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dicembre

GIORGIA WURTH A DM: “VORREI CONDURRE UN PROGRAMMA POLITICO. A BERLUSCONI DIREI DI FARE IL NONNO”

Giorgia Wurth

[Intervista del 24 agosto 2012] A vederla non si direbbe. Eppure ai tacchi a spillo preferisce le pantofole, respinge la definizione di femme fatale e nutre una sincera passione per la politica. E’ una Giorgia Wurth che non ti aspetti quella che si confessa a DM. Dietro ad un visino d’angelo la giovane attrice ligure nasconde, infatti, un mondo tutto da scoprire. L’interprete di Tessa ne Le Tre Rose di Eva è una donna caparbia che sa quello che vuole dal lavoro, dove la sua parola chiave è diversificazione.

Giorgia come passi l’estate?

Sudo come tutti (ride) e ho fatto le mie vacanze. Sono stata in Calabria e prima ancora a Formentera che, però, ad agosto non fa per me. Me ne sono scappata! Troppo gossip, che non ama, e troppi italiani. Se devo sentir parlare la nostra lingua anche su un’isola della Spagna tanto vale rimanere in Italia.

Attrice, conduttrice, scrittrice, giornalista… Come dobbiamo definirti?

Una in via di sviluppo.

C’è qualcosa che ancora ti manca e vorresti fare?

Mi piacerebbe condurre un programma di informazione politica. Vorrei fare un programma di servizio per i giovani e con i giovani. Un modo per aiutare e dare voce ai ragazzi, mettendoli a confronto con le proposte della politica. L’ho in mente da tanti anni, chissà se qualcuno, prima o poi, mi darà l’opportunità di farlo.

Hai avuto già modo di proporlo ai manager della tv?

Sì, mi è capitato di parlarne ma non ho ancora trovato la rete giusta. C’è molta paura quando si parla di politica fine a se stessa, senza litigi o scandali. Mi chiedo quanti dei nostri politici si comporterebbero come Tony Blair che andava nelle scuole e si sottoponeva alle domande senza filtri dei ragazzi. E’ un conto far parlare i politici tra loro, un altro è farli confrontare con il popolo vero che sa le difficoltà della vita.

Si è detto che anche tu avessi accarezzato l’idea di candidarti ma che in seguito allo scandalo delle “Olgettine” hai preferito accantonare l’idea.

In realtà non ho mai avuto un progetto preciso ma, vista la mia grande passione per la politica, non mi sarebbe dispiaciuto farlo in un futuro. Quando sono scoppiati i vari scandali, però, ho capito che era meglio lasciar perdere.

Con quale partito ti saresti candidata?

Quello sarebbe stato un problema. In questo momento storico sostengo il Governo Monti non perché sia idilliaco ma perché è il minore dei mali. Sono terrorizzata dall’avvento delle elezioni, vorrei si tenessero il più tardi possibile perché i politici non fanno mai scelte impopolari, soprattutto sotto elezioni. Monti ha una grande occasione e dovrebbe lasciare in pace i “poveri cristi” come i pensionati per andare a colpire i cosiddetti “intoccabili”. Quello che ho constatato nel mio piccolo è che con questo Governo si è ridotta l’evasione fiscale, nel mio ambiente quasi nessuno paga più in nero. Il Governo deve continuare così perchè c’è ancora molto da fare.

Nel tuo ipotetico talk show politico cosa chiederesti a Monti e cosa a Berlusconi?

A Berlusconi chiederei di godersi la sua pensione in tranquillità, gli direi di stare con la sua famiglia e di fare il nonno, visto che si è mostrato anche con meno capelli forse è pronto per questa nuova vita. A Monti, come ho già detto, chiederei di non aumentare le tasse e andare a colpire le banche, gli stipendi dei manager e i privilegi ai politici. Prendesse esempio da Hollande che ha tagliato le auto blu. Dopotutto i politici con i loro guadagni possono permettersi la macchina. Al Pd, o ai politici in generale, chiederei di smetterla di lottare su un tema come quello dei diritti delle coppie omosessuali, che è una cosa ovvia, e cominciare a discutere su problemi sociali come la disoccupazione. Direi di finirla con le prediche sulla famiglia quando poi si va a trans.

Se Berlusconi qualche anno fa, magari all’inizio della tua carriera, ti avesse invitato ad una cena ad Arcore ci saresti andata?

Non è mai successo e non credo sarei andata. Devo ammettere che, incuriosita dai vari racconti, talvolta avrei voluto essere lì per vedere realmente cosa succedeva. Credo comunque che ognuno nella sua vita privata e sessuale può fare quello che vuole a patto che poi non scelga di candidare una persona solo perché se l’è trombata.

Non può essere valida quella persona?

La politica è una cosa seria che necessita di gavetta, e la gavetta non ha niente a che fare con il sesso.

Anche Berlusconi non ha fatto gavetta.

