«Cara (nome giornalista, non rivelato dal programma Rai), la busta bianca chiusa non è per voi, ma tu sai a chi mandarla, mi raccomando che arrivi a destinazione, assicurati che sia li». Nuovo capitolo nella vicenda Melania Rea. Nessuna verità sul delitto però, solo un’ulteriore sinistra ombra sul rapporto inquietante tra televisione e cronaca nera.
″Un fatto imbarazzante per la nostra categoria″
Usa questi termini molto forti Federica Sciarelli, a commento dell’immagine sopra riportata, nell’ultima puntata di Chi l’ha visto. La giornalista del programma archetipo dell’inchiesta, spesso indicato come padre della neotelevisione, ricostruisce per i telespettatori una vicenda che ha dell’incredibile. Una giornalista Mediaset, di cui non si fa il nome, ma sulla quale circolano molte indiscrezioni, avrebbe fatto da tramite tra Salvatore Parolisi e la soldatessa Ludovica, alias l’amante.
Il principale indiziato dell’omicidio di Melania era in carcere e aveva divieto assoluto di contatti con l’esterno, specie con Ludovica, parte fondamentale in causa per arrivare alla verità della vicenda. Secondo la ricostruzione del programma le missive sarebbero state intercettate dalla direzione del carcere, ostacolo che non ha impedito però il recapito della missiva.
Probabilmente se non fosse stata la settimana del Festival di questa denuncia sarebbe pieno il mondo. Adesso è solo la stampa locale abruzzese a dare eco alla denuncia televisiva. Le prove dell’anomalia deontologica della giornalista postina sono ancora più circostanziate se si arriva al cuore del messaggio spedito a Ludovica da Parolisi:
″Ti ho mandato questa lettere tramite (nome della giornalista) perché sul mio verbale di accusa non posso avere nessunissimo contatto con te. Se riceverai questa lettera mi raccomando non lo dire a nessuno e non fidarti di nessuno.″
Lettere e biglietti messi agli atti che rendono molto delicata la posizione di coloro che si sono prestati a questo gioco pericoloso, magari solo per avere qualche piccola riga di esclusiva in più da parte dei diretti interessati. Panorama agghiacciante che, se confermato in ogni piccola dinamica, non potrà che portare ad una sanzione molto dura per la giornalista che si è resa complice di una trasgressione molto grave delle regole.
E intanto la Sciarelli punta a rafforzare la credibilità del suo marchio invitando a diffidare dalle imitazioni.
1. tania ha scritto:
17 febbraio 2012 alle 14:33