlo incluso nella casta inconcludente che ha campato alle spalle dei cittadini. La replica è furente, intensa come poche.
Difficile riportare la quantità di insulti che arrivano a raffica su Barbacetto e sulla sua magliettina rosa. Si parte dal celeberrimo capra, ma manca l’aggettivo che di solito lo accompagna, ovvero culattone. Il concetto però è più o meno simile, Sgarbi decide di usare la variatio e comincia con una scarica di epiteti tendenti a rilevare una presunta poca virilità, testimoniata dalla scelta della t shirt da parte di colui che lo vuole rottamare insieme ai politici meno brillanti. Incredibile, ma vero!
La tirata prosegue con un elenco dei propri meriti politici, abbraccia punte argomentative ardite come l’esaltazione di Benedetto Croce e della politica puramente intesa. Renzi e Grillo sono accomunati intanto nel calderone dei populisti che sembrano non piacergli per nulla. Qua e là anche accuse molto forti ad un magistrato e alla ‘fedina penale’ del leader Cinque Stelle.
Ecco il video, che mostra il lungo, ennesimo, scontro ‘a fuoco’ che lo vede come protagonista.
Triste il comportamento di Sgarbi che continua ad usare riferimenti all’omosessualità come qualcosa di estremamente ingiurioso, insulto che contrappone ad ogni richiesta di chiarimento sulla legittimità del suo operato politico e culturale, consapevole dell’eco mediatica provocatoria che esso assume.
Non meno deprecabili, nonostante la comprensibile difficoltà a sobbarcarsi la caterva di improperi, le parole dei suoi nemici della giornata che hanno messo in campo particolari privati irrilevanti o sono caduti nella tentazione di scendere ad un basso livello con controffensive da bar (tipo il portami tua sorella di Barbacetto).
1. nicola83 ha scritto:
12 settembre 2012 alle 11:25