Infatti è un’anomalia tipicamente italiana. Chi critica l’anomalia di Monti, in quanto Premier non eletto dal popolo, dovrebbe ammettere che anche il detentore della comunicazione in Italia al Governo è un’anomalia. Bisogna sostenere la meritocrazia soprattutto quando si parla di politica. Provocatoriamente a proposito delle “raccomandate” dico: “ a’ ridatele alle fiction”. Meglio un ruolo nella fiction che un posto in Parlamento o a Bruxelles per queste ragazze. Facile parlare di Patrizia D’addario, che è un capro espiatorio, quando c’è anche qualcuna che ce l’ha fatta e che noi paghiamo.

Quest’anno sei stata una delle protagoniste de Le Tre Rose di Eva. La fiction si è rivelata un successo ma all’inizio sembrava un progetto rischioso. Cosa ti ha spinto ad entrare a far parte del cast?

Sì era un progetto rischioso e per questo ho riflettuto tanto prima di accettare. Mi interessava comunque prender parte ad una fiction cosi lunga e devo dire che, proprio grazie ai tanti episodi, forse è stato il personaggio più completo e complesso che io abbia mai interpretato. Inoltre, si fa sempre meno cinema e per un’attrice lavorare per la tv diventa normale. Nel mio caso, poi, la parola chiave è “diversificazione”. Faccio radio, tv, cinema, scrivo libri perché penso che non ci si possa dedicare ad una sola cosa in un settore che, checche se ne dica, è in crisi come tutti gli altri. Mi riferisco soprattutto al cinema perché la tv funziona meglio.

Ne Le Tre Rose di Eva hai recitato fianco a fianco con Francesco Arca. Avevi pregiudizi per il suo trascorso da tronista?

Lo conosco da tanto perché avevamo già fatto un film insieme e siamo molto amici. E’ molto diverso da come appare. Francesco è una persona buona e generosa.

Ti abbiamo visto in questa stagione anche su Cielo al timone di Voglio Vivere Cosi. Il programma, però, sembra non aver raggiunto la popolarità di altri dello stesso genere, come te lo spieghi?

Voglio vivere così, in realtà, è andato oltre le aspettative per quello che si proponeva di essere e la rete è molto contenta. Parliamo comunque di un programma quotidiano ed è normale che faccia meno parlare di show come Masterchef. Difendo gli ascolti, che sono buoni anche in replica e che hanno fatto sì che le puntate, dalle dodici previste inizialmente, diventassero sessanta. Vero è che è adatto solo ad un certo tipo di pubblico. Non è un reality o una gara ma un tipo di programma che si guarda con attenzione. Non ci sono morbosità o cattiverie ma si racconta una storia di un cambiamento di vita.

Ci sarà una seconda stagione?

Non lo so, di certo io ho voglia di continuare a fare tv.

Parafrasando il titolo della tua trasmissione: com’è che vuoi vivere?

Facendo questo programma mi sono resa conto del coraggio che occorre a lasciare tutto per vivere in mezzo alla natura. Tutti vorrebbero scappare ma pochi lo fanno. Io sono cresciuta in un paese di mare e mi rendo conto di quanto sia stato un privilegio, ho respirato aria buona e potevo uscire di casa senza paura. Se avessi mai dei figli, non credo li farei crescere a Roma. Me ne andrei in campagna o al mare in un contesto a misura d’uomo.

Che poi è il contesto de Le Tre rose di Eva.

Ma lì so tutti matti! C’è un morto ogni due giorni, preferirei un posto più tranquillo.

Parli di diversificare ma c’è un qualcosa che tu senti essere la tua strada o in cui ti esprimi meglio?

La strada è fatta anche di sentieri paralleli che ti portano all’obiettivo. Scrittura e recitazione per me sono complementari, quando recito sono nelle mani del regista, c’è qualcuno che mi cura i costumi, le luci o che mi spiega le scene mentre quando scrivo sono io a decidere tutto. Mentre da una parte la scrittura è responsabilizzante perché se sbagli o hai successo la colpa o il merito sono interamente tuoi, la recitazione ti porta ad adeguarti in un lavoro di squadra dove il risultato non dipende solo dal singolo.

Vedremo mai una versione televisiva o cinematografica del tuo libro “Tutte da rifare” che parla di chirurgia estetica?

Sarebbe bello anche se devo ammettere di aver rifiutato un paio di proposte. Secondo me bisogna farlo per bene perché per com’è la storia può diventare una grandissima stupidaggine o un grande film. Oltrettutto io non voglio avere a che fare con la realizzazione, quindi dal momento in cui cedo i diritti ho bisogno di sapere che siano in mani giuste. Purtroppo questo non è un periodo facile e gli unici film italiani che si fanno sono commedie. Senza contare che sarebbe un film ad alto budget perché è ambientato negli anni ‘90 e poi perché servono alcuni effetti speciali.

