9
marzo

CASO ROSI, MILO INFANTE: ‘NON CI DIMENTICHIAMO CHE SIAMO IL PAESE DELL’ANONIMA SARDA E DELLA ‘NDRANGHETA’

Milo Infante- L'Italia sul 2

Eravamo stati profetici con il nostro monito alla delicatezza sulla questione. Il dibattito sulla morte tragica di Luca Rosi approda a L’Italia sul 2 e tocca a Milo Infante gestite la ‘patata bollente’ servita dal susseguirsi delle opinioni in studio. Per smorzare qualche accelerazione di foga nell’ambito di un apprezzabilissimo (quasi psicanalitico) interrogarsi sul perché di tanta violenza il conduttore si sente in dovere di controbilanciare la tentazione a chiudersi nel vicolo cieco della rabbia.

Ci tiene a precisare Infante. Comprensibile la paura e l’indignazione dei perugini e degli ospiti in studio, ma guai a mettere da parte la lucidità e la memoria. Sulla questione slavi tanto si dice e si racconta, con tanto di recriminazioni su patteggiamenti, indulti e svuotacarceri. Nessuno però ricorda che anche gli italiani non siano stati spesso esemplari. Cattivi gli stranieri malevoli, ma forse tanto quanto i nostri connazionali che delinquono. Correttezza obbliga a non vedere travi laddove ci siano pagliuzze, o viceversa.

Allora il giornalista precisa:

”Non ci dimentichiamo che siamo il Paese dell’Anonima Sarda e della ‘ndrangheta

Probabilmente non si attirerà le simpatie popolari con questo inciso ma per chi guarda più a fondo non si può che ribadire la professionalità di un uomo che non teme di fare il proprio mestiere, infischiandosene di apparire sempre e a tutti i costi come il buono, il vicino di casa, l’amico della domenica. Non è lì per quello, del resto.

Andarne a trovare di gente che non insegue il favore, che rimane impassibile dinanzi alle passioni che, fisiologicamente, gli interlocutori mettono in campo per argomentare sulle loro ragioni. Più facile essere patrioti lavando i propri panni sporchi solo in casa e non davanti alle telecamere. Nel dibattito era emerso infatti un legame delle popolazioni slave con lo stupro per ragioni storiche, quasi con una conseguente ripercussione psicanalitica sui comportamenti di conquista.

Giornalisticamente impeccabile la precisazione di Infante, per non dimenticare nemmeno noi alcuni tratti della nostra violenza più cupa. Come a dire che anche la parte malavitosa d’Italia ha sciolto bambini nell’acido o li ha tenuti sotto sequestro nelle caverne. A dire il vero anche il collega Marco Liorni, molto simile a Infante a livello di profilo e tatto giornalistico, qualche giorno prima era stato attentissimo a non cavalcare le onde del momento invitando a considerare più a largo raggio i bilanci mettendo da parte la popolarità,  ricordandosi piuttosto dei propri doveri di moderatore, e di servizio pubblico.

Condivi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • Digg
  • Wikio IT
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • Netvibes

, ,



Articoli che potrebbero interessarti


Milo Infante e Monica Leoffredi
E ORA RIDATECI MILO E MONICA NEL POMERIGGIO DI RAI 2


Lorena Bianchetti conduce lo speciale de L'Italia sul 2
ITALIA SUL DUE – IL FUTURO DELLA FAMIGLIA: LA BIANCHETTI FA LE PROVE GENERALI PER LA PROSSIMA STAGIONE


Emanuela Falcetti - Istruzioni X l'uso
ITALIA SUL 2, IL PARADOSSALE CASO DI MILO INFANTE E L’IMPROVVISO SPECIALE DELLA FALCETTI


Italia sul Due - 17
ITALIA SUL 2: EQUILIBRIO RECUPERATO, STUDIO RESTAURATO MA MENU’ QUASI INVARIATO.

5 Commenti dei lettori »

1. GiGinuLuFurbu ha scritto:

9 marzo 2012 alle 18:20

ha detto una cosa oggettiva, peccato che adesso i perbenisti se lo mangeranno vivo.



2. Giuseppe ha scritto:

9 marzo 2012 alle 19:14

Si aggiorni Infante: l’Anonima Sarda, se mai è esistita, non è operativa da un bel pezzo. E ciò che viene catalogato sotto quel nome non è mai stato un fenomeno delinquenziale assimilabile o avvicinabile alla ‘ndrangheta’. Infatti la Sardegna è stata finora esente da fenomeni di criminalità di stampo mafioso per ragioni culturali e, soprattutto, economiche e sociali.

La stagione dei sequestri di persona, tranne qualche episodio anonimo, è cessata perchè il gioco non valeva più la candela.

Piuttosto è vero il fatto che non sono infrequenti anche in Sardegna gli episodi cruenti di aggressione specie nei confronti di anziani che vivono da soli, a scopo di rapina e altri atti criminali non ascrivibili, tuttavia, né a organizzazioni criminali né a una mentalità criminale (la ‘balentìa’ barbaricina, per esempio), bensì all’azione di sbandati e emarginati.



3. vicky ha scritto:

9 marzo 2012 alle 20:27

che ragionamento è?C’è la mafia,la ndrangheta allora ci dobbiamo accollare i balordi stranieri?Mi sembra assurdo questo pensiero,questo
esempio.Ci si riempie la bocca perchè si è in tv e magari bisogna stare attenti ma la violenza,il male ti cambia la vita.Io sono una meridionale trapiantata al nord,ogni tanto parlo con qualcuno emigrato negli anni 60 e mi raccontano quello che hanno subito. A scuola i bambini del sud da una parte e quelli del nord dall’altra,arrivavano i pidocchi e la colpa era ovviamente dei terroni che a dire delle maestre avevano sempre le unghie sporche e bisognava darle le bacchettate sulle mani.Se un mer.cercava lavoro salendo su un traliccio il sett.sperava lo facesse e magari lo mandavano anche in galera x disturbo della quiete pubblica.Eppure eravamo e siamo italiani,italiani dalla memoria corta e della memoria a convenienza:si ricorda solo quello che fa più comodo.



4. Cristian Tracà ha scritto:

10 marzo 2012 alle 00:48

Vicky

il ragionamento è: è facile dare delle bestie a queste persone considerandoci maestri di civiltà. L’atteggiamento di questi aggressori rimane inqualificabile ma non dimentichiamoci che anche noi abbiamo avuto delle bestie in casa.

E’ come se in Romania un italiano delinquesse ed estendessero la condanna a tutti noi…

Sarebbe ingeneroso non trovi?



5. vicky ha scritto:

10 marzo 2012 alle 14:42

Credo tu abbia frainteso…la mia rabbia è rivolta ai finti buoni,ogni tanto bisogna lasciare il salottino e vivere la vita per quella che è.Mettersi dalla parte delle vittime se non si è coinvolti personalmente
non è facile ma ridurre tutto anche qui in Italia ci sono i deliquenti mi
sembra ipocrita.I miei prozii sono partiti per il Canada tanti anni or sono e raccontano che gli Italiani che sbagliavano finivano in galera,venivano bastonati e subivano il lavaggio del cervello così una volta scontata la pena uscivano che erano “canadesi”.Puoi dire lo stesso della nostra giustizia?Noi abbiamo importato la mafia ma in Italia loro non hanno portato il vaccino contro l’AIDS.Ho solo scritto che chi sbaglia deve pagare e di ricordarsi che i meridionali al nord
non hanno questi trattamenti ma tutt’altro



RSS feed per i commenti di questo post

Lascia un commento


Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook

Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.