Il momento della verità è arrivato. Dopo una lunga gestazione, iniziata nella primavera del 2011, e le ambiziose dichiarazioni dell’editore Guido Veneziani che, in conferenza stampa di presentazione, non ha nascosto di puntare a fare concorrenza alle reti generaliste (“pur non avendo per ora i loro mezzi”), il canale Vero ha appena debuttato pochi minuti fa, alle 11 di lunedi 11 giugno.
In effetti Vero si pone quasi come un “ibrido” tra una generalista e una rete all digital. Chiara la riconoscibilità del canale – in perfetta sintonia con i periodici del gruppo di cui vuole essere un prolungamento (e viceversa) – che si distingue dalle altre reti digitali per la diretta (si parte con sei ore al giorno dalle 11 alle 19 ma si punta ad arrivare a dodici/quattordici ore), elemento indispensabile di un palinsesto “all entertainment” che per il direttore creativo Riccardo Pasini è esso stesso un format. I vari temi trattati (arredamento, cucina, benessere, moda, trucco, attualità, viaggi, consigli, chiacchiere, storie e hobby), infatti, costituiranno un programma a sè, nell’ambito di un unico contenitore, che potrà contare su un turnover di conduttori.
Il cast composto da Marco Columbro, Laura Freddi, Marisa Laurito, Corrado Tedeschi e Margherita Zanatta si alternerà di giorno in giorno. Proprio la sfilza di volti noti è l’altra grande differenza tra Vero e i neonati canali del dtt. Passato illustre per i conduttori ma anche per le serie trasmesse: Beverly Hills 90210 e Dynasty in onda sul canale diretto da Anna DiSabato rispettivamente alle ore 14.05 e alle ore 17.20.
Altro volto noto, ma dietro le quinte, è il direttore editoriale Maurizio Costanzo. Il giornalista ha così spiegato il motivo del suo coinvolgimento:
“Ho accettato con entusiasmo perché non è facile veder nascere dal nulla un canale e devo dire che mi ha entusiasmato il progetto in sé (…) Vogliamo dar vita a una rete semplice, e puntiamo a fare tv di parola”.
A distinguere Vero – negativamente però - dagli altri canali è la posizione sul telecomando del digitale terrestre che lo confina al 137. Un aspetto che non preoccupa (più) l’editore Guido Veneziani, convinto che con l’avvento di Sky sia cambiato il modo di fare zapping e che, considerati i problemi di ricezione di molti dei 136 canali che precedono Vero, non sia così difficile imbattersi nella sua nuova creatura.
Ce la farà Vero a sfondare? Per ora non si conoscono nè obiettivi di raccolta pubblicitaria – curata da Publikompass con un accordo di tre anni- nè quelli d’ascolto che Veneziani ha definito “importanti” (pare che comunque l’obiettivo sia di superare l’1% entro la fine dell’anno).
1. MisterGrr ha scritto:
11 giugno 2012 alle 11:12