L’hanno sempre pensato tutti ma come sempre a dir la verità si fa peccato. La dichiarazione non troppo diplomatica di Michel Martone, uno che secondo Luciana Littizzetto ha un nome perfetto per fare film hard, che ha praticamente dato degli sfigati agli studenti over 28 parcheggiati nelle università italiane, continua ad essere argomento di discussione televisivo.
Ovvio che il sottosegretario non si riferisse agli studenti lavoratori ma alla Littizzetto fa comodo fare un po’ di populismo in quel di Che tempo che fa, cavalcare la questione del diritto allo studio che fa tanto radical chic. Come se lei quando generalizzasse con le sue battute ad effetto si preoccupasse di fare distinguo di sensibilità. Come se non lo dicesse anche lei a tavola con gli amici o in qualche monologo ad effetto.
E’ lo stesso Fabio Fazio a smontare sul nascere quello che doveva essere il centro dell’intervento ma la comica in miniatura ha ormai inaugurato in quel segno il suo ‘attacco’ della settimana. Come se non bastasse la molto relativa brillantezza di questa invettiva, la torinese mette in mezzo anche un po’ di biografia raccontando della sua vita da studentessa lavoratrice. Da quando non c’è più il Berlusca in giro, è proprio vero, le siringate dell’arrampicatrice di poltrone (ma solo in senso spettacolare) hanno perso molto smalto.
Che vuoi dire del resto a una come la Cancellieri, fino a qualche secondo prima seduta sulla poltrona di Che tempo che fa, che -come il suo Presidente- conta fino a cento prima di rispondere a qualche domanda un po’ più insidiosa degli interlocutori?! Davanti a bersagli così poco allettanti la Litty può solo attaccarsi all’unico che finora ha rotto le righe del tecnicismo, facendola un po’ fuori dal vasino.
In mezzo al profluvio della Lucianina c’è posto anche per una ravanatina nell’intimità di Melissa Satta, rea di aver confessato (ma poi ha smentito, ndDM) una vita sotto coperta per nulla piatta col fenomeno del Milan Boateng. La frase che sintetizza il suo intervento è:
“ma che Iolanda ha questa qua, ha una serpentina di raffreddamento?”
Quel consueto gusto della risata sul solito filo di quello che ogni tanto sembra un’ammiccatina al trash, quel criticare la volgarità imperante senza disprezzare la battutina ad effetto allusiva. Mood spesso efficace e brillante, stavolta scivolato facilmente nell’ovvia demagogia degli anti Martone.
1. Giuseppe ha scritto:
30 gennaio 2012 alle 00:29