Almeno l’ha ammesso: erano tutte canzonature. L’avvocato Giacinto Canzona ha vuotato il sacco e, davanti alle telecamere di Striscia la Notizia, ha riconosciuto di aver dato sfogo alla fantasia nell’invenzione di alcuni casi ‘giudiziari’ dati in pasto alla stampa e alla tv. “Io non racconto bufale” si era difeso il legale in un primo momento. Ma poi, incalzato sulla vicenda della coppia che avrebbe perso un figlio nell’incidente della Concordia, ha detto: “la bufala non sono i naufraghi, ma la storia dell’aborto“.
Così, il tg satirico di Antonio Ricci è riuscito ad incastrare Canzona dopo una pressante campagna anti-tarocco durata settimane. Dalla suora in topless al prete ubriacone, passando per il gattino milionario e il divorzio tra centenari, l’avvocato ha partorito una serie di storie assurde che i mezzi d’informazione hanno sempre ripreso a tutta pagina (o a tutto schermo). E la cosa più incredibile è che nessuno ha mai sospettato di nulla. Come è possibile?
Già, perché il dato più sconcertante della vicenda non sono le canzonature dell’avvocato ma l’atteggiamento delle varie redazioni, che mai hanno messo in dubbio la veridicità di quelle ’strane’ notizie e le hanno servite al pubblico. Il caso più imbarazzante è quello dei naufraghi della Concordia, perché rimanda ad una tragedia realmente accaduta. Ma il discorso si può estendere a tutti gli altri episodi.
Perché nessuno ha verificato se si trattasse o meno di bufale? Sembra quasi che alla tv interessi solo sparare in video una storia eclatante, e che il resto sia relativo, secondario. Possibile che nessuno si fosse accorto di nulla? Dopotutto, quelle storie provenivano tutte dalla stessa fonte (lo Studio associato Canzona e Orecchioni) e sembra impossibile che la strana coincidenza fosse passata inosservata per anni.
Per questo fa un certo effetto sentire redazioni e programmi televisivi che rimproverano a Canzona di aver raggirato il loro pubblico, come ad esempio è accaduto settimana scorsa a Pomeriggio Cinque. Certe responsabilità e certe ammissioni andrebbero condivise: per un Canzona che ha lanciato l’esca ci sono infatti un sacco di boccaloni che hanno agganciato l’amo.
1. Vincenzo ha scritto:
7 marzo 2012 alle 11:19