Le conferenze stampa non mi sono mai piaciute. La “chiamata a raccolta” per la comunicazione di una notizia che diventa, così, di tutti non rientra tra le mie principali soddisfazioni professionali, preferendo, com’è noto, produrla autonomamente, come capita nella stragrande maggioranza dei casi per tutto ciò che si legge su questo blog. Se, poi, per poter assistere ad un incontro devi aspettare mezz’ora sotto il sole, la “chiamata a raccolta” mi piace ancora meno. Diciamo che è questione di educazione, anzi, di maleducazione. Ma questa è decisamente un’altra storia.
Fatto sta che la situazione, ieri, a Cologno Monzese, era ghiotta: Paolo Bonolis, Alessandro Salem e Massimo Donelli hanno convocato la stampa, sotto l’occhio vigile di Piersilvio, al 48 di Viale Europa per comunicare la firma di un contratto di esclusiva di Bonolis col Biscione e i relativi progetti legati al suo ennesimo “cambio di rete”.
Ma così come non mi piacciono le conferenze stampa, inizia a non piacermi nemmeno Paolo Bonolis. Pur riconoscendogli un’indiscussa vena artistica che lo rende uno dei migliori “animali da palcoscenico” della tv nostrana, in quanto a coerenza e a buoni propositi ci sarebbe da rivedere qualcosa. Se, infatti, sino a qualche mese fa il conduttore di un rinato Festival di Sanremo era pronto a dichiarare apertamente di escludere a priori la sola ipotesi di un Bonolis bis sul palco dell’Ariston, ieri, in quel di Mediaset, non solo si è lamentato della totale assenza di contatti per una sua eventuale presenza alla prossima edizione della kermesse canora, ma ha altresì affermato che sarebbe stato pronto a prendere in mano le redini del Sanremo 2010, dichiarandosi incazzato, testuali parole, per non aver ricevuto nemmeno una telefonata dalla dirigenza RAI. “È inimmaginabile che neppure una sola persona in azienda, dopo quello che è successo, mi telefonasse. Se qualcuno mi avesse chiesto di rifare Sanremo probabilmente lo avrei rifatto - dice Bonolis – ma “con il contratto firmato con Mediaset è chiaro che ho dichiaratamente chiuso l’ipotesi Sanremo”.
Tralasciando lo scarso savoir faire di parlare, in casa d’altri, di delusioni personali legate ai mancati contatti con la concorrenza, proprio mentre si rende nota la firma di un contratto in esclusiva per due anni, le parole di Bonolis trovano un perchè, forse, in un orgoglio misto a vanità o, peggio ancora, le dichiarazioni di alcuni mesi fa del conduttore altro scopo non avevano se non quello di farsi desiderare, facendo ”lievitare” l’attesa e, contestualmente, l’eventuale cachet per le prestazioni nella cittadina ligure. Ma non è finita qui. L’entusiasmo maggiore, da parte del conduttore e della dirigenza Mediaset, sembra risiedere nella ventata di novità che il passaggio di Bonolis sembrerebbe garantire all’ammiraglia di Viale Europa. “Ogni volta che ho cambiato azienda – dichiara Bonolis - ho sempre portato qualcosa di nuovo e l’intendimento che ho avuto con tutto il ‘cucuzzaro’ di Mediaset è di consolidare quello che di importante va consolidato ma anche fare qualcosa di nuovo”.
Ecco, qualcosa di nuovo. Il ritorno di Chi ha incastrato Peter Pan, nato nel 1999, e la quarta edizione de Il Senso della Vita.
1. Fabio ha scritto:
5 giugno 2009 alle 14:30