Quando si parla di Fabrizio Corona ogni premessa è superflua: si sa bene che le sue dichiarazioni sono sempre pungenti e nette. Diplomazia? Non esiste nel lessico e nel repertorio del brillante cavalcatore dei mass media, che non si smentisce nemmeno dinanzi alle colonne de Il Fatto Quotidiano, in un’intervista in cui racconta meglio alcune sue sfumature (“se non uscivo dal carcere vestito in quel modo, rimanevo uno stronzo come tutti”) e le canta e le suona, a suo modo, a tutti i personaggi del piccolo schermo.
Per l’ex agente fotografico nessun argomento è tabù: dalla giustizia alla politica, passando per il giornalismo. Stupefacente la nonchalance con cui dichiara ad esempio, relativamente a Lele Mora:
“Lele l’ho rinnegato, ma non potevo fare altrimenti: Se continui a frequentarlo – dicevano gli avvocati – becchi 20 anni.”
Molto interessanti anche le rivelazioni sulla storia con Belen e sul marketing della farfallina che la coppia avrebbe progettato per bene nei giorni precedenti al Festival di Sanremo:
“Ero pazzo, se Belen stava con me le rovinavo la vita. E’ giusto che si goda la sua giovinezza. Però lavoriamo ancora insieme. La trovata della farfallina era pianificata, due giorni prima che la foto fosse su tutti i giornali abbiamo brevettato il marchio: borse e mutande con la farfallina. I soldi si fanno così e io so farli.”
A dire il vero queste parole non sorprendono neanche più di tanto, abituati come siamo all’estrosa industria delle trovate di Corona, sulle cui capacità ‘imprenditoriali’ si hanno pochissimi dubbi. Hanno un tono abbastanza piccante invece i retroscena e i giudizi che snocciola a proposito di alcuni uomini molto stimati dall’opinione pubblica, o quanto meno dai salotti culturali.
Certo il rischio di queste accuse è il qualunquismo, peccato molto di moda in questi tempi di incertezza e malcontento, ma non si può non prestare attenzione a qualche dietro le quinte che Corona ci tiene a far conoscere. Su Michele Santoro, ad esempio:
“Quando ha dovuto gestire la trattativa Rai per la liquidazione ha cercato Lucio Presta. Con Servizio Pubblico ha perso il 40%. Lo vedo giù, c’è rimasto male. Senza Berlusconi ha perso il 30% di share. Travaglio, da solo, gli fa metà programma. [...] Di Santoro ho una foto quando era biondo [...]. Era a casa di Lele Mora. C’era anche Costantino [...] Santoro era lì per politica o per soldi?”
L’unico che sembra godere della sua stima è Enrico Mentana, a suo dire direttore del solo esempio di tg indipendente. Fabio Fazio e Roberto Saviano invece non passano indenni ai colpi della sua scure e ricevono un attacco frontale abbastanza tosto:
“Fazio: un furbettino finto perbene che si è intascato 10 milioni di euro con la mega truffa di Telemontecarlo. E Saviano: un prodotto commerciale, che andava a Occupy Wall Street per farsi vedere. Come se andassi in Emilia per sfruttare il terremoto. Gomorra l’ha copiato da chi si fa il culo ogni giorno nella pagine regionali del Mattino.”
Chissà se i personaggi citati risponderanno alle accuse e alle allusioni, trattandosi di dichiarazioni abbastanza circostanziate. Interessante sarebbe ascoltare l’altra campana e seguire l’evoluzione della dialettica che questa intervista ha aperto.
1. marcko ha scritto:
8 luglio 2012 alle 17:53