Alla faccia del conflitto di interessi! In un mondo del calcio dove le critiche e le opinioni contrarie sono sempre meno gradite dalle società cui sono destinate, le situazioni paradossali sono all’ordine del giorno. Leggete il contenuto di una nota diramata dal cdr di Sport Mediaset:
“Con grande rammarico, l’assemblea dei giornalisti di SportMediaset deve segnalare pubblicamente un episodio preoccupante sul fronte dei rapporti sport-comunicazione: nella settimana che precede il derby calcistico di Milano, l’Ufficio stampa del Milan ha fatto sapere alla redazione di Sport Mediaset che quest’ultima, contrariamente alla consuetudine, non potrà in questi giorni avere a disposizione interviste a tesserati del club dopo le divergenti valutazioni sul rigore concesso in Atalanta-Milan emerse durante il dibattito televisivo post partita tra l’allenatore rossonero e gli ospiti presenti nello studio di Premium Calcio”.
Avete capito bene, è bastata la mera difformità del giudizio espresso dall’ex arbitro Gianluca Paparesta – moviolista ufficiale della pay tv digitale terrestre – rispetto a quello di Massimiliano Allegri a proposito del fallo di Manfredini su Pato (che ha portato alla concessione del rigore con il quale il Milan ha sbloccato la partita contro l’Atalanta) per originare quella che – senza mezzi termini – non possiamo che definire una ritorsione in senso stretto.
Ci siamo subito chiesti quale sia stato l’affronto subito dal tecnico dei rossoneri, immaginando chissà quali toni pesanti abbia usato Paparesta per legittimare una reazione così veemente da parte della società Campione d’Italia.
In realtà, riguardando il video “incriminato” non ci accorgiamo di nulla di eclatante. L’ex arbitro esprime in maniera molto composta ed educata il suo parere sul fallo dal quale è scaturito il rigore per il Milan, concludendo per l’insussistenza della massima punizione. E’invece Allegri ad apparire subito molto accigliato e con poca voglia di commentare l’episodio rivolgendo addirittura all’interlocutore un poco elegante: “Vabbè, diciamo che per me il rigore c’era e quando Paparesta arbitrava ne concedeva anche di peggiori”.
Così, quello che apparentemente era un semplice scambio di vedute, si è trasformato in un casus belli dal quale derivano conseguenze assai penalizzanti per la redazione sportiva del Biscione che si trova priva di poter avere le interviste dei calciatori della squadra “amica” (comun denominatore tra rossoneri e Mediaset è, per chi non lo sapesse, è la Fininvest di Silvio Berlusconi) in una settimana importante come quella che precede il derby di Milano.
Vi lasciamo con un quesito che ci ronza in testa: come potrà Gianluca Paparesta – al prossimo episodio in cui, da moviolista, sarà chiamato a discutere della bontà di un penalty concesso al Milan – esprimere la sua opinione in modo sereno senza aver timore di rappresaglie? Ci auguriamo che (vista anche la quantità di rigori concessi alla squadra che detentrice dello scudetto) l’ex arbitro decida al più presto quale linea comportamentale assumere.
1. Matteo ha scritto:
12 gennaio 2012 alle 11:26