E’ partito ieri in Svizzera, e terminerà il 14 Agosto, “Alpenfestung Leben im Reduit“, traduzione letterale “Bunker Alpino - Vivere nel Ridotto”, il reality in onda sulla rete SF che vuole mostrare ai suoi concorrenti, e ai telespettatori, come si viveva durante la Seconda Guerra Mondiale, fra ristrettezze e paure di un imminente attacco.
Location di questo format estremo sarà un vero bunker alpino nei pressi della località di Stansstad, in cui 33 uomini dovranno vivere come i veri soldati fecero prima di loro, preparandosi all’eventualità di un attacco delle forze nemiche, allertati ed impauriti dopo l’invasione della Francia da parte dell’esercito Nazista. Proprio nel 1940, infatti, allo scopo di organizzare una resistenza in caso di invasione, la Svizzera predispose i piani per un “Ridotto Nazionale“, uno spazio che, nelle intenzioni e nella speranza dello Stato che voleva preservare l’indipendenza, sarebbe rimasto impenetrabile.
Lì i soldati fecero scorta di cibo, mentre la popolazione veniva istruita su come comportarsi in caso di raid aereo. E infatti nel cast non sono presenti solo uomini pronti a calarsi nei panni dei militari, ma anche tre donne e cinque bambini, un tipico nucleo familiare che sarà alle prese con la vita in una fattoria vicina, nella località di Emmetten, dove potersi nutrire con le sole cose che riusciranno a produrre durante la loro permanenza all’interno dello show. Un vero e proprio “ritorno al passato”, con il quale la produzione del reality vuole risvegliare nei giovani l’interesse per la storia, e far conoscere una vita fatta di stenti e privazioni, come sempre accade in tempo di guerra.
In Italia due reality hanno proposto un salto temporale, tema oggi tanto di moda grazie ai flashback e flashfarwards della pluripremiata serie Lost: sono rispettivamente Ritorno al Presente per la Rai, colossale flop condotto da Carlo Conti in cui dei cronoviaggiatori improbabili erano alle prese con diverse epoche storiche, e la prima edizione della Fattoria, condotta da Daria Bignardi ed ambientata in un casale nell’800, in cui i concorrenti imparavano a condurre una vita priva di qualsiasi comodità ed innovazione tecnologica.
1. roberto ha scritto:
28 luglio 2009 alle 08:35