Di questi tempi imbattersi in un premio estivo a qualsiasi ora della notte o del giorno (il “Premio letterario Rapallo Carige”, è stato trasmesso da Raitre alle 10 di mattina) è facile come ascoltare in un Tg qualche servizio relativo al “ritorno del bikini” oppure “della granita alla menta”.
La TV, soprattutto quella pubblica, ci punta, o meglio li punta contro noi poveri spettatori che, impossibilitati dal partecipare alla nuova stagione del Billionarie, ci arrendiamo alla nuova edizione del premio “PincoPallino”. Per non soccombere allo stillicidio perciò, bisogna focalizzarsi sul “nemico” e studiarlo, perché in realtà, visti da vicino, tutti i premi estivi hanno una simbologia ricorrente che a pensarci sù due secondi, diventa quasi spassosa. Volete una prova?
IL PREMIO: tutte le manifestazioni che si rispettano omaggiano i loro ospiti con dei premi dalle forme assurde: una sfera di porcellana, un cigno stilizzato in dimensioni naturali, una targa in vetro grigio di Murano… insomma spazio all’estro! Spesso il peso dell’oggetto costringe il premiato ad uno sforzo degno di un body builder, tant’è vero che può capitare di sentire il rumore del palco che si sfonda, appena la telecamera stacca l’inquadratura. Sono in corso degli studi scientifici sull’utilizzo e la collocazione che gli artisti danno ai premi estivi ricevuti: al momento le opzioni più gettonate sono: “Lo uso come ferma-porta”, “l’ho regalato a mia zia per le sue nozze d’oro”, “premio? Quale premio?”.
L’OSPITE: vittima sacrificale dei premi estivi sono tendenzialmente gli ospiti. Vittime perché di solito la sensazione che trasmettono a chi li guarda è che in quel preciso momento stanno pensando “Cosa non si fa per tirare avanti la carretta!”. Quando poi guardano inorriditi l’inutile orpello che dovranno portarsi a casa, ecco che ringraziano commossi per l’opportunità ricevuta e per l’onorificenza conferita, e scappano: mai uno sketch, una battuta in più, un minuto che non sia stato inserito nel contratto; tutti scappano velocemente dietro al sipario, pronti a rimuovere quel brutto ricordo dalla giornata.
IL CONDUTTORE/LA CONDUTTRICE: l’approccio ad una premio estivo da parte del personaggio famoso è di solito sempre lo stesso. Che sia una giovane promessa pronta a farsi notare, che sia una “vecchia gloria inbufalita” perché hanno affidato tutte le conduzioni a Caterina Balivo e Dj Francesco, l’impressione è sempre la stessa: ha appena terminato di fare allo specchio un training autogeno in cui si ripeteva “Sto per presentare Sanremo! Sto per presentare Sanremo! Sto per presentare Sanremo!”. E’ evidente perchè puntualmente quando lui/lei entra, percorre la scala di entrata (che di solito c’è sempre) come se fosse Wanda Osiris; è evidente perché “fare la cronistoria del premio” lo/la diverte in maniera quanto meno anomala; è evidente perché trova interessante intervistare l’assessore del comune ospitante più o meno quanto può essere interessante parlare con Bono Vox.
LA LOCATION: a fare da cornice a questi eventi, di solito c’è sempre una bella località turistica, possibilmente di mare (così anche i giornalisti presenti sono maggiormente incentivati a pubblicizzare l’evento, vista la possibilità di un bel week-end fuori “tutto pagato”). Schierati nelle prime file di solito il sindaco, la giunta e tutte le principali autorità con “dolce metà imbalsamata” al seguito, mentre il presentatore/la presentatrice decanta le lodi, la storia e le curiosità del luogo. E mentre la giunta comunale gongola per lo spot realizzato, mentre la Rai (o chi per essa) gongola perché spesso i costi di queste manifestazioni sono interamente a carico delle stesse pro-loco (quindi la messa in onda ha lo stesso costo di una replica di “Un Medico in Famiglia”), lo spettatore cede alla tentazione di spegnere il televisore oppure tentare la sorte con “i Bellissimi” di Rete4 e sperare che ci siano Pierino e la Fenech.
IL PUBBLICO: Madonna e Bruce Springsteen stanno facendo un’asta milionaria per accaparrarsi il caloroso pubblico dei premi estivi. E’ infatti facile scorgere tra le poltroncine di plastica alcuni stereotipi tipici di questi spettacoli: la signora con i 39 fili di perle; il signore in frac, sudatissimo ma impeccabile come se dovesse presenziare ad un gran galà; la contessa con la stola rossa sulle spalle e i capelli freschi freschi di bigodini. Vallette mute a parte, è molto difficile trovare persone under 25. Il presentatore/la presentatrice (sempre perennemente convinto di calcare l’Ariston) cerca di “svangare” la serata invocando applausi ad ogni piè sospinto, ad ogni ingresso e ad ogni uscita dal palco. L’epilogo spesso è scontato e la serata si conclude con un’impietosa inquadratura sui posti lasciati vuoti in platea, mentre ancora qualcuno dal palco grida “un applauso!”
E naturalmente anche l’estate 2009 non è da meno, regalandoci diverse chicche di televisione “premiante”, con almeno una dozzina di appuntamenti rinunciabili: ultimi in ordine di apparizione “Premio Caruso” (22 luglio, RaiUno, 21% di share), “Premio Barocco” (3 giugno, RaiUno, 20% di share), “Napoli prima e dopo”(15 luglio, RaiUno e uno share del 19,93%). I risultati in alcuni casi sono anche premianti e questo significa, ahinoi, una bella opzione anche per le annate successive: prendono quota i premi letterari e culturali (il “premio Strega”, il “Campiello”), mentre diminuiscono gli speciali di moda (“Moda mare a Positano”, “Donna sotto le stelle”, sono oramai vecchi ricordi anni ’90). Insomma, il palinsesto estivo non rinuncia ai suoi teatri itineranti e alle sue premiazioni al chiaro di luna, e se lo sconforto debiliterà il vostro zapping, chiudete gli occhi e provate a ricordare come era bello stare incollati davanti alla TV a guardare “Giochi senza frontiere”, magari prima o poi ripescheranno anche quello.
1. Elisa ha scritto:
29 luglio 2009 alle 09:59