Sarebbe bastato un giro veloce sui social network ieri sera per tastare il polso della situazione. La terza serata del Festival di Sanremo, serata memorabile da consegnare alle teche Rai, ha stuzzicato anche i più refrattari al rito sanremese, anche coloro che senza averlo mai visto si sono dichiarati da sempre nemici della canzonetta festivaliera.
Come dar torto ai convertiti. In una serata di picchi musicali magnifici la sola possibilità di vedere la sacerdotessa del rock Patti Smith eseguire Because the night vale il prezzo di una settimana in riviera. Per non parlare del duetto di Silvia Mezzanotte e Al Jarreau, la musica balcanica di Bregovic, il fondatore dei Queen Brian May, l’omaggio toccante a Mia Martini. Forse ad esclusione di Shaggy, apparso in una forma poco calibrata all’eleganza musicale della serata, nessuno può contestare la qualità della terza puntata.
A dire il vero l’impressione che non ci sia più spazio per la canzonetta la si è avuta già dopo il primo giro di esibizioni. Il livello medio degli artisti è decisamente più alto, per quanto sia condivisibile il rammarico di coloro che lamentano per cantanti come Chiara Civello una canzone non all’altezza del talento della cantante. Non c’è forse un brano così orecchiabile da poter essere immediatamente ricantata ma la competizione è apertissima.
In tantissimi potranno giocarsi la vittoria ad armi pari. Da Noemi a Finardi, da Carone a Renga, da Arisa alla Zilli: chiunque dovesse vincere non darebbe adito a titoli scandalistici post-verdetto. Con buona pace di Luzzatto Fegiz che continua a lamentare un eccessivo impegno dei brani, più da premio Tenco che da Sanremo, per noi è una grande vittoria dell’evento, capace con Morandi e Mazzi di elevare notevolmente i toni della kermesse.
L’ho ammesso Francesco Renga in conferenza stampa. Oggi si sgomita per essere nel cast ed è un onore ricevere la convocazione, fino a qualche anno fa gli artisti dovevano quasi essere pregati per mettersi in gioco. Decisivo per questo miglioramento il tocco del primo Bonolis, fondamentale per portare a termine la rivoluzione la saggezza del buon Morandi. La Rai è proprio sicura di voler azzerare tutto e fare un salto nel vuoto con una nuova gestione artistica?
1. MisterGrr ha scritto:
17 febbraio 2012 alle 14:38