L’intervista è servita…Volto storico di una delle trasmissioni più amate, per tanti anni jolly nel contenitore domenicale di Canale 5 a firma di Maurizio Costanzo, Claudio Lippi ritorna d’attualità in un momento televisivo come questo che, accantonati i fasti del presenzialismo eccessivo della gente comune, tende a riconsegnare la propria guida ai personaggi che per anni sono stati punto di riferimento del piccolo schermo. Dalla supplenza de La Prova del Cuoco a Punto su di te ecco i pensieri sparsi di Lippi su questo nuovo momento professionale.
Lo sai che rischi tantissimo con Punto su di te?
Lo so, lo so. E sono sinceramente concentrato.
O preoccupato?
No, preoccupato no. Ne ho avute talmente tante di preoccupazioni nella vita che non so più come chiamarle.
Una sostituzione, anni fa, rilanciò la tua carriera… in positivo (Mai Dire Gol, ndDM)…
Evidentemente è vero quanto dici. Era più incosciente quel rischio perché non feci in tempo a pensare che fosse un rischio. La casualità fu quella di incontrare la Gialappa’s che mi disse ‘fallo tu’. Da loro fan… accettai! Qui è tutto un altro tipo di condizione, attesa, motivazioni. D’altronde questo è un periodo nel quale nessuno parte con la convinzione che un programma sia un successo.
Tu ci credi a prescindere dall’arrivo in corsa?
La notte prima del debutto non ho praticamente dormito. Lo studio ce l’hanno dato il 4 e il 4 avevo deciso di non farlo. Il primo maggio il mio agente è stato chiamato da Danilo De Lorenzo (presidente LDM, società produttrice del programma) che mi ha spiegato che, per motivi personali, Paola Perego non avrebbe condotto il programma e io sarei stato l’unico… (‘rimasto?!’, aggiunge ridendo, ndDM). So per certo, e ne sono felice, che la nuova struttura intrattenimento di Giancarlo Leone e Antonio Azzalini per l’autunno ha delle idee interessanti.
Parli del progetto che coinvolge te, Costanzo e Magalli?
Non mi è stata ufficializzata in un incontro diretto ma mi è stata ufficializzata nelle intenzioni quest’idea di proporre una rivisitazione di Amici Miei con Giancarlo Magalli e Maurizio Costanzo.
Questo trio era in ballo anche per l’access di Rai 1 con I Got News for you. Che fine ha fatto?
Non si sa. Credo si sia optato per utilizzare il trio ma nella ‘costola’ Amici Miei. E leggo che si potrebbe aggiungere Vanessa Incontrada.
Qualcuno fa anche il nome di Miriam Leone…
Basta che non tolgano me (ride, ndDM)
Quindi la Leone la vedresti bene in una chiave comica?
Io credo che quando si fanno dei nomi si facciano con la coscienza di sapere che ruolo possano avere. Se la Incontrada ha dalla parte sua i precedenti, è pur vero che non sappiamo se sia comica. Diventa comica perché ha fatto Zelig e, avendolo fatto bene, si suppone che abbia una vena ironica. Non direi comica perché lì era più ‘divertita’ e ‘divertente’. Con Bisio era una costruzione perfetta. La stessa cosa la ricordo con la Hunziker. Non è una battuta che ha uno sviluppo tradizionale.
Che ne pensi della televisione scritta dagli italiani per gli italiani rispetto alla tv dei format?
In alcuni casi è sottovalutata, in altri paga la sudditanza dell’abitudine all’adattamento. Noi abbiamo una specie, che è quella dell’autore, che rischia l’estinzione. Non so se si tratti di un’evoluzione o di un’involuzione, ma si è spenta la capacità creativa e si è accesa quella dell’adattatore. E’ molto (e sempre più) sviluppata la logica della scalettatura che viene quasi prima del contenuto. Il format italiano rischia di essere, per questo, sottovalutato o ha più problemi anche se, poi, ci sono casi come Amici, che adesso è stato venduto in America o Avanti un Altro, venduto in Spagna così come I Migliori Anni che ha avuto sempre il grande pregio di non essere un tributo alla nostalgia ma alla memoria, cosa che a noi in Italia manca. So ancora per certo che Johnny Hallyday, un cantante assimilabile in Francia al nostro Little Tony, è ancora uno che fa dei gran concerti all’Olimpya perché c’è una maggior considerazione dell’artista se è ancora in grado di dare qualcosa. Noi non ce l’abbiamo.
