24
agosto

BRANDO GIORGI A DM: “INSPIEGABILE PENSARE DI CHIUDERE CENTOVETRINE. VORREI CHE SI PARLASSE DEGLI ATTORI CHE CE L’HANNO FATTA SENZA SPINTARELLE”

Brando Giorgi

Tornare sul set di una soap, dopo cinque anni di Vivere, è stato per lui un gioco da ragazzi. Brando Giorgi affronta con entusiasmo e maturità il suo debutto in Centovetrine. Romano, ma di origini abruzzesi, l’attore, amatissimo dal pubblico femminile, a partire dal prossimo 5 settembre vestirà i panni di Thomas Sironi, enigmatico ed appassionato antiquario, nella nuova stagione della soap di Canale 5.

Parlaci di Thomas. Come arriva a Centovetrine?

Ufficiosamente Thomas Sironi si avvicina alla famiglia Castelli presentandosi come un restauratore amico di Nicolò, interpretato in passato da Raffaello Balzo. Dovrebbe rimanere in città solo qualche giorno, in realtà poi, per ragioni che non posso anticipare, si tratterrà di più. E’ un personaggio positivo ma sentimentalmente molto chiuso e ferito. In realtà anche lui nasconde dei segreti, ma non per questo sarà un personaggio negativo, tutt’altro.

E farà breccia nel cuore della poliziotta Cecilia Castelli?

Questo non posso dirlo, di certo Thomas entrerà nella vita di Cecilia, per sapere il resto non vi resta che seguire la soap…

Dopo 5 anni sul set di Vivere torni a recitare in una soap. Che effetto ti fa?

E’ bellissimo, sono tornato nella famiglia Endemol e mi sono divertito molto. Quando arrivai a Vivere ci misi un po’ ad adattarmi ai ritmi frenetici della soap mentre stavolta è stato tutto molto più facile. Diciamo che ho faticato meno grazie all’esperienza del passato.


Ritrovi sul set Annamaria Malipiero, tua storica partner in Vivere. E’ una scelta voluta dai produttori?

No, è stata una pura casualità. Quando lei ha iniziato a girare nei panni di Maddalena Sterling non si sapeva ancora chi avrebbe interpretato Thomas. Poi la produzione mi ha chiamato, io ho accettato e ci siamo rincontrati sul set.

Come in Vivere dobbiamo aspettarci delle infuocate scene di passione fra voi?

Assolutamente no, pensa che ci incontreremo solo in una puntata e sarà solo un incrocio di sguardi, senza nemmeno un saluto. Una scelta strana considerando che in Vivere lei è stata “la donna della mia vita”, che mi ha fatto impazzire in tutto e per tutto! Forse però è meglio così, altrimenti sarebbe stata una mossa abbastanza banale per gli sceneggiatori.

Questo è stato un anno burrascoso per Centovetrine, si è parlato anche di una chiusura definitiva…

Mi auguro davvero che non sia così, non tanto per me, ma per tutte le tantissime persone che lavorano dietro a questo prodotto. Noi attori in fin dei conti facciamo il lavoro più precario del mondo e siamo abituati ad avere a che fare con produzioni che chiudono. In questo caso però si parla di una soap che va avanti da anni, che fa ottimi ascolti e che ha un pubblico vastissimo. Capisco quindi la crisi e la necessità di tagliare, ma mi sembra inspiegabile chiudere, andrebbero trovate delle soluzioni alternative.

Tu sei approdato alla fiction dopo tanta gavetta. Ad un giovane attore consiglieresti ancora lo studio?

Io vengo dalla Scuola di Teatro “La Scaletta” di Gianni Diotaiuti, ho studiato poi con Beatrice Bracco e ho fatto tanti stage. Lo studio è importantissimo perché nelle scuole puoi provare, capire e sbagliare, cosa che su un set non ti viene concessa. La raccomandazione che faccio ai ragazzi però è di scegliere scuole serie, non quelle poco professionali che servono solo a spillare un sacco di soldi. Consiglio dunque di informarsi, di scegliere le accademie serie, quelle che hanno una storia e in cui insegnano veri professionisti. Mai fidarsi di chi ti incontra per strada e ti dice che ti insegnerà a recitare.

Ma lo studio da solo a volte non basta. Il tuo collega Antonello Fassari ha sconsigliato ai ragazzi la carriera dell’attore perché “va avanti solo chi è raccomandato”. Sei d’accordo?

Non sarei così drastico, anche alla luce della mia esperienza. Io non ho mai avuto una raccomandazione e tutto quello che ho fatto lo devo a me stesso. E’ vero però che, in un periodo di crisi come questo, per i non-raccomandati diventa più difficile lavorare. Vorrei che si parlasse di loro, di quelli che riescono senza a farcela senza spintarelle. Nel mondo c’è qualche cosa di buono e a me piace lottare per questo.

Nel mondo della fiction hai lavorato con donne bellissime (Manuela Arcuri in Io non dimentico o le protagoniste femminili di Caterina e le sue figlie). Ma la tua compagna, Daniela Battizzocco non è gelosa?

In realtà non lo è più. Siamo insieme da 13 anni e ormai concentriamo le nostre energie su altro. E’ ovvio un po’ di gelosia ci deve essere, sempre, sennò è come se venisse a mancare il peperoncino negli spaghetti aglio e olio! L’importante però è non esagerare.

Ma personalmente hai mai fatto una classifica delle partner con cui hai lavorato meglio?

No, una classifica non l’ho mai fatta, ma l’importante è che non pecchino troppo in presunzione o capricci da diva. Io poi appartengo a quella tipologia d’attore che mette sempre a proprio agio le persone con cui lavora. Recitare per me vuol dire condividere, fare gioco di squadra, evitando personalismi e divismi. Se poi capita di avere una partner bizzosa, l’importante è non prendere le cose personalmente, rispondere alle provocazioni con un sorriso, anche quando le cose vanno male. Oggi abbiamo bisogno “di troppo per essere pieni”, dovremmo invece concentrarci sui valori veri della vita e sorridere, anche nelle situazioni più difficili.

Questa maturità l’hai acquisita grazie al “ruolo” di genitore?

Ai miei figli, Camilla 11 anni e Niccolò 8, chiedo di essere aperti, di curare i dettagli e guardare una stessa situazione da più punti di vista. In questa età sono delle spugne, assorbono tutto ciò che li circonda. Mi auguro che siano liberi mentalmente, liberi di sbagliare ed eventualmente di autocorreggersi.

E se volessero fare il tuo stesso lavoro?

Non avrei nulla in contrario e non li ostacolerei. A me il lavoro di attore ha dato tanto, non posso negarlo, mi ha dato tanta libertà. Consiglierei loro però di tenersi aperta un’altra porta a livello professionale, di studiare per avere un eventuale altro lavoro, una scappatoia a questo mestiere così rischioso.

Fra un po’ torneranno a scuola. Come avete passato le vacanze?

Appena ho concluso le riprese di Centovetrine siamo partiti tutti insieme alla volta delle Dolomiti. Dopo la montagna invece abbiamo trascorso il ferragosto al mare, a Tortoreto, in Abruzzo e ci rimarremo fino a settembre. Io sono di origini abruzzesi, mi piace portare i miei figli in un luogo tranquillo, dove possano divertirsi e star sereni.

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1 Commento dei lettori »

1. DUrsino ha scritto:

25 agosto 2012 alle 12:40

Quando seguivo Vivere il personaggio di Roberto a tratti anche ingenuo non era proprio tra i miei preferiti.. comunque la recitazione di Brando inizialmente un po’ impacciata è andata via via migliorando..



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