Una nave, La Signora del Vento, per la “Signora del Mare”. Donatella Bianchi ha scelto un suggestivo veliero per presentare la nuova edizione di Lineablu e, durante una minicrociera partita da Civitavecchia, ha svelato le novità del programma di Rai1 dedicato al mare da amare e arrivato ormai alla sua diciannovesima edizione. Capitana della nave dal 1994 quando venne chiamata ad affiancare Puccio Corona, la Bianchi negli anni ha saputo diventare il simbolo del programma, navigando in lungo e in largo gli 8000 chilometri della penisola italiana bagnati dal mare. Dopo 524 puntate, 350 località visitate e 150 specie di pesci incontrate, il viaggio di Lineablu riparte sabato 9 giugno alle 14 su Rai1.
19 edizioni sono tante. Cosa rende a tuo avviso così longevo un programma come Lineablu?
Secondo me Lineablu piace perché noi siamo stati i primi in Italia ad aver avuto il coraggio di parlare di mare, di raccontarlo in tutte le sue sfaccettature. Ormai Lineablu è un appuntamento fisso, il pubblico attende la bella stagione per poter viaggiare insieme a noi. Inoltre voglio sottolineare che si tratta di una trasmissione interamente realizzata con risorse interne della Rai. Il nostro è un format che appartiene all’azienda e che è autoprodotto e questo, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, per me è motivo di vanto.
Fra l’altro il vostro è un programma che, grazie alle convenzioni, costa pochissimo…
Ci tengo a sottolineare che Lineablu in pratica è a costo zero. Ci avvaliamo infatti della collaborazione del Ministero delle Politiche Agricole-Direzione Generale della Pesca, riuscendo in questo modo a portare ulteriori risorse in azienda.
Cosa dovremo aspettarci in questa nuova serie?
Saranno 28 puntate in cui esploreremo tante località minori che finora hanno avuto poca visibilità. Ci sarà ampio spazio per un viaggio nel Mediterraneo mentre nella prima puntata andremo in Sardegna e partiremo da Carloforte, l’unico centro abitato dell’Isola di San Pietro, nota per la pesca e la lavorazione del tonno.
Oltre al turismo ci sarà spazio anche per l’attualità?
Il nostro è un programma che racconta il mare a 360 gradi, senza censure o omissioni. Nella puntata dedicata all’Isola del Giglio torneremo inevitabilmente a parlare del naufragio della Costa Concordia. Così come torneremo a Lampedusa, raccontando l’isola per le sue bellezze e per il coraggio dei suoi abitanti che ogni anno hanno a che fare con il delicatissimo tema degli sbarchi dei clandestini.
Anni e anni passati a navigare come un vero capitano. C’è stato un momento in cui il mare ti ha fatto davvero paura?
Con gli anni abbiamo imparato a conoscere il mare e ad essere prudenti. Una volta però, in una delle prime edizioni, nel 1996 in Calabria siamo usciti con un peschereccio che doveva salpare le nasse. Nonostante il mare fosse impraticabile uscimmo comunque, una motovedetta della Guardia Costiera ci venne appresso intimandoci più volte di rientrare perché la situazione era davvero critica. Non dimenticherò mai quel momento. Pensa che in 19 edizioni, con la pioggia, il vento, il mare grosso, non abbiamo mai bucato una puntata, portando sempre a casa i servizi che siamo andati a girare. Su quella barca però capii che ci deve essere un limite oltre il quale non bisogna andare, bisogna fermarsi prima perché col mare non si gioca.
Dal 1994 sei alla guida dello stesso programma, non ti piacerebbe sperimentare qualcosa di nuovo?
E come faccio? Ormai sono in trappola, una piacevolissima trappola in cui, dopo 19 edizioni, mi sento a casa. Certo ho dovuto crescere i miei figli raccontando loro che ogni edizione sarebbe stata l’ultima. Pensa che sono mancata alla cresima di mia figlia perché ero in diretta dal Salone Nautico e quest’anno lavorerò anche il giorno del compleanno di mio figlio. La mia famiglia però ormai sa che questo programma è parte di me ed io negli anni ho dimostrato che è possibile fare questo lavoro anche essendo donne, avendo dei figli ed una propria vita privata. È difficilissimo dover conciliare tutto ma la mia esperienza dimostra che non è impossibile.
Siete leader nella fascia oraria del sabato pomeriggio estivo. Certo è che con il materiale che girate poteste realizzare altre produzioni per gli appassionati di Lineablu da mandare in onda durante l’anno, ad esempio su qualche canale digitale della Rai..
Non hai idea di quanto materiale c’è nel nostro archivio, filmati, anche inediti, che potrebbero essere “spalmati” in strisce quotidiane o piccoli “best of”. Credo che potrebbe essere un’idea funzionale sia per il pubblico che per l’azienda, però non sono io a prendere queste decisioni..
Però diciamo che ti piacerebbe espandere Lineablu?
Certo che si!
1. wilma n. ha scritto:
11 maggio 2012 alle 11:59