C’è una sorta di rigetto nei confronti degli artisti anziani?
Noi dimentichiamo la storia, quando sarebbe necessario avere maestri e punti di riferimento. Altrimenti non vivi il presente e non ti prepari per il futuro. Questo accade per tutti i settori tranne che nel calcio dove Rivera rimane Rivera, Mazzola rimane ancora Mazzola e si rimpiange Bulgarelli. In America gli Oscar alla carriera li danno quando sono vivi, non quando sono morti.
I premi alla carriera dati in vita a me sanno di ‘abbassamento forzato della saracinesca’…
Da noi è una sorta di pre-coccodrillo; negli Stati Uniti viene dato anche a chi sta ancora lavorando.
Ti dà fastidio essere chiamato ‘in sostituzione di’ piuttosto che essere convocato a prescindere?
Te lo dico con estrema sincerità. Non lo chiamo più fastidio. E’ una situazione che certamente fa riflettere ed è chiaro che mi fa anche un po’ sorridere. Dopo la sostituzione di Antonella a La Prova del Cuoco, ad esempio, ho ricevuto complimenti dalla Direzione, dalla Vice Direzione, dagli autori, da Antonella… come se avessero scoperto improvvisamente che quel signore che ha sostituito la padrona di casa fosse bravo. Io non mi aspetto mai che mi si riconosca di diritto il fatto di essere bravo, ma mi sono permesso di ricordare con gratitudine per quanto avevano detto che sono 48 anni che faccio questo mestiere, nonostante i 6 anni di ‘stop’. Mi chiedono ancora di questo benedetto 2006, ma ho fatto la pace con Paola (Perego, ndDM), con Lucio Presta, con Cesare Lanza… basta. Non me lo ricordo neanche più.
Cosa non riusciresti a perdonare?
In assoluto l’improvvisazione, l’ipocrisia, la non verità. Io spero sempre che i nemici mi dicano “mi stai sulle palle, ti sono nemico, siccome tu sei bravo e io ho paura, cerca di farti fuori perché io possa occupare il tuo posto”. Il ‘mors tua vita mea’ è molto diffuso, ma è quasi sempre nascosto dai sorrisi.
Ho una curiosità. E’ vero che ti sei ‘candidato’ per lo scorso Sanremo per presentare un omaggio a Modugno?
Si.
E come è andata a finire?
Ti odio (ride, ndDM). Parlavo con una persona molto amica che mi invitò a propormi per un omaggio a Modugno nella serata del giovedi. Ho mandato un sms a Gianni (Morandi, ndDM) dicendo che mi rendevo disponibile per un omaggio a Modugno. Dopo nemmeno 20 minuti mi ha risposto dicendomi di contattare Lucio Presta. Ma ho preferito non entrare nella grandezza del casino dell’organizzazione. Diventata una cosa troppo complicata.
Hai partecipato a Tale e Quale Show in veste di giurato. Che ne pensi di Carlo Conti?
Carlo non ha un momento di volgarità, è sempre misurato; è l’unico assimilabile, anche se più giocherellone, a Pippo Baudo. Se Baudo ha un atteggiamento baudiano che non puoi togliergli, ma forse poco in linea con i tempi, Carlo è il suo erede moderno. In parte è l’erede anche di Mike perchè fa quiz nel modo più pulito possibile.
Perchè la Rai dovrebbe puntare su di te nella prossima stagione?
E perchè questa domanda non la fai a Giancarlo Leone?!
1. Pippo76 ha scritto:
16 maggio 2012 alle 18:27