Stai scrivendo anche un secondo che parlerà di sessualità tra disabili. Un tema non proprio facile.

E’ un tasto dolente. Sono un po’ in alto mare e quando mi chiedono del libro ne parlo in modo da “responsabilizzarmi” e finirlo. In questo periodo, a causa degli impegni sul set, non è facile dedicarmi alla scrittura. Ora sono un po’ terrorizzata all’idea di completarlo perché è un tema molto difficile da affrontare.

Sembri una persona molto decisa e forte ma c’è una cosa alla quale non potresti mai rinunciare?

Alle mie pantofole! E’ la prima cosa che metto in valigia quando parto e indossarle è la prima cosa che faccio quando arrivo a casa.

Chi l’avrebbe mai detto. Hai un’immagine un po’ da fatalona…

Fatalona? Perché non mi avete mai visto dal vivo. Io sono un uomo! (ride) Credo di avere del dna maschile, non mi ci vedo proprio sexy. Anche con gli uomini non mi pongo in maniera sensuale.

E pensare che in una fiction hai interpretato Cicciolina, sex symbol per eccellenza degli anni ‘90.

E’ il bello del mio mestiere, non sono un tipo di attrice che ripropone se stessa. In Italia tante attrici fanno sempre lo stesso ruolo mentre io credo che il bello del mio lavoro sia variare. Non voglio recitare la mia vita che già è abbastanza un film nella realtà.

Che tipo di film è la tua vita?

E’ un horror! Un horror psicologico. Non progetto omicidi, tranquilli (ride). A volte faccio pensieri terrificanti, distruttivi, e forse è meglio se non pensassi tanto. Mi piacerebbe potermi resettare. Per fortuna che ho dalla mia l’essere ironica. L’ironia è l’unica cosa che ci può salvare. Mi tengo alla larga delle persone che non hanno senso dell’ironia e autoironia.

Passiamo alle vite che interpreti. Quand’è che potremo vederti all’”opera”?

In autunno usciranno due miei film. A settembre esce nelle sale Oggetti Smarriti, che ho girato con Roberto Farnesi, prima de Le tre rose di Eva, mentre qualche mese dopo uscirà Una notte agli studios, commedia diretta da Claudio Insegno in cui recito al fianco di Enrico Silvestrin.

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6 Commenti dei lettori »

1. Beat ha scritto:

24 agosto 2012 alle 15:05

Lei mi piace parecchio, guardo “voglio vivere così” tutti i giorni prima di andare in biblioteca a studiare…è molto rilassante.



2. Andrew ha scritto:

24 agosto 2012 alle 15:21

Quando leggo le interviste a questi personaggi famosi che cercano di far vedere che loro seguono anche l’attualità e vogliono impegnarsi nel sociale, spessissimo mi sembra di vedere la parodia di Miss Italia fatta da katia e Valeria, con la classica frase “la pace nel mondo”!
Si procede per luoghi comuni…



3. Peppe93 ha scritto:

24 agosto 2012 alle 15:48

E’ una delle mie attrici preferite ed è anche bellissima. Mi fa ridere tantissimo nei film di Brizzi ma la cosa che mi colpisce di più è la sua versatilità sia nei ruoli che nei mezzi, infatti non è da tutti fare cinema, tv, condurre, teatro… Finalmente esce questo film Oggetti Smarriti che fino ad ora era senza distribuzione ma la storia da quello che ho letto è bella.



4. Giuseppe ha scritto:

24 agosto 2012 alle 17:31

“ a’ ridatele alle fiction”? Ma che bel critierio…



5. Michele ha scritto:

24 agosto 2012 alle 18:20

@Peppe93 Non mi sembra proprio che questa sia la solita intervista alla classica ochetta catodica che per sembrare intelligente infarcisce i discorsi di banalità e di luoghi comuni dettati da altri tuttaltro………….. mi sembra che sia una ragazza intelligente e caparbia che sa quello che vuole e sopratutto sa quello che dice…… Ad esempio sono d’accordissimo su quello che ha detto sull’attuale situazione del nostro cinema che oramai fa solo commedie ignorando tutti gli altri generi…… una valletta cretina che parla per luoghi comuni sotto consiglio del suo agente sarebbe in grado di scrivere un romanzo avente come tema la sessualità tra disabili? Secondo me no



6. Leopoldo ha scritto:

25 agosto 2012 alle 12:47

Anch’io la trovo una bella intervista e Giorgia Wurth non mi sembra neanche lontanamente paragonabile a certe soubrettine oche che durante le interviste sanno parlare solo dell’ultimo fidanzato, che vogliono un figlio, che vogliono una famiglia e dell’ultimo scandaletto che le ha coinvolte…Invece lei si è pure esposta a parlare di politica, non tutte hanno il coraggio di farlo soprattutto all’inizio della carriera.



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