“Nel contratto con Mediaset iniziato il primo giugno c’è autista, casa, ufficio e ventimila euro netti al mese ma neppure un euro di buonuscita dopo 24 anni. E devo fare un programma. Un contratto dignitoso, mi avrebbero dovuto dare molto di più dopo quello che ho dato all’azienda”.
Lo dice Emilio Fede, ex direttore del Tg4, a La Zanzara su Radio24. “Ventimila euro al mese sono niente per quello che ho fatto – dice ancora Fede – mica sono stato lì a rubare. Non è che navigo nell’oro, non ho un appartamento di lusso. Non trasformiamo ventimila euro in un fondo ricchezza. Non significa essere ricchi e poi un po’ di soldi li passo a mia moglie e a mia figlia. Non è un contratto sontuoso”. Ma sono una bella cifra, dicono i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo. “Ma non ditemi che sono la ricchezza – risponde Fede – io ho lavorato per sessant’anni fino a 81 anni, e nell’ultimo periodo senza prendere un giorno di ferie”. “Le prostitute? E’ un lavoro che va legalizzato, di sicuro guadagnano più di me”.
In relazione al movimento politico che vuole creare, dichiara: “Voglio fare un movimento, non un partito. E quando vedo che tutti fanno le liste e i politici si ripresentano senza aver risolto le cose allora ho pensato: adesso faccio qualcosa anch’io. E mi piacerebbe avere in lista Roberto Saviano, sì proprio lui. L’ho sempre criticato ma è uno che vale. Lo vorrei con me”. “Cosa farei? Legalizzerei la prostituzione, bisogna tornare alle case chiuse, per evitare lo squallore di quello che si vede in giro. Bisogna che le prostitute paghino le tasse, di sicuro guadagnano più di me”. “E poi farei una grande battaglia contro l’accanimento terapeutico”.
Poi Emilio Fede parla di Lele Mora, coinvolto con lui nel processo Ruby: “Sono contento che sia uscito dal carcere anche se con me non si è comportato molto bene. Ho visto che la dieta imposta gli ha fatto bene, è diventato un bel ragazzo. Io mi vorrei riconciliare ma non posso chiamarlo perchè siamo coimputati. Lo chiamerei subito se potessi. Le cose che ha detto me le spiegherà, ma io l’ho già perdonato. Gli mando un abbraccio: “Gabriele, tu lo sai che siamo amici“.
1. giudy ha scritto:
1 settembre 2012 alle 20:46