Tutti sul piede di guerra per la farfallina e per Adriano, ma al cospetto di una serata eccezionalmente alta per la televisione italiana, come quella di ieri sera, sembra che non sia successo nulla di che, solo robetta. Volevano la musica, la qualità è arrivata: ma a tutti sembra interessare di più la futile polemica retrograda.
C’è chi azzarda un accostamento tra il Festival di Sanremo e l’aria del Bunga Bunga, solo per la storia dello spacco. Chi tuona addirittura con nostalgie baudiane, chi invoca cambi di conduzione senza se e senza ma. Mazzi ha sfidato troppo l’opinione pubblica con un evento troppo avanti per la morale sanremese? Troppo poco Raiuno e troppo Mtv? Tira più un’ala di farfalla che un’ugola divina come quella di Skye dei Morcheeba?
Si è scomodato persino il ministro Fornero per tarpare le ali a Belen Ridriguez, così adulta e vaccinata da potersi prendere le proprie responsabilità da sola, dopo la scelta consapevole della mutanda postmoderna. Perché insistere sempre sul fatto che le donne in Italia sono ridotte ad oggetto quando c’è un plotone di ragazze che dominano il mercato discografico e la scena sanremese esclusivamente grazie alla loro voce e al loro talento?
Da Emma a Noemi, dalla Zilli ad Arisa: queste donne strappano applausi da tre serate. Fa comodo essere reazionari e creare teoremi sul fatto che Ivana ingaggi una lotta sulla coppa del reggiseno. Ad essere onesti è la battuta migliore della valletta, se poi ci si vuole ostinare a massacrare sempre e comunque le belle straniere che calcano la scena sanremese è inutile pretendere riflessioni più curate. Menomale allora che arrivano la Ferilli e la Cucciari. Almeno Geppi servirà a mostrare la donna normale che tutti invocano?
In una puntata dominata mediaticamente dall’immagine di Patti Smith, molto lontana dall’icona della pin up, e da donne di grandissima sensibilità artistica, Morandi e Mazzi devono passare ancora sotto al giogo della mutanda, della parolaccia, del bacio omosex. Che poi a dirla tutta: ma tutta la cordata indignata dal linguaggio più colorito da quanto tempo non si fa un bel giro tra la gente reale? Gratuità volgarità e povertà d’idee, ma un po’ di realismo, no? L’alibi se deve valere per la Littizzetto può sussistere anche per Luca e Paolo e I soliti idioti.
E’ chiedere troppo proporre ai fustigatori di questi presunti eccessi un bagno di buon senso per non affossare oltre i demeriti quello che resta il più grande evento italiano? Si dia altrimenti la conduzione a Lorena Bianchetti, in questi giorni capofila dei bacchettoni. Si torni alla canzonetta, al baudismo, alle risate ingessate.
1. pippo ha scritto:
17 febbraio 2012 alle 19:58