Questo potrebbe essere l’ultimo Festival di Sanremo per Gaetano Castelli, la firma storica della scenografia all’Ariston. In tantissimi anni ha rivoluzionato gli spazi del teatro sanremese creando una vastità di immaginari ricchi di fascino e di suggestioni. Sarà difficile convincerlo a tornare. La sfida lo emoziona sempre ma il suo annuncio di ritiro sembra definitivo.
Più volte ha pensato di lasciare spazio a qualcuno più giovane, a qualche altro grande creatore di immagini, ma poi la tentazione di esserci ha prevalso. Stavolta difficilmente tornerà indietro. Un addio alle scene, è proprio il caso di dirlo, molto tecnologico: l’arca della musica è una grandissima presenza di peso nel complesso della scenografia. Ben venti tonnellate.
Se nell’anno di Antonella Clerici era l’ascensore il fulcro della visione, il protagonista degli spazi quest’anno sarà il tributo al nodo focale della manifestazione: la musica. Si chiude con l’omaggio più puro una carriera fatta di grandi riconoscimenti e successi mai messi in discussione, in una kermesse che poi fa pelo e contrapelo a tutti.
Niente fiori sul palco intanto. Come precisato dal sindaco della città il simbolo di Sanremo entrerà nelle case degli italiani attraverso forme diverse dalla consueta disposizione ai bordi. Si tengano pronti Dante Ferretti, scenografo nell’edizione non troppo fortunata di Panariello, e tutti gli altri per candidarsi alla gloriosa successione.
Ma Chiara Castelli…
1. sboy ha scritto:
16 febbraio 2012 alle 18:34