Dovreste vederlo. Per l’undicesima stagione del suo programma, Gad Lerner si è fatto pure crescere la barbetta da vecchio saggio. Anzi no, da “Patriarca di La7″, come egli stesso si è definito in virtù della lunga militanza sulla rete terzopolista. Ieri il conduttore ha presentato a Milano la nuova edizione de L’Infedele, che lunedì prossimo, 3 settembre, tornerà in onda in prime time. La formula sarà quella collaudatissima di sempre, ma quest’anno il talk show sarà arricchito anche dalla presenza del giornalista Gianluigi Nuzzi, che accenderà il dibattito con alcune inchieste realizzate appositamente per la trasmissione. Si comincerà con un puntatone dedicato al Vatileaks e alle intercettazioni che fanno tremare il Quirinale. Roba che scotta.
“Sappiamo di vivere una stagione cruciale per l’Italia e la squadra dell’informazione di La7 è la più attrezzata per raccontarla. Non potevo mollare proprio adesso che il gioco si è fatto serio“
ha dichiarato ieri Lerner, scacciando così il fantasma di un suo possibile pre-pensionamento. “Quando compio 6o anni non faccio più in conduttore” si è però lasciato scappare il giornalista, sorridendo. Gad ha di seguito scodellato una precisa analisi sull’andamento del programma, che l’anno scorso ha registrato una leggera flessione negli ascolti. Colpa della crisi, perché “il racconto degli economisti al capezzale dell’Eurozona alla lunga è stato demoralizzante“. I tecnici, insomma, avevano portato un po’ sfiga al talk show di La7, ma ora la partita televisiva sarà di nuovo apertissima, soprattutto in vista delle elezioni politiche. Al riguardo, il conduttore si è lasciato andare:
“sono schierato, ma con terribili difficoltà. Se avessi una pistola puntata alla testa, tra Bersani e Renzi sceglierei il primo“.
Lerner ha inoltre parlato dell’arrivo di Michele Santoro a La7.
“Io ci avrei scommesso, ero sicuro che gli ostacoli maldestri sarebbero stati superati“
ha rivelato. Da parte sua, Gianluigi Nuzzi ha espresso entusiasmo per il suo ritorno nella squadra dell’Infedele, ma ha anche parlato di una naturale amarezza per la chiusura della trasmissione Gli Intoccabili, uno degli esperimenti più interessanti della scorsa stagione tv. Quest’anno il giornalista proporrà dei reportage di 40-50 minuti dedicati alle “patologie che aggrediscono il Paese“, attorno ai quali Lerner articolerà poi il dibattito in studio. Alla presentazione del programma era presente anche il direttore di La7 Paolo Ruffini, che ha colto l’occasione per parlare a tutto campo della sua emittente.
Tra gli argomenti affrontati, anche la vendita della tv terzopolista:
“Chi comprerà La7 comprerà questo prodotto con Lerner, Mentana, Crozza, la Parodi e la Cucciari e gli altri. Sarebbe bislacco acquistare questa emittente e cambiare pelle“
ha dichiarato Ruffini. Poi un accenno al nuovo tandem della libera informazione costituito da Corrado Formigli e Michele Santoro. “Sarà speculare all’incastro Iacona-Gabanelli di Rai3” ha spiegato il direttore di rete.
Tornando all’Infedele, l’undicesima edizione del programma sarà anche caratterizzata dalla musica. Per tutta la stagione sarà infatti presente in studio il pianista iraniano Ramin Bahrami, che rivisiterà a modo suo alcune arie di Bach assieme ad altri ospiti musicisti come Sonig Tchakerian, Avi Avital, Pietro De Maria, Edoardo Catemari. Secondo Lerner, anche questi contributi serviranno “a creare un clima più critico rispetto ai luoghi comuni della piazza. A predisporre all’eresia“.
E certo: senza eresia, che razza di Infedele sarebbe? L’appuntamento con il programma è per lunedì 3 settembre alle 21.10, su La7.
1. Pier ha scritto:
1 settembre 2012 alle 11:34