di Massimo Dorati – Ebbene si sono un twitteromane e come molti di voi seguo sempre di più, in una sorta di liveblogging, i commenti, le battute e le considerazioni in diretta su quanto succede in quel momento in tv.
Lunedì scorso mi sono preparato davanti alla tv per “gustarmi” il gradito ritorno, dopo il non fortunatissimo Sanremo, di Giorgio Panariello che tra l’altro, scoop degli scoop, debuttava sulla rete ammiraglia del Biscione. Una prima curiosità degna di nota è il giorno di collocazione, il lunedi. “Perchè di lunedì” mi sono chiesto? Perché ci era andato Fiorello o perché i “demostene del palinsestino” hanno valutato che contro la fiction di Raiuno, un varietà largo, per tutta la famiglia, tipo “Studio Uno”, soddisfacesse la richiesta del pubblico di Canale 5? Boh, non so!
Scusate la banale e scontata digression-tenzone Panariello-Fiorello, ma scatta automatico soffermarcisi per tutta una serie di fattori evidenti: 1) stesso giorno di collocazione 2) stesso studio 5 di Cinecittà, quello di Fellini per intenderci 3) classico one-man-show con monologhi, ospiti, grande orchestra a vista 4) strabiliante, elegante e, ci aggiungerei, piuttosto costosa scenografia, progettata dallo stesso scenografo 5) coreografi stranieri, Bill Goodson per Panariello, Daniel Ezralow per Fiorello 6) addirittura un paio di autori, soprattutto uno, in comune.
Quindi qualche domanda uno se le fa, ma non è assolutamente mia intenzione fare critiche gratuite, subdole allusioni o ancor peggio confronti demagogici. Ciò che invece vorrei fare con Voi è sviscerare, approfondendo, non solo lo spettacolo di Panariello Giorgio, ma la funzione che deve avere la Tv generalista in questo preciso momento storico, il motivo o i motivi della perdita di ascolti ormai endemica, la tipologia dell’offerta di contenuti in confronto alle altre piattaforme tv fino ad arrivare al web.
In pratica ci interessa capire cosa funziona e cosa non funziona, cosa vi è piaciuto e cosa no, che tipo di programmazione dovrebbe avere la tv generalista. In definitiva, vorrei fare un percorso insieme a Voi fornendo qualche suggestione e qualche oggettiva indicazione.
Ma prima di tornare prontamente al succitato show di Panariello (non e’ che la sto prendendo alla larga, sappiate che un motivo c’è) vediamo cosa è piaciuto quest’anno sulle tv generaliste.
Su Raiuno, in genere le fiction, fatte bene, recitate bene, alcune più di altre, ma c’è un dato da registrare: sono andate mediamente bene, a parte “Don Matteo” che ha fatto il pieno di ascolti aumentandoli settimana dopo settimana. Le altre fiction hanno fatto il loro dovere, ma con punte di ascolti notevolmente più basse rispetto ai numeri “bulgari” che facevano e soprattutto ai costi: quando si gira una fiction in due o sei puntate, devono essere pronte per la messa in onda. Quindi si deve essere supersicuri che il prodotto andrà bene perchè, se dovesse andare male, i costi devono essere comunque pagati, la qual cosa non succede nei varietà perchè se uno va male lo si toglie senza colpo ferire con costi relativamente molto inferiori.
I varietà sono andati benino, ma sempre con ascolti piuttosto bassi concomitanti con l’abbassamento del trend degli ascolti. Cosa ha “ fatto il botto”? Gli eventi, i ‘Fiorelli’, i Sanremo. Ma se per Sanremo è piuttosto naturale, su Fiorello mi soffermerei perché ne sento il bisogno, non dimenticando tuttavia che è necessario tornare su “ Don Matteo” perchè c’è bisogno di un approfondimento speciale e una serie di oggettive riflessioni che vanno dall’aspetto sociologico ad altre materie piuttosto “pesantelle”, ma necessarie per capire questo mondo strano degli ascolti in relazione al tempo in cui viviamo.
1. MisterGrr ha scritto:
22 marzo 2012 alle 15:42