9
febbraio

FESTIVAL DI SANREMO 2012: I TESTI

Festival di Sanremo 2012 - i testi

Come da tradizione con il numero di Sorrisi dedicato al Festival di Sanremo conosciamo meglio le canzoni che si sfideranno sul palco dell’Ariston (qui un assaggio della scenografia). La vittoria di Roberto Vecchioni nella passata edizione non ha fatto altro che ribadire la centralità della parola nel momento musicale, persino in quello che per anni è stato marchiato come il tempio della canzonetta.

Sarà così anche questa volta? Il miglior testo o la creazione poetica più brillante riusciranno a sconfiggere il tormento dell’abbinamento canzonetta-festival? Bando alle ciance, spazio ai contenuti. Ad una prima occhiata spicca sicuramente per originalità di prospettiva il brano di Samuele Bersani (Un Pallone), talento non nuovo a combinazioni di immagini sofisticate e particolari. Non delude Francesco Renga (La tua bellezza): testo in fondo semplice (è un canto alla bellezza) con una forza creata da un bell’accostamento di immagini quotidiane ma potenti.

Taglio col passato, rottura con lo stile da suoneria nerd per Arisa (La notte) che si presenta in una nuova veste artistica e musicale valorizzando a tutto tondo la sua finestra privilegiata sul mondo femminile. Conforme alle grandi aspettative la scrittura di Eugenio Finardi (E tu lo chiami Dio) con un testo dedicato alla riflessione sul senso di Dio che ha sicuramente delle atmosfere interessanti. Pregevole anche la composizione di Davide Van De Sfroos per Irene Fornaciari (Grande Mistero). 

Molti più temi sociali e canzoni impegnate. A partire dallo sguardo che Lucio Dalla e Pierdavide Carone (Nanì) portano nei margini periferici della prostituzione; un amore impossibile per una donna da marciapiede, ma soprattutto la solitudine della condizione umana: tra queste coordinate si muove l’asse originale creato tra i due cantautori. Coraggioso quanto basta l’altro tandem anomalo del Festival, quello formato da Gigi D’Alessio e Loredana Berté (Respirare).

Importante la scelta di cantare a proprio modo il problema della precarietà sia da parte di Dolcenera (Ci vediamo a casa) sia di Emma Marrone (Non è l’inferno), che porta sul palco il testo scritto da Checco dei Modà. Breve ma intensa la lettera di educazione sentimentale che i Marlene Kuntz indirizzano ad un ipotetico figlio (Canzone per un figlio).

Più nel solco della tradizione con il canto all’infinito, al bacio, al destino i testi di Chiara Civello (Al posto del mondo) e dei Matia Bazar (Sei tu). Non troppo lontane dalla traccia sanremese nemmeno Noemi (Sono solo parole) e Nina Zilli (Per sempre), nonostante qualche apertura più tormentata all’introspezione. Nel complesso una qualità lirica crescente, già anche al cospetto della prima edizione targata Morandi.



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9 Commenti dei lettori »

1. lilo ha scritto:

9 febbraio 2012 alle 12:18

il testo di Renga mi piace molto…è semplice ma poetico,delicato ma di impatto…



2. marco.p3 ha scritto:

9 febbraio 2012 alle 12:47

Bellissimo il testo di Dolcenera, la migliore.



3. Andrea ha scritto:

9 febbraio 2012 alle 13:13

Suoneria nerd?



4. Vince ha scritto:

9 febbraio 2012 alle 13:14

Checco dei Modà deve essere rimasto molto scottato dalla vittoria, tutto sommato a sorpresa, di Vecchioni allo scorso Festival con un pezzo di forte impatto emotivo. Ha cercato di portare certe atmosfere della canzone trionfatrice del 2011 nel brano affidato a Emma. Ma non so se il “déjà vu” sia alla fine una mossa vincente…



5. MisterGrr ha scritto:

9 febbraio 2012 alle 13:29

Il testo di Arisa è molto bello, ho letto solo quello, ma non mi stupirei di trovare molti testi di qualità in questa edizione. Quando arriva Martedì QUANDO.



6. boop ha scritto:

9 febbraio 2012 alle 14:25

Ahaha mi fa sorridere Emma che rilascia interviste parlando di questa sua canzone “impegnata” poi alla fine te l’ha scritta KEKKO dei modà! lol
E sì, secondo me sarà molto Vecchioni. Già so emma come la canterà.

Ridicolo il testo di Noemi, cioè lei nel ritornello ripete sempre e solo il titolo? ma è we found love di rihanna?

Di Nina Zilli già si nota la “commercialità” e l’orecchiabilità di Casalino, questa vince.



7. Andre ha scritto:

9 febbraio 2012 alle 16:03

Il testo di Emma è il peggiore… OBBROBRIOSO!
Un groviglio di luoghi comuni, frasi fatte prive di connessione logica e temporale… per non parlare poi della forma O_o … ai confini della grammatica italiana …
A seguire il testo di D’Alessio… ma parlare dei suoi testi è ormai come sparare sulla croce rossa O_o
Non ci sono più parole per poterli classificare…

I testi migliori sono invece quelli dei Marlene Kuntz e di Samuele Bersani… ma – purtroppo – di loro ben poco si parlerà visto che questa è l’italia degli ignoranti.



8. Gioanni ha scritto:

9 febbraio 2012 alle 22:32

Ciao, ERRATA CORRIGE, il brano che Finardi non l’ha scritto lui, bensì la giovane e talentuosa cantautrice Roberta Di Lorenzo, in cui Finardi ha visto giusto già da anni….



9. Gioanni ha scritto:

9 febbraio 2012 alle 22:34

Ciao, ERRATA CORRIGE, il brano che Finardi canta al Festival, non l’ha scritto lui, bensì la giovane e talentuosa cantautrice Roberta Di Lorenzo, in cui Finardi ha visto giusto già da anni….



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