12
maggio

LUCCIOLE PER LANTERNE: MICHELE PLACIDO DARA’ IL VOLTO AL POETA TRILUSSA NELLA NUOVA MINISERIE RAI

Michele Placido

Non sarà Gigi Proietti, come inizialmente vociferato, ma Michele Placido a dare il volto a Carlo Alberto Salustri, ovvero il poeta Trilussa, nella miniserie Lucciole per lanterne, prodotta per la Rai dalla Titanus di Guido Lombardo. L’attore pugliese, entusiasta del progetto, ha dichiarato all’ANSA:

”In televisione mi conoscono per i ruoli drammatici, a cominciare dal commissario Cattani della Piovra, e sarà una sfida veramente grande anche per un attore navigato come me, ma la fiducia del regista e del produttore Guido Lombardo mi fanno ben sperare. Devo dire che la sceneggiatura mi ha messo curiosità: mi é piaciuto studiare non superficialmente Trilussa, un grandissimo personaggio che viveva alla giornata, aveva l’incubo di pagare l’affitto, era sempre pieno di debiti e però pur non vivendo nel lusso si godeva la vita, tra donne, abiti eleganti e serate a teatro. Ho scoperto il Trilussa fine intellettuale e malinconico”.

Diretta da Lodovico Gasperini e scritta da Peter Exacoustos, Paolo Logli e Alessandro Pondi, la fiction, destinata alla prima serata di Rai1, non sarà una biografia del celebre poeta romano, amato sia dal ‘popolino’ che negli ambienti intellettuali, ma si concentrerà su un solo anno della sua vita. Sarà raccontato nel dettaglio il 1937, periodo in cui Trilussa, all’apice della fama, si ritrova a vivere in una Roma carica di tensioni ed ancora ignara di quanto leggi razziali e guerra avrebbero di lì a poco sconvolto l’esistenza di parecchie persone.

Nella miniserie, le cui riprese partiranno il prossimo 20 agosto a Belgrado per poi spostarsi nella capitale, grande spazio sarà dato alla poesia, non declamata in versi, ma vissuta attraverso i sonetti più noti del poeta. Tanti i personaggi chiave della storia: dal compagno d’avventure Fra’ Piselli, alla governante Rosa, innamorata (ma mai ricambiata) di Trilussa, sino alla giovane Giselda Lombardi, con la quale -secondo la leggenda popolare- il poeta ebbe una relazione. Un rapporto, mai confermato, destinato a rimanere tabù anche nella fiction. A confermarlo è lo stesso Guido Lombardo, produttore della miniserie, ma anche nipote di Giselda, che sempre all’ANSA dichiara:

”La sua storia con Trilussa è sempre stata un tabù familiare e anche nel film, pur essendo un personaggio importante cui Trilussa vorrà fare da pigmalione, non si avvalorerà la storia della loro relazione”.

Se il cast tecnico è già ben definito, con la fotografia di Marco Onorato, la scenografia di Lorenzo Baraldi e i costumi di Walter Azzini, quello artistico è ancora in piena formazione. Per il ruolo di Giselda si sta cercando in queste settimane una giovane attrice da lanciare. Chi sarà la fortunata?

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2 Commenti dei lettori »

1. Giuseppe ha scritto:

12 maggio 2012 alle 16:43

Difficile non pensare a Proietti nelle vesti di Trilussa. Però Michele Placido è molto bravo e si farà onore. Trilussa è sempre attuale:

Er primo Pescecane
Tutti sott’acqua: e, lì, tocca a chi tocca!
Ogni bestia tremò. Ma un Pescecane
strillò: – Viva er Diluvio! – E aprì la bocca



2. La Zanzara ha scritto:

12 maggio 2012 alle 17:43

La conclusione del pezzo mi fa riflettere su quanto sia improbabile trovare una Bosè da lanciare. Se oggi entri una pasticceria e proponi ad una ragazza di fare cinema penso rifiuterebbe la proposta 1 su 2. Negli ultimi 2 o 3 anni lo spettacolo ha perso quell’alone onirico e quasi fiabesco che lo circondava. Si sono lette cose molto brutte. A me fa molta tristezza tutto quello che orbita in quel sistema e mi diverto solo a seguirlo per farmi due risate… spero presto tornerà ad esserci una netta cesura tra lo spettacolo e la vita di noi altri perché quelle stesse dinamiche ormai sono entrate nel quotidiano dell’italiano medio. Uno pensa di dominare il mezzo da esordiente, ma mi chiedo quanti personaggi del piccolo e grande schermo si sentano soddisfatti dal lavoro che svolgono e se la loro carriera è stata all’altezza delle aspettative degli esordi. Estendo questo quesito anche ai giornalisti che adesso in alcuni casi sono vere star mentre quando ero piccola erano solo una penna appassionata o un volto che passava in televisione senza diventare mai televisivo.



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