Atmosfera rilassata, tanti ragazzi in giro per gli studi, un Gianni Morandi sportivo e paterno, un livello di cantanti ben al di sopra di ogni più rosea aspettativa, panorama musicale variegato. Sanremo social c’ha visto giusto e l’idea di usare un linguaggio più democratico, trasparente e contemporaneo premia l’idea della direzione artistica. Facebook, i talent, il web: gallina nuova fa buon brodo per l’eco mediatica del Festival.
E’ con piacere che condividiamo allora con i nostri lettori qualche curiosità dal dietro le quinte e qualche segnalazione dopo aver assistito alle esibizioni della prima parte direttamente in studio:
Gianni Morandi. Formidabile nel mettere a proprio agio i ragazzi. Battuta sempre pronta e pacche sulle spalle per tutti. Le mani enormi arrivano ovunque, con quel cercare il calzino particolare o la cintura che non c’è sui pantaloni a vita bassa. Unico neo le scarpe da tennis ‘allucinogene’, che al confronto quelle di Federico Moccia, in platea, sono un’opera d’arte: va bene che si doveva preparare ad una maratona televisiva di dieci ore, o giù di lì, però un colore meno sgargiante poteva sicuramente essere più gradevole allo sguardo.
Schizzo – il microfonista mattatore. Ci sono quei personaggi che nascono per caso e lui lo è, tanto che Morandi lo chiama per riempire gli intermezzi tra le esibizioni. Passeggia da un lato all’altro dello studio dispensando perle di saggezza romanesche. Disinvolto come un navigato intrattenitore di masse Schizzo entra, diverte in maniera spontanea, si guadagna la candidatura di Morandi a rimpiazzare Luca e Paolo a Sanremo.
Ex talent: ci sono Stefanino Maiuolo di Amici abbigliato come il direttore d’orchestra alla Prima della Scala, Cassandra De Rosa che gigioneggia con Gianni, Simonetta Spiri in un’inedita versione rap. Forse tra i tre quella che convince un po’ di più è proprio la sarda, celebre finora più per le beghe virtuali con Marco Carta che per le tracce artistiche lasciate nella scuola di Amici. La versione un po’ ‘Bronx’ ha un suo profilo di originalità in fondo. Nei corridoi s’incontrano anche Pietro Napolano, Stefano Filipponi con il suo look sempre più Big Bang Theory, Davide Mogavero. Il salentino dall’alto della sua semplicità di diciottenne porta un brano molto orecchiabile, regge bene il palco sia fisicamente che vocalmente, cerca di rispondere a Morandi che chiede perché il Salento in questi anni ha con sé l’X Factor.
Proposte interessanti: a parte qualche rara inflessione nel tatangelismo o nei testi di retorica roboante ma di scarsa originalità, peccato non più ammissibile all’epoca dei talent, la creatività la fa da padrona su quel palco. Pochi minuti a disposizione ma tanti mondi particolari emersi. Queste le nostre ‘raccomandazioni’ alla giuria:
Biondareef: testo audace e ben messo in musica. Il sesso in un motel, tema affrontato con una caparbia sospensione tra rock ed esistenzialismo. Grande presa scenica, si può lavorare bene su di loro.
Erika Mou: profilo da cantantessa. Timbro sicuramente non particolare come quello di una Carmen Consoli ma è un testo che ha colpito per la sua maturità.
Millionaire Blonde: arrangiamento brillante, presenza sul palcoscenico degna dei veterani. L’effetto vamp rende tanto, la ricerca musicale c’è e la chiave è sicuramente non banale.
Power Francers: un inno alla mamma molto postmoderno. Buon equilibrio tra particolarità vocali e originalità scenica. Il successo de I Moderni ad X Factor può metterli in scia per fare qualcosa di buono. Il rischio più forte è di essere troppo stravaganti per l’Ariston.
1. MisterGrr ha scritto:
12 gennaio 2012 alle 20:50