Per il suo ritorno in tv Sabina Guzzanti doveva stupirci con effetti speciali. Dopo nove anni di latitanza, sembrava che la paladina della satira censurata dovesse finalmente riportare in onda lo sberleffo più autentico, quello che colpisce a fondo ed innesca una risata spontanea. Ieri sera, però, nell’esordio di Un due tre Stella, non si è visto niente di tutto questo. Sin dalle sue prime battute, il nuovo programma di La7 si è rivelato uno spettacolo fuori sincro e abbastanza spento. Insomma, la revolution guzzantiana che ci aspettavamo non c’è stata.
La trasmissione è iniziata con un monologo in cui Sabina parlava – tanto per spiazzarci – di Silvio Berlusconi (“mentire in modo compulsivo non è segno di genialità“), di Marcello Dell’Utri e della libertà azzoppata dalla Legge Gasparri. Poi è arrivata un’imitazione di Mario Monti, presentato al cospetto di Giorgio Napolitano per un provino che ne accertasse l’idoneità a diventare premier. La Guzzanti in loden, bisogna dirlo, ha strappato qualche sorriso anche se la sua interpretazione ricordava a tratti quella di Maurizio Crozza a Italialand.
Per il resto della puntata lo show si è fatto alquanto desiderare, lasciando piuttosto spazio al talk. Già perché, inaspettatamente, Un due tre stella si è presto trasformato in uno dibattitone sull’economia, sulle banche speculatrici, sui massimi sistemi. Sono intervenuti, tra gli altri, anche Francesco Raparelli, Ugo Mattei, Andrea Fumagalli, Giulietto Chiesa e Stefano Fassina del Pd. Ma scusate, non doveva essere un programma di satira?
Ad appesantire la trasmissione c’è stata anche un’intervista al cineasta americano Michael Moore, al quale la conduttrice ha domandato di Sergio Marchionne: “in America cosa ne pensate?“. Di fronte a quella chiacchierata a rallentatore, il pubblico rimpiangeva i tempi di Raiot quando la Guzzantina si sbizzarriva con gag e parodie che non facevano sconti a nessuno. Ieri sera quello stile pareva impolverato, contaminato dall’ideologia.
Peccato, perchè la puntata di ieri, nei momenti in cui la Guzzanti ha vestito i panni dell’imitatrice satirica, ha riservato alcuni momenti gradevoli come le imitazioni di Lucia Annunziata e Barbara Palombelli, oltre agli interventi di Caterina Guzzanti e quelli di un brillante Nino Frassica.
Purtoppo Sabina non ha messo freni alla sua indole politica, ritrovandosi così a tradire quella squisitamente satirica, che ieri sera si è vista davvero poco. Il risultato, va da sé, non è stato all’altezza delle aspettative.
1. MisterGrr ha scritto:
15 marzo 2012 alle 